Paul Weller

Un brano rock al giorno come la mela:
Stasera romanticismo allo stato puro Paul Weller album “Stanley Road” del 1995, da questo disco ne nasce un gioiello: You Do Something To Me. lI brano è una ballata che è una dichiarazione d’amore; Weller è stregato da questo amore che lo ha toccato nel profondo e ne è turbato perché ha paura di non riuscire tenere stretta lei e il sentimento profondo che lo lega e che lo fa vivere sempre nell’incertezza di non poterla avere sempre accanto. Si ritrova ballare in un anello infuocato e si brucia per sentirsi nella realtà avvolto nella fiamma dell’amore.
L’ arrangiamento è dolce e malinconico e si appoggia su un lieve suono di piano.
Oh, I’m dancing through the fire
Just to catch a flame
An’ feel real again
Oh, sto ballando nel fuoco
Solo per catturare una fiamma
E sentirmi di nuovo reale.
JANKADJSTRUMMER
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Un brano al giorno come la mela:”Once in lifetime” Talking Heads

https://youtu.be/5IsSpAOD6K8
Un brano al giorno come la mela: Stasera omaggiamo la genialità di David Byrne e soci con “Once in lifetime” , i Talking Heads una band che nei primi anni ’80 ha accompagnato le mie serate d’ascolto in cuffia. L’album Remain in light” una vetta inarrivabile. Per parlare di questo brano bisogna tornare indietro nel tempo e precisamente al programma Mister fantasy di Carlo Masserini quando passò per la prima volta il video ufficiale del brano ….. un capolavoro tanto che è visibile al Moma di New York. Musica nuova, ritmi africani che conducono ad una trance che fa muovere a scatti quasi epilettici, un giro di basso che prelude al hip pop, una rivoluzione del concetto di canzone che l’orecchio di Brian Eno riesce a plasmare preferendo l’improvvisazione in sala…. e poi la voce e il testo che sembra un pò ingenuo ma che tradisce spunti di riflessione non banali. Per esempio, nel momento in cui tiri un pò le somme della tua esistenza ti senti soddisfatto di ciò che hai raggiunto: un lavoro, una famiglia e la casa non senza grande sacrificio, tutte cose molto labili che puoi perdere in un attimo perché la vita scorre veloce, ma ti chiedi se fossi nato in Africa… una riflessione sul sistema capitalistico americano che induce alla conquista dell’effimero e che spesso fa rimpiangere di non aver coltivato le cose importanti della vita l’amore, gli ideali, i figli, le amicizie. Ma sono io che forse un pò un vecchio idealista. jankadjstrummer
UNA VOLTA NELLA VITA
E potresti ritrovarti a vivere in un capanno da caccia
e potresti ritrovarti dall’altra parte del mondo
e potresti ritrovarti al volante di una grande automobile
e potresti ritrovarti in una bellissima casa con una bellissima moglie
e potresti chiederti “ma come ci sono finito?”
Lascia scorrere i giorni, lasciati trasportare dall’acqua
Lascia scorrere i giorni, l’acqua scorre nel sottosuolo
Ancora una volta nel blu dopo che il denaro è finito
Una volta nella vita, l’acqua scorre nel sottosuolo
e potresti chiederti “come funziona?”
e potresti chiederti “dov’è quella grande automobile?”
e potresti dirti “Questa non è la mia bellissima casa”
e potresti dirti “Questa non è la mia bellissima moglie”
Come è sempre stato
Come è sempre stato
L’acqua si dissolve e l’acqua porta via
C’è acqua negli abissi dell’oceano
Sotto l’acqua, trasporta acqua
Togli l’acqua dagli abissi oceanici
L’acqua si dissolve e l’acqua porta via
[Coro]
Lascia scorrere i giorni, lasciati trasportare dall’acqua
Lascia scorrere i giorni, l’acqua scorre nel sottosuolo
Ancora una volta nel blu nel silenzio dell’acqua
Sotto le rocce e le pietre, c’è acqua nel sottosuolo
Lascia scorrere i giorni, lasciati trasportare dall’acqua
Lascia scorrere i giorni, l’acqua scorre nel sottosuolo
Ancora una volta nel blu dopo che il denaro è finito
Una volta nella vita, l’acqua scorre nel sottosuolo
Potresti chiederti “Cosa è una bella casa?”
Potresti chiederti “Dove porta quell’autostrada?”
e potresti chiederti “ho torto o ragione?”
e potresti dirti “Mio Dio! Cosa ho fatto?!”
[Coro]
Lascia scorrere i giorni, lasciati trasportare dall’acqua
Lascia scorrere i giorni, l’acqua scorre nel sottosuolo
Ancora una volta nel blu nel silenzio dell’acqua
Sotto le roccie e le pietre, c’è acqua nel sottosuolo
Lascia scorrere i giorni, lasciati trasportare dall’acqua
Lascia scorrere i giorni, l’acqua scorre nel sottosuolo
Ancora una volta nel blu dopo che il denaro è finito
Una volta nella vita, l’acqua scorre nel sottosuolo
Come è sempre stato
Come è sempre stato
Come è sempre stato e guarda dove era la mia mano
Il tempo non aspetta, il tempo non c’è dopo di noi
Come è sempre stato, Come è sempre stato
Lascia scorrere i giorni, come è sempre stato
Ecco un uragano arriva, ecco arriva l’uragano
Come è sempre stato, Come è sempre stato
(Lascia scorrere i giorni)
Come è sempre stato, Come è sempre stato
(Lascia scorrere i giorni)
Una volta nella vita, lascia che l’acqua mi trasporti giù
Lascia scorrere i giorni, l’acqua scorre nel sottosuolo.
Talking Heads - Once in a Lifetime (Official Video)

