LA PREMIATA DITTA BRUNORI SaS – Recensione dei primi 3 album da Jankadjstrummer

brunori 1 

BRUNORI SAS   VOLUME 1

Dario Brunori, cantautore, imprenditore mancato, ha costituito una società, la “ Brunori Sas” ed è con questa ragione sociale che ha pubblicato il suo primo disco “ Vol. 1”, con cui ha incassato l’ambito Premio Ciampi  2009 come miglior disco d’esordio.  Questo giovane cantautore calabrese colpisce per la sua semplicità, per le sue canzoni pop, cantabili da tutti oltre che per la  ricerca musicale fatta con spontaneità e sincerità. Lui si definisce ”un  neo-urlatore italiano”, con questo lavoro esorcizza le paure e i drammi legati ad una precarietà lavorativa ormai irreversibile che tocca i 30enni di oggi  “E’ il mutuo il pensiero peggiore del mondo. Tasso fisso, con l’euribor c’è chi sta impazzendo da un anno. Cosa vuoi che scriva? Di cosa vuoi che canti?” (“Come Stai”). Si sprecano le citazioni riguardanti il vissuto e la quotidianità della nostra Italia degli anni ’80 e ’90  trattata con molta ironia, palloni arancioni “super Santos” sulla spiaggia,  la Fenech, Novella 2000 tutta una carrellata di personaggi che hanno fatto la storia italiana, canzoni popolari in cui lo spirito di Rino Gaetano rivive. Ottimo il brano “Guardia 82”, uno spaccato della provincia calabrese dove i ricordi estivi sono legati ai primi amori e alle inquietudini giovanili, i rimpianti di una spensieratezza adolescenziale ormai svanita.   Molto carina la stralunata e qualunquista “ Paolo” che richiama alla memoria in grande Ivan Graziani, “Nanà” pezzo in cui se la prende con la retorica degli artisti mediocri e  “stella d’argento” una cover degli anni ‘60 cantata, se non ricordo male, da Fred Buongusto qui riproposta molto melodica ed originale che starebbe bene intonata in compagnia e con un bel bicchierone di vino fresco, intorno ad un falò sulla spiaggia di Guardia Piemontese. La grandezza di Brunori sta nel fare proprie le esperienze dei cantautori italiani  e rileggerli con un suo stile se vogliamo canzonatorio, graffiante ma anche diretto ed essenziale. Sono delle coloratissime foto “Polaroid” che colgono le nostre inquietudini e la nostra pura quotidianità. Musicalmente Vol. 1 si presenta come un lavoro cantautorale, chitarra, voce e minimo accompagnamento fatto di lievi incursioni di fiati, l’essenziale che rende il cantato anzi l’urlato pungente ed impertinente, impertinenza che viene richiamata anche nella copertina del disco che ritrae un adolescente in canottiera anni ‘70 che  fa la faccia buffa all’obiettivo, quasi una foto autobiografica. Dario Brunori è senz’altro un artista da seguire con attenzione perché sono sicuro che presto avrà il successo che si merita.

  1. Il pugile
  2. Italian dandy
  3. Nanà
  4. Paolo
  5. Come stai
  6. Guardia ’82
  7. L’imprenditore
  8. Di così
  9. Stella d’argento

BRUNORI  SaS  VOL. 2°   “ POVERI CRISTI”

brunori 2

TRACKLIST

  1. Il giovane Mario
    2. Lei, lui, Firenze
    3. Rosa
    4. Una domenica notte
    5. Il suo sorriso (con Dente)
    6. La mosca
    7. Bruno mio dove sei
    8. Animal colletti (con Dimartino)
    9. Tre capelli sul comò
    10. Fra milioni di stelle

