ISLAM IL VIAGGIO 9 – I PILASTRI DELL’ISLAM

I pilastri dell’Islam.
pilastri

I cinque pilastri

L’argomento caro Omar chiarirà meglio, dopo l’escursus storico, le differenze fondamentali tra sunniti e sciiti e ci permetterà di illustrare alcuni capisaldi della religione islamica.

Esatto! I pilastri dell’Islam e il loro rispetto sono per noi fondamentali. Per la gran parte dei mussulmani i pilastri dell’Islam sono cinque e in questi si riconoscono i Sunniti. Sono invece dieci per gli sciiti, che riconoscono i primi cinque di cui ti parlerò tra poco, ma ne aggiungono altri, due dei quali particolarmente importanti.

Va bene! Prima di iniziare però, dobbiamo ricordare brevemente differenze e condivisioni tra Sciiti e Sunniti. Condividono sicuramente il Corano e i cinque pilastri dell’Islam. Gli Sciiti hanno un clero. Una gerarchia che culmina con gli ayatollah, che come abbiamo detto sono visti come un riflesso di Dio sulla terra e gli unici ai quali spetterebbe la guida della comunità islamica. I sunniti invece non hanno dei capi religiosi ma degli Imam, che guidano nella preghiera i fedeli e non riconoscono intermediari con Dio.

Gli sciiti riconoscono, come abbiamo già detto in precedenza, i dodici Imam successori di Maometto. L’ultimo di questi Imam è chiamato Mahdi e secondo la credenza è nascosto e tuttora in vita, grazie ad un miracolo divino. Egli si rivelerà solo nel giorno del giudizio, ma mentre per gli sciiti al Mahdi è già nato, i sunniti ne attendono ancora la venuta.

Stai diventando esperto! Mi dice sottovoce Omar. Ho capito ti lascio parlare! Forza allora! Spiegaci i primi cinque pilastri dell’Islam. Come sei categorico! Mi risponde ridendo. Cominciamo col primo pilastro ovvero “ la testimonianza di fede”.Non c’è altro Dio all’infuori di Dio stesso e Maometto è il suo Profeta. Contiene un’indicazione che porta l’uomo a credere e ad avvicinarsi al Dio unico. Allo stesso tempo Dio indica all’uomo colui al quale ha rivelato il suo messaggio. Per diventare mussulmani basta infatti pronunciare questa professione di fede davanti ad un dottore della legge islamica o davanti a degli emeriti testimoni musulmani.

Il secondo pilastro sono “ le cinque preghiere quotidiane ”. Sono preghiere brevi e rappresentano un collegamento diretto tra il fedele e Dio. Le cinque preghiere si devono recitare all’alba, a mezzogiorno, a metà pomeriggio, al tramonto e di notte. I musulmani devono lavarsi e poi rivolgersi verso La Mecca e rendere lode a Dio. Le abluzioni ricordano il gesto di Adamo che cacciato dal paradiso chiede perdono a Dio prostrandosi e portando il capo a terra in segno di sottomissione.

Il terzo pilastro è “ fare Zakat ”, ovvero supportare i bisognosi. Zakat significa purificazione ma significa anche crescita. Ogni musulmano deve dare una percentuale dei suoi guadagni o possedimenti. In questo modo non solo purificano i propri averi ma cresce la loro onorabilità.
Ogni musulmano è poi libero di praticare l’elemosina ai bisognosi.

Il quarto pilastro è “ osservare il digiuno nel mese di Ramadan ”. Tutti devono digiunare dall’alba al tramonto astenendosi dal bere, dal cibarsi e dal sesso. Il digiuno secondo la tradizione non solo fa bene alla salute ma è considerato anche come purificazione spirituale. Interrompo Omar perché devo dire che presto ritorneremo sull’argomento. Scusa Omar continua pure.

Il quinto pilastro dell’Islam è “ il pellegrinaggio alla Mecca “. Il pellegrinaggio va fatto da tutti i musulmani che ne hanno facoltà e che sono in condizioni di salute buone, almeno una volta nella vita. La Mecca è un perimetro sacro dove non possono entrare i non musulmani e dove i fedeli spogliandosi dei propri vestiti ed indossando degli abiti uguali per tutti, eliminano qualsiasi tipo di differenza sociale. In questo modo tutti i fedeli sono uguali davanti a Dio. All’interno della moschea Haram della Mecca c’è la Kaaba, un monolito nero costruito, secondo la storia, da Abramo e suo figlio Ismaele su ordine divino.

