Riascoltati per voi – Talking Heads Remain in light 1980 di Jankadjstrummer

Riascoltati per voi – Talking Heads  Remain in light 1980  di Jankadjstrummer

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Qualche settimana fa, in pizzeria, un giovane collega di lavoro mi ha chiesto lumi sui Talking Heads: voleva consigliato l’album più rappresentativo, gli ho risposto che, senza dubbio, era Remain in light del 1980 ma che rappresentava, però, il culmine della ispirazione di David Byrne e compagni perché preceduto dai primi 3 album parimenti straordinari ed intensi.

L’esordio dal titolo “77”, poi “More Songs About Building And Foods”  quindi “Fear Of Music” in cui sono presenti tracce evidenti di world-music, percorso che in seguito David Byrne percorrerà come solista. Ho ripescato il disco, lo faccio partire, e mi immergo in un paesaggio irreale, immaginario, che ricorda le opere di quegli artisti di strada, i cd Writers che usano bombolette spray colorate, spruzzi buttati apparentemente a caso, colori vivacissimi fanno da base per un  disegno che viene fuori solo alla fine,  un sermone che proviene dalla voce calda di Byrne, un ritmo incalzante e irregolare, il suono del basso di Tina Weymouth  che fa da tappeto ad un funky contaminato, questa la mia prima impressione, a distanza di anni, nell’ascolto di “Born Under Punches”: molti hanno usato l’immagine della giungla per descrivere questo brano e forse è vero , ma credo che  per i Talking Heads contava l’effetto sull’ascoltatore e i ritmi inquietanti del pezzo in questione sembrano proprio volerlo ipnotizzare e guidare in un viaggio insidioso ed ossessivo.

In “Crossoved and painless” il ritmo sale molto, riff smorzati di chitarra, il basso in primo piano, i cori rendono il brano coinvolgente, un vero e proprio invito alla danza. Il ritmo sale ancora con “The great curve” grazie a percussioni e a cori di matrice tribale. La famosa “Once in a lifetime”, a questo punto, risulta la sola canzone orecchiabile dell’intero album, dialoghi di basso e batteria in cui si insinua la voce di Byrne con un ritornello che la rende una hit indimenticabile.

Lo stato di trance ritorna in “House in motion”, canzone apparentemente tranquilla, con i ritmi in sottofondo che catturano suoni e cinguettii di uccelli meccanici, i barriti della tromba di Jon Hassell e la voce prima dolce e poi rabbiosa di Byrne che incantano. Anche in “Seen and not seen”,continua la magia, la voce è recitata e sembra quasi provenire da un santone predicatore.”Listening Wind” è una ballata, Byrne canta come all’interno di un rituale,  dando sfoggio di intensità interpretativa grazie anche ad atmosfere di paesi lontani e di autentica poesia. La conclusiva “The Overload” è forse la traccia che più sorprende, vibrazioni tenebrose che ricordano i Joy Division, ne fanno una rarefatta ballata dark, una nenia di un culto primitivo sconosciuto, un lugubre sigillo  di questo incredibile viaggio.

I Talking Heads, attivi dagli anni ’70 hanno vissuto nella New york delle avanguardie musicali ed artistiche ne hanno assimilato i fermenti. Credo che il rapporto con Brian Eno abbia condizionato positivamente la loro musica, “Remain in Light” è un tentativo di utilizzare gli strumenti del rock, alla ricerca della fonte della musica quali sono il ritmo e le vibrazione, alla ricerca della mitica Africa. i Talking Heads si tengono ben lontani dallo scadere nell’antropologia da dilettanti, al contrario, “Remain in Light” è un album che anticipa l’interesse per i suoni etnici, quelli veri, che saranno poi scoperti in tutti gli anni ’80. Vorrei segnalare la sfilza di artisti che hanno collaborato al disco che lo rendono un lavoro corale : Adrian Belew alla chitarra; Brian Eno al basso, tastiera, percussioni, coro;  Jon Hassell – tromba in Houses in Motion ; Nona Hendryx – coro e  Robert Palmer – percussioni.

Un invito all’ascolto o al riascolto attento dell’album, mi ringrazierete!

 

Discografia

  • 1977 – Talking Heads: 77
  • 1978 – More Songs About Buildings and Food
  • 1979 – Fear of Music
  • 1980 – Remain in Light
  • 1982 – The Name of This Band Is Talking Heads live
  • 1983 – Speaking in Tongues
  • 1984 – Stop Making Sense live
  • 1985 – Little Creatures
  • 1986 – True Stories
  • 1988 – Naked
Riascoltati per voi – Talking Heads Remain in light 1980 di Jankadjstrummerultima modifica: 2020-04-15T18:38:52+02:00da giancarlopellegrino

2 pensieri riguardo “Riascoltati per voi – Talking Heads Remain in light 1980 di Jankadjstrummer”

  1. Mario Aloe – Ho ascoltato, suoni della contraddittorietà della vita. Suoni sublimi e impensabili

    [08:48, 16/4/2020] Raffaele Carino: Davvero uno dei miei preferiti, penso lo metterei tra i primi 3 posti, se non al primo, sono rimasto davvero impressionato da questo disco. dal modo di interpretare i tempi.
    [08:48, 16/4/2020] Raffaele Carino: Grande DJ!!!!
    Dino Torrelli :
    Un disco molto importante, un pezzo di storia. Fantastico, visionario, in alcuni passaggi inverosimile. Mi ha accompagnato per un bel pò in quegli inizi anni ’80.

  2. Dino Torrelli : Un disco molto importante, un pezzo di storia. Fantastico, visionario, in alcuni passaggi inverosimile. Mi ha accompagnato per un bel pò in quegli inizi anni ’80.

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