Una canzone al giorno come la mela: ATMOSPHERE – Joy Division

Una canzone al giorno come la mela:
riprendiamo la rubrica quotidiana con un brano bellissimo del Joy Division, Ian Curtis, esprime in questa “atmosphere” tutto il suo malessere esistenziale, i suoni cupi e tragici e il testo quasi sussurrato penetra come un pugnale nella carne viva dell’anima e riesce a farci percepire il suo dolore. IL testo è una successione di stati d’animo che mettono a nudo tutta la sua sofferenza…. Anche il video è terribilmente oscuro, strani uomini incappucciati vestiti di bianco e di nero che forse rappresentano la gioia e i dolori di ogni esistenza, non so mi è venuta cosi ognuno può interpretarlo secondo la propria sensibilità. Comunque brano mitico! Jankadjstrummer in the dark
Cammina in silenzio,
Non andartene, in silenzio
Bada al pericolo,
Pericoli sempre,
Conversazione senza fine,
Ricostruzione esistenziale,
Non andartene.
Cammina in silenzio,
Non allontanarti, in silenzio.
La tua confusione,
Le mie illusioni,
Indossate come una maschera d’odio di sé,
Sfida e poi muore,
Non andartene.
Per la gente come te è facile,
Messo a nudo,
Al settimo cielo,
A caccia vicino al fiume,
Per le strade,
Via da ogni angolo troppo in fretta,
Pensaci con la dovuta attenzione.
Non andartene, in silenzio
Non andartene …

Un brano al giorno leva il medico di torno: Tom Waits, “Talking at the same time”