Aspettavo il disco che confermasse il valore della premiata Ditta Brunori Sas, dopo 2 anni, finalmente, è arrivato, il 17 giugno 2011 uscirà il secondo Volume dell’irriverente cantautore calabrese. Ho avuto, in anteprima, il disco ed è sorprendente constatare la sua crescita e la sua maturità raggiunta, Dario con questo lavoro si lascia tentare dalla tradizione del cantautorato italiano vedi De Andrè di Storia di un impiegato o il Guccini di Stanze di vita quotidiana per proporre una sorta di concept album sui “poveri cristi” nostrani. Dieci storie di tutti i giorni che scavano nelle vicende semplici ma al tempo stesso tragiche di personaggi che fanno i conti con i problemi quotidiani e con le piccole e grandi vicende umane che li attanagliano. La leggerezza con cui tratta questi temi è la chiave di volta di tutto l’album, i drammi umani raccontati si trasformano spesso in paradossali tragicomiche come nel brano” Il giovane Mario” che sogna di risolvere i problemi economici familiari con le slot-machine, sente il peso di una vita di stenti e la sua sconfitta umana diventa malessere interiore, tragedia, cerca di farla finita legandosi al lampadario con un cappio al collo, senza tener conto, però, della  fragilità del solaio; questo è un esempio dei 10  poveri cristi che affollano questo lavoro del Brunori, storie semplici vissute da persone semplici e trattate con profonda ironia. Storie di normale quotidianità, in cui si fondono sentimenti contrapposti leggiadria e crudezza nei racconti o la rabbia e i buoni sentimenti dei personaggi.  Le canzoni di Brunori sfiorano sempre il grottesco ma sono densi di malinconia,  commuovono ma con il sorriso sulle labbra, in questo, come ebbi a dire nella recensione del 1° volume, trovo il suo punto di riferimento, il suo nume tutelare, nella poetica di Rino Gaetano. In brani come Rosa o Tre capelli sul comò risulta evidente il richiamo alle sonorità e al modo di approccio lirico tipico del cantautore crotonese tuttavia questo non mi sembra per niente un limite anzi ritengo che sia un elemento caratterizzante di una ritrovata vena nel panorama dei nuovi cantautori che la dice lunga sulla rinascita della poesia italiana. In poveri cristi si urlano le debolezze, le gioie ma anche la voglia di vivere, la rabbia, l’indignazione delle persone comuni a cui Brunori riesce a dar voce. Vi segnalo una dolce e commovente “ Bruno dove sei” dedicata al suo padre morto in cui emergono i valori della famiglia e del rispetto ma senza nessuna retorica, e “Il suo sorriso”, in duetto con Dente, brano carico di ironia, un tentativo ben riuscito di fare una canzone pop fuori dai clichè tipici della canzone italiana. Questo Vol 2° mette un po’ a nudo i sentimenti personali, non c’è più tempo per la nostalgia dell’estate passata al mare di Guardia Piemontese o per i primi impulsi amorosi adolescenziali, è il tempo di far emergere le contraddizioni di una società instabile partendo dalle persone comuni, dalle storie personali non rinunciando mai agli insegnamenti dei grandi cantautori italiani.

Un disco che consiglio con forza! Buon ascolto da Jankadjstrummer

 

 brunori 3

BRUNORI SaS  – vol. 3° – Il cammino di Santiago in taxi “…. passando da Belmonte Calabro.

E’ uscito da qualche giorno il terzo capitolo o volume del cantautore calabrese “il cammino di Santiago in taxi“, sono già al 4° ascolto e sto scoprendo che ci sono molte novità rispetto ai suoi primi due album, non fosse altro che per la purezza del suono che Dario Brunori ha affidato  al tecnico giapponese  Taketo Gohara considerato ormai il deus ex machina del sound alternativo e alla location scelta per registrare il disco: un ex convento seicentesco di frati Cappuccini a Belmonte Calabro, una scelta – afferma il cantautore- capace di rompere la routine di una classica sala di registrazione ma che dà a  lui e la sua band stimoli nuovi che solo  la tranquilla campagna calabrese è capace di offrire.  Altro elemento caratterizzante  di queste undici tracce scelte è quel duplice risultato di scrivere testi e musica di ispirazione cantautorale ma nello stesso tempo adattarlo ad una band come la sua già ben rodata e con l’aggiunta di strumenti nuovi ( batteria elettronica ,basso, tastiere), un buon supergruppo che ha acquistato sempre più quote nella sua società in accomandita semplice.  Anche l’approccio alle canzoni è cambiato, non più ballate accompagnate con la chitarra acustica ma l’utilizzo del piano che, per certi versi, addolcisce e rende più intimo il suono. I testi sono sempre pieni di semplicità e forse di un pizzico di ingenuità anche quando con fervida ironia scava nella quotidianità delle famiglie o nella deriva della società italiana. Non si tratta di un disco di rottura perché c’è molto del Brunori del passato: la malinconia, le storie, la religione, le abitudini ma anche la nostalgia del falò sulla spiaggia o della gita scolastica in pulman, ma  in questo vol.3° si ritrova una forte dimensione interiore dell’artista preso com’è dalle sue paure e dalle angosce comuni a tutta una generazione di disillusi sempre in conflitto tra impegno  e voglia di evasione. In questo, secondo me, sta l’essenza nel cammino di Santiago in taxi, la voglia di lottare, soffrire di raggiungere la meta agognata ma con comodità senza quella esigenza frenetica che sono lo stereotipo delle nuove generazioni. I brani sono molto belli ma richiedono un ascolto continuo e più concentrazione perché sono un caledeoscopio di storie diverse, citazioni, immagini cinematografiche che si assaporano solo con un po’ di decantazione. Siamo in presenza di un Brunori molto maturo e cresciuto artisticamente a cui va perdonata la mancanza di quella sana rabbia che è patrimonio della gente del sud  ma che viene compensata con una lucida analisi spesso canzonatoria della società italiana alle prese con una crisi epocale.

