IL DECOLLO DEGLI U2 scritto da JANKADJSTRUMMER

 

 

Il DECOLLO DEGLI U2. Scritto da Jankadjstrummer

Propongo una biografia della ascesa dei mitici U2 con notizie ed aneddoti pescati di qua e la nel web e romanzati per rendere simpatica la lettura anche per i non amanti della musica rock. E’ un tentativo prendetelo come tale…e buon divertimento!

U2

“Dublino, ottobre 1976”. Fa un freddo cane, tanto è vero che fuori dal portone della Mount Temple School, si aggira solo un giovane liceale, mal vestito e chiaramente in preda ad una crisi di nervi. Si chiama Larry Mullen, ha appena perso il posto di batterista in una delle bande che girano per le vie della città con grancasse e tromboni, fatto fuori perchè non aveva il look giusto: questa la versione ufficiale del suo licenziamento. Sbollita la rabbia, Larry si