https://youtu.be/M7Zfbv8LKkk
Un brano al giorno leva il medico di torno: stasera un brano di uno dei miei cantautori preferiti, Tom Waits, ho scelto “Talking at the same time” ,( tutti si parlano addosso ) come avviene nei talk show dove tutti gli intervenuti parlano l’uno sull’altro, dicendo tutto e il contrario di tutto. In particolare in questo periodo c’è una monotonia e una rincorsa a salire sul carro dei vincitori per azzannare gli avanzi di carne che cadono da bocche fameliche, ognuno parla di come bisogna far lavorare il nuovo governo, che bisogna dargli fiducia e aspettare i risultati. Temo, però, che è bastata una settimana per vederne il vero volto. C’è una bellissima strofa nel testo che calza bene in questo frangente. “Beh, per qualcuno sono tempi duri, per altri, invece, sono morbidi
Qualcuno fa i soldi mentre in strada scorre il sangue,
non ti far mettere i piedi in testa comportati di conseguenza”. Un pulito falsetto, un fumoso affresco corroborato da suoni semplici ma incalzanti, questo è il caro vecchio TOM.
Jankadjstrummer
SI PARLANO ADDOSSO
Tròvati un lavoro, risparmia, dai retta a Jane, [1]
tutti sanno che gli ombrelli sono più cari quando piove.
Ogni notizia è cattiva,
ce n’è di qualche altro tipo ?
E intanto tutti si parlano addosso [2]
Beh, per qualcuno sono tempi duri,
per altri, invece, sono morbidi
Qualcuno fa i soldi mentre in strada scorre il sangue,
non ti far mettere i piedi in testa [3]
comportati di conseguenza [4]
E intanto tutti si parlano addosso
Il cane, beh, sta in cucina
e la guerra si trascina
gli alberi stanno là ai bordi della superstrada [5]
e tutti i soldi sono svaniti via
beh, lei mi ha detto che mi avrebbe piantato
ho ignorato tutte le avvisaglie
E intanto tutti si parlano addosso
Non c’è nessuno che viene a tirarti via dalla merda
fatti il nido in alto quanto basta a scampare alla piena. [6]
So che te ne stai andando, non c’è più altro tempo
E intanto tutti si parlano addosso
Un ragazzino magro giocava a sedere sulla rena,
si faceva una spada con un ramo
e un’arma di sua mano.
Già, abbiamo salvato tutti i paperoni [7]
loro si son presi il frutto
e noialtri la buccia
E intanto tutti si parlano addosso
Tutti si parlano addosso

Un brano al giorno come la mela: LILAC WINE – Jeff Buckley

https://youtu.be/lNTRecJPukk
Un brano al giorno come la mela:
Stasera una canzone carica di dolce intimismo ma anche carica di dolore.Lilac wine nella versione di JEFF Buckley  Smarrirsi nell’oblio che può dare un vino di lillà che si mischia ai sentimenti, al cuore di chi è rimasto solo. Sogno o incubo di ritrovare lei o lui, benessere momentaneo per chi si autoflaggella per chi “non era pronto per il suo amore”. Due grandi interpretano iI brano, Nina Simone nel 1954 e quarant’anni dopo Jeff Buckley un talentoso e sfortunatissimo cantautore americano morto prematuramente facendo un bagno di notte nel Mississipi da cui non riemerse mai più. Questo è un brano magico da ascoltare di notte per gustare la confessione di un segreto sussurrato gustando un buon vino rosso che scioglie le emozioni ad ogni nota…….brano per cuori sensibili! JANKADJSTRUMMER
Mi persi in una notte fredda e umida
Mi arresi a quella luce nebbiosa
ipnotizzato da una strana delizia
Sotto un albero di lilla
Feci vino dall’albero di lilla
Misi il mio cuore in quella ricetta
Mi fa vedere ciò che voglio vedere
ed essere ciò che voglio essere
Quando penso più di quanto voglia pensare
faccio cose che mai avrei dovuto fare
bevo molto di più di quanto dovrei bere