Track By track

1)      Arrivederci Tristezza:  un pianoforte lieve e un intenso testo vive nella eterna lotta tra ragione ed intelletto che  sfocia nel finale  in una liberatoria  vittoria del sentimento in una apoteosi di archi e vibrofono.

2)      Mambo Reazionario: ha il giusto ritmo e le atmosfere alla Rino Gaetano, testo pungente contro il conformismo di chi alla lotta, agli ideali oggi cedono alla famiglia come nido tranquillo e alla  voglia di benessere “ colui che si piega alle leggi del mercato e compra il divano cammellato, accostando Che Guevara a Pinochet che ballano felici sulle basi di Beyoncè”

3)      Kurt Cobain: lo spunto è la breve vita del cantante dei Nirvana: una profonda riflessione su come la popolarità  spinga a vivere una vita di eccessi e come questa spesso diventa frustrazione in soggetti deboli che non sopportano di interpretare il ruolo del mito.

4)      Le quattro volte : sono il susseguirsi delle stagioni della vita che si ripetono sempre uguali tanto da produrre forti frustrazioni ma Brunori concede una via d’uscita: “si può nascere un’altra volta e poi rinascere ancora un’altra volta, se ti va”.

5)      Il Santo Morto è il  classico brano di Brunori, un brano che è un collage di frasi, citazioni che vanno dalle immagini pubblicitarie ( Pulcino Pio, Nonna Pina e le sue tagliatelle ) ad altre messe in bocca a personaggi famosi, “Giordano Bruno  disse “come on baby Light my fire and Stand by me”  esercizi che rimandano allo stile Battiato.

6)       Il manto corto è un brano strumentale in cui è ben in evidenza un sax quasi jazzato che ricorda le sonorità afro- beat della Ju-Ju music nigeriana anni ’70. Gradevole riempitivo.

7)      Maddalena e Madonna è una delle più belle canzoni del disco, una storia romantica, che gioca sul nome dell’”amica” e della Madonna, carica di nostalgia per tempi passati “davanti al Bibò” e  ”  la voglia di andare ancora e c’era l’amore che cambiava il colore del cielo, il sapore del vino, l’odore dell’aria al mattino era solo per te che scrivevo cazzate su un foglio a quadretti”,  qui Dario Brunori  rivela di aver sotto mano da qualche anno questa lirica, ma di essere riuscito a ‘chiuderla’ solo ora “perché dentro di me si agita un ‘Dario’che detesta l’attitudine nostalgica e passatista e un ‘Dario’ che ci starebbe a mollo dalla mattina alla sera”.

8)      In “Nessuno” viene fuori il  Brunori più profondo, più intimo, emergono le sue debolezze anche quando cerca di nascondersi e si cruccia sia per sua mancanza di personalità ed anche per quando si commuove “solo se non c’è nessuno”, una sorta di autoanalisi dei suoi comportamenti  pubblici e privati.

9)      In Pornoromanzo c’è una forte allusione alla “Lolita” di Nabokov, una sorta di storia d’amore tra un professore e la giovane studentessa, brano rockeggiante caricato volutamente di spavalda sessualità.

10)  La vigilia di Natale è una sorta di riflessione sulla normalità familiare,sulla piatta quotidianità e la voglia di fuggire dalla mediocrità della vita sognando “ancora quella casa al mare”. E’ qui che si nota la bravura del Brunori autore, scrivere un testo, se vogliamo, crudo, amaro in cui la nostalgia prevale ma che regale forti emozioni.

11)  Sol come sono sol:  è una canzone d’amore che tratta dell’amore infelice, a ritmo di valzer ,di un promesso sposo lasciato all’altare. Brunori si diverte nel titolo a giocare con le note e con le parole e forse prende in giro Jovanotti e quel suo “io lo so che non sono solo anche quando sono solo”,  in un pezzo drammaticamente ironico che raccontare il fallimento di un matrimonio.

TRACKLIST

  1. Arrivederci tristezza
  2. Mambo reazionario
  3. Kurt Cobain
  4. Le quattro volte
  5. Il santo morto
  6. Il manto corto
  7. Maddalena e Madonna
  8. Nessuno
  9. Pornoromanzo
  10. Vigilia di Natale
  11. Sol come sono Sol

JANKADJSTRUMMER

LA PREMIATA DITTA BRUNORI SaS – Recensione dei primi 3 album da Jankadjstrummerultima modifica: 2020-04-16T19:37:16+02:00da giancarlopellegrino