Dopo aver girato per sette volte attorno alla Kaaba e baciata la pietra nera alla sua base pronunciandola parola “ labbayka ”, il pellegrino si deve recare prima nella valle del Mina dove deve venerare Abramo. Subito dopo si deve recare sul monte Arafat dove deve pregare da mezzogiorno al calar del sole. Ultimo atto è un sacrificio bovino o caprino in ricordo del sacrificio di Ismaele, per mano di Abramo.

Scusa Omar ma non era Isacco? No Andrea per i musulmani Dio chiese ad Abramo il sacrificio del figlio Ismaele e come nella religione cattolica, fermò Abramo e gli chiese di sacrificar un bovino al posto del figlio. Va bene dico io, qui bisognerà approfondire, per me questo è davvero tutto nuovo. E scusami Omar cosa significa la parola “ labbayka “? Significa, eccomi a te. Ti devo dire un’ ultima cosa su questo pilastro. Il pellegrino ritornato dalla Mecca acquista un grande valore sociale e viene considerato un saggio. I suoi consigli diventano una guida e sono molto considerati dalla gente.

Bene siamo arrivati al punto cruciale, dove sunniti e sciiti iniziano a differenziarsi. I prossimi cinque pilastri sono esclusivamente rispettati dagli sciiti. Ci soffermeremo particolarmente su due, che si prestano a molte interpretazioni diverse e con risvolti spesso imprevedibili.
Ho capito dove stai andando a parare Omar, ma qui accenniamoli solo. Ti prometto che la prossima volta che ci incontreremo, affronteremo approfonditamente questi argomenti.
Va bene allora continuiamo con gli altri pilastri.

Per gli sciiti duodecimani il sesto pilastro è “ la jihad “. Per ora diciamo che rappresenta la lotta sulla via verso Dio e che chiaramente ne esistono varie tipologie. Come dicevi, su questo argomento ritorneremo presto.

Settimo pilastro è “ amr-bil-Marouf “ ovvero incoraggiare e prendere parte a ciò che è buono.
Ottavo è “ nahi anil munkar “ ovvero rigettare ciò che è male.
Gli ultimi due pilastri sono “ tawalla “ e “ tabarra ”, su questi ci soffermiamo un po’.
Col termine Tawalla si vuole esprimere l’amore per il bene e per la famiglia benedetta del profeta. Si devono amare gli amici di Dio e coloro che desiderano la verità e la giustizia. Tabarra è l’antitesi di tawalla, indica infatti l’odio per il male e il dimostrare antipatia per i nemici di Dio e del suo popolo.

Bene Omar! Credo che la nostra panoramica su sunniti e sciiti, almeno per ora si possa interrompere. Mi rendo conto che abbiamo semplificato molto e snellito l’argomento che è vastissimo. Manca tutta una parte sulle derive estremiste di entrambi gli schieramenti, credo che una cosa sia però chiara. L’Europa  ha visto nel seicento scontri tra confessioni cristiane contrapposte mentre tra sunniti e sciiti non vi sono state guerre cosi sanguinose. Ciò che divide i musulmani oggi sono direttive tracciate da un mix tra politica, religione ed interessi economici.

Non so come ringraziarti Omar. Spero di rivederti presto e in bocca al lupo per i tuoi studi. In bocca al lupo anche a te Andrea. Spero che il tuo viaggio continui perché sono davvero tante le cose di cui parlare. Sì Omar , il viaggio continuerà passo dopo passo. Voglio chiudere questo articolo riportando la citazione trovata in un’ altra intervista.

“ Se la pace presuppone la capacità di riconoscere nell’altro il diritto alle proprie usanze e credenze, la grande maggioranza dei musulmani possiede questo corretto atteggiamento, a fronte di pochi che sfruttano le differenze dottrinali per contrapporre popoli e fazioni in lotte spesso appoggiate e fomentate da forze coloniali ed economiche , interessate purtroppo ad una lucrosa instabilità in Medio Oriente”.

 

ISLAM IL VIAGGIO 9 – I PILASTRI DELL’ISLAMultima modifica: 2018-05-07T21:56:58+02:00da andreaengl