Un brano rock al giorno come la mela : BABA ‘O RILEY THE WHO

https://youtu.be/gY5rztWa1TM
Un brano rock al giorno come la mela :
stasera rock purissimo con un brano leggendario degli WHO dal titolo Baba ‘O Riley dall’album “who’s next”. E’ un omaggio che Townshend fece a due suoi maestri: quello spirituale Meher Baba e a Terry Riley, compositore minimalista americano.
Il brano è epico, parte con un suono di sintetizzatore ipnotico, continuo, che si arricchisce a poco a poco con dei lievi tasti di piano che ti conducono in un’altra dimensione, forse quella continua e ossessiva di Riley…..
Poi la voce e la grinta di Roger Daltrey: “Out here in the fields, I fight for my meals……….”. Qui fuori nei campi, Ho lottato per mangiare Mi sono rotto la schiena per sopravvivere Non ho bisogno di lottare Per provare che ho ragione Non ho bisogno di essere perdonato.
Poi la musica cala per lasciare il posto alla voce del chitarrista e compositore Pete Townshend: “Don’t cry. Don’t raise your eye. It’s only teenage wasteland.” Non piangere Non sollevare lo sguardo È solo una terra che distrugge i giovani.
Momenti magici da pelle d’oca, appaganti fino a che non riparte un rullante di batteria e la voce grintosa di Daltrey: “Sally take my hand, we’ll travel south coastland……… Sally, prendi la mia mano Noi viaggeremo verso il sud attraversando questa terra
Spegni il fuoco E non guardare indietro L’esodo è qui. Le persone felici sono vicine
Uniamoci tutti, prima che diventiamo troppo vecchi.
Le strofe finali sono anticipati dalla chitarra quasi frenetica di Townshend perché devono rappresentare l’apice del messaggio di libertà e di voglia di opporsi: “Teenage wasteland, it’s only teenage wasteland. Teenage wasteland oh yeah. Teenage wasteland. They’re all wasted.” Una terra che distrugge i giovani
È solo una terra che distrugge i giovani Una terra che distrugge i giovani
Oh, sì. È solo una terra che distrugge i giovani Sono tutti perduti!
Il brano si chiude che una cavalcata rock che un violino sbizzarrito rende magistrale. Credo sia uno dei brani più completi del rock. JANKADJSTRUMMER

Un brano al giorno come la mela WILD HORSES Rolling Stones

Un brano al giorno come la mela: Stasera si vince facile, ho scelto un brano capolavoro dei Rolling Stones “Wild Horses” dal glorioso Sticky Fingers del 1971. Brano di una malinconia e di una intensità sconvolgente per l’epoca e per come erano rappresentati nell’immaginario collettivo una band così di rottura.
La loro prima ballata acustica capace di far emozionare e far scendere la lacrimuccia. Parla di un amore tormentato in bilico tra l’estasi e l’angoscia in un clima quasi country. Voce di Jagger sofferta che canta all’amore che sta finendo, al rapporto logorato con Marianne Faithfull che è giunto al capolinea a causa della dipendenza dalle droghe di lei. «Wild horses couldn’t drag me away» (“I cavalli selvaggi non hanno potuto trascinarmi via”)allude al suo fortunoso risveglio dal coma……ma non la voglio fare troppo lunga il pezzo è pieno di melodia che si contrappone ad un testo sconvolgente.
Ecco il testo
Cavalli selvaggi
L’infanzia è facile da vivere
Le cose che volevi le ho comprate per te
Signora sgraziata, tu sai chi sono
Tu sai che non posso lasciarti sfuggire dalle mie mani
(Neanche) cavalli selvaggi potrebbero trascinarmi via
Cavalli selvaggi non riuscirebbero a trascinarmi via
Ti ho vista soffrire di un dolore sordo e insistente
Ora hai deciso di farmi provare la stessa cosa
Nessuna rapida via di fuga o uscita di scena
Potrebbe amareggiarmi o far sì che ti trattassi male
So di averti sognato come (si sogna) un peccato o una menzogna
Ho la mia libertà, ma non ho molto tempo
La fede è perduta, le lacrime vanno piante
Dai, (cerchiamo) di vivere un po’ dopo che (saremo) morti
(Neanche) cavalli selvaggi potrebbero trascinarmi via
Cavalli selvaggi, un giorno (riusciremo) a cavalcarli
(Neanche) cavalli selvaggi potrebbero trascinarmi via
Cavalli selvaggi, un giorno (riusciremo) a cavalcarli

