Mister Facebook genera profitti immensi sfruttando il profilo dei frequentatori riducendoli alla condizioni di veri e propri tossico dipendenti!
Di questo passo verrano a suonare il campanello scrive Mario Schiani, collega giornalista sul quotidiano “La Provincia di Como” del 15 aprile 2018.
Zuckerberg ci ha venduti con un I’m sorry, mi dispiace, al tritacarne made in USA. Loro si che sono bravissimi, i gendarmi del mondo, che portano la democrazia nel mondo a suon di bombe intelligenti!
Zurcherberg è un delinquente di lusso, gli dispiace che la sua diabolica creatura NO SOCIAL, oltre ad aver “favorito” (si fa per dire) la comunicazione tra individui di tutto il mondo, è la causa primaria della diffusione di notizie false, di propagazione mirata di razzismo, e un numero inverosimile di discussioni eccessive sul sesso e calcio e persino di ingerenza nelle elezioni politiche.
Mario Schiani evidenzia che persino il New York Times è inorridito del mondo digitale e dei suoi effetti collaterali che sta provocando alla società.
Cito testualmente: “Dio sa cosa stanno facendo al cervello dei nsotri bambini” e ancora: la società deve essere molto preoccupata perché gli smartphone si stanno rivelando intossicanti tanto quanto le droghe piu’ comuni!
Il problema e la mia aperta dichiarazione-denuncia di dire basta con facebook e con l’invito a liberarsi dalla tossicodipendenza di questo strumento non è per nulla fantasiosa!
Il problema esiste concretamente e diventerà molto presto oggetto di analisi antropologiche. materia per gli esperti della psico analisi.
Qualcosa si muove nella giungla di Facebook, ma guai a credere alle scuse di Zuckerberg dopo che ci ha ingabbiati con il nostro permesso, che ci ha rincoglioniti, che ha trasformato questo mondo in una condizioni che piu “antisociale” non si poteva immaginare.
Insomma, il suo I’m sorry non significa semplicemente “mi dispiace”. Significa I’m sorry, but you’re stupid”. Mi spiace, ma siete stupidi!!
Sbagliare certe frequentazioni è umano, perseverare è da veri idioti, nessuno si senta offeso. Cosa vi è di piu’ bello e sociale che incontrarsi, guardarsi negli occhi e comunicare per davvero!