Un brano al giorno come la mela: Salvatore Adamo Inch’Allah

Un brano al giorno come la mela: stasera si scava nei ricordi più reconditi, un 45 giri che girava in casa mia verso la fine degli anni ’60, un disco di Adamo, cantante belga di origine siciliana emigrato con la sua umile famiglia verso quelle miniere di carbone in cui tanti italiani persero la vita.
Ma Adamo era quello che era riuscito a farcela, ebbe un successo mondiale con le sue canzoni melodiche, in perfetto stile italico, canzoni romantiche ma cariche di pathos e dai testi per niente banali. Ma la canzone che vi propongo causò non pochi problemi ad Adamo nel mondo arabo, si tratta di Inch’Allah (Se Dio vuole).In realtà il testo era nato come una canzone di pace ma nel contesto della Guerra dei Sei Giorni tra Israele e Arabi fu percepita come filo-israeliana quando parla di Gerusalemme come città ebraica. Questa versione dal vivo in francese è bellissima è del 1993 ed è stata eseguita a Gerusalemme e a Tel-Aviv con il testo rivisto perché Adamo era turbato dalla recrudescenza del conflitto israelo-palestinese e dalla sacrosanta Intifada.
JANKADJSTRUMMER
ECCOVI IL NUOVO TESTO IN ITALIANO
Ho visto l’oriente nel suo scrigno
la luna a farle da stendardo
e contavo, con una quartina,
di cantare al mondo la sua luce
Ma quando ho visto Gerusalemme
come papavero su una roccia
ho sentito un requiem
quando su di lei mi son sporto
Non lo vedi, umile cappella
che mormori “Pace” sulla terra
che gli uccelli nascondono con le ali
quelle lettere di fuoco: Pericolo, frontiera
La strada porta alla fontana
e vorresti, certo, riempire il secchio
fermati, Maria Maddalena,
per loro il tuo corpo non vale l’acqua
Insciallah Insciallah Insciallah Insciallah
E l’olivo piange la sua ombra,
la sua tenera sposa, la sua amante
che riposa sotto le macerie
prigioniere in terra nemica
Su una spina di filo spinanto
la farfalla occhieggia alla rosa
e la gente è così stolta
che mi ripudierà, se oso
Dio dell’inferno o Dio del cielo
tu, che stai dove ti aggrada,
in questa terra d’Israele
ci sono dei bambini che piangono
Insciallah Insciallah Insciallah Insciallah
Le donne cadono sotto il temporale
Domani il sangue sarà lavato
La strada è fatta di coraggio,
e la donna è il suo selciato
Ma, sì, ho visto Gerusalemme
come papavero su una roccia
e sento sempre questo requiem
quando su di lei mi sporgo
Requiem per sei milioni d’anime
che non hanno un mausoleo di marmo
e che malgrado la sabbia infame
han fatto spuntare sei milioni d’alberi
Insciallah Insciallah Insciallah Insciallah

Un brano rock al giorno come la mela. LAYLA – Eric Clapton

https://youtu.be/C74sjfGUQXo
Un brano rock al giorno come la mela.
Ieri sera ero a cena con degli amici italo/inglesi, una delle loro figlie si chiama Layla, quale migliore occasione per rinverdire il brano Layla di Eric Clapton. In realtà in Layla ci due canzoni distinte in una sola traccia: il brano rock, scritto e cantato da Eric Clapton e la ballata strumentale al pianoforte, composta da Jim Gordon.
Il brano trae spunto da un romanzo antico in cui si narra di un amore impossibile, la storia della principessa Layla, innamorata di un giovane di basso ceto sociale, un amore impossibile perché la principessa è già stata promessa in sposa ad un principe. Dalla pena d’amore il giovane perde la ragione, Questa storia ispirò Clapton che aveva un analoga inquietudine d’amore, si era innamorato della moglie del suo migliore amico George Harrison, un amore proibito proprio come quello di Layla che, contrariamente al romanzo, ebbe un lieto fine ma solo dopo anni e dopo il divorzio con Harrison. Musicalmente è un brano leggendario che si basa su un riff composto da due chitarre e da sovraincisioni di chitarre ritmiche e slide che danno tragicità e bellezza contemporaneamente quasi a voler esprimere tutta la sofferenza di questo amore intimo e inespresso. Il brano non venne quasi mai suonato dal vivo se non in versione unplugged proprio perché erano necessarie più chitarre. Eccovi una delle rare versioni.
JANKDJSTRUMMER
LAYLA
Cosa farai quando ti sentirai sola
Senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai messo in ginocchio
Layla, ti sto implorando, tesoro, ti prego
Layla, tesoro, non vuoi alleviare la mia mente inquieta?
Ho provato a darti consolazione
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te.Hai messo il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai messo in ginocchio
Layla, ti sto implorando, tesoro, ti prego
Layla, tesoro, non vuoi alleviare la mia mente inquieta?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che alla fine io impazzisca
Ti prego non dire che non troveremo mai una via d’uscita.E che tutto il mio amore è vano
Layla, mi hai messo in ginocchio
Layla, ti sto implorando, tesoro, ti prego
Layla, tesoro, non vuoi alleviare la mia mente

un brano al giorno come la mela: rock in the casbah – THE CLASH

https://youtu.be/bJ9r8LMU9bQ
Una canzone rock come la mela: stasera Rock in the Casbah – The Clash da Combat rock del 1982
Mai come in questo momento questo brano è divenuto d’attualità, l’Iran nel 1979 diventa una teocrazia islamica e Khomeini decide di promulga una serie di leggi per ripristinare la moralità. Tra le più famose abbiamo: per le donne l’obbligo di copertura costante del volto con un velo, la pena di morte per adulterio e ancora pena di morte per la bestemmia, ma c’è ne una poco conosciuta: il divieto voluto da Khomeini di ascoltare o suonare musica rock che ispirò il brano e che diventa in occidente un inno di ribellione: E’ giusto disobbedire anche se non è legale”. “The Shareef don’t like it, Rockin’ the Casbah…”, Al “a Khomeini non piace il Rock nella Casbah”, lo trova inappropriato per cui lo proibisce. Ma i giovani continuano ad ascoltare e suonare il rock ignorando il divieto. E’ uno stupido divieto come sono stupidi tutti i divieti che provengono da false interpretazioni del credo religioso, solidarietà per i giovani iraniani Musicalmente c’è tanta energia punk e ritornello accattivante, un bel giro di basso e un ritmo vigoroso che ne fa un hit mondiale.
TESTO TRADOTTO:
Rock nella Casbah
Ora il re ha detto all’uomo nero
Devi lasciar perdere il raga
Il petrolio giù nel deserto
E’ schizzato alle stelle
Lo Sceicco ha guidato la sua Cadillac
Ha fatto un viaggio giù in città
Il muezzin stava lì
Sulla griglia del radiatore
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Per ordine del profeta
Abbiamo proibito questo suono spaventoso
Che faceva degenerare il fedele
Con quel pazzo suono della Casbah
Ma i Beduini hanno portato
La batteria cammello elettrica
Il locale chitarrista
Ha il pollice sulla sua chitarra
Ma non appena lo Sharif
Ha sgomberato la piazza
Hanno cominciato a lamentarsi
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Adesso, sopra al tempio
Oh! Lo hanno davvero affollato
La folla dice che è “cool”
Apprezzare questa musica
Ma come il vento ha cambiato direzione
La banda fa una pausa
La folla prende un respiro
Di quel matto ritmo della Casbah
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Il re chiamò i suoi piloti di caccia
Dicendo che era meglio che si guadagnassero la paga
Gettate le vostre bombe tra i minareti
Giù sulla Casbah
Non appena lo Sharif fu
Portato via da li
I piloti sintonizzarono
La radio dell’aereo
Non appena lo Sharif fu
Fuori dai piedi
I piloti esultarono
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Allo Sharif non piace
Rockeggiare la Casbah
Rock nella Casbah
Lui pensa che non sia kosher (appropriato)
Fondamentalmente non lo sopporta
Sai lo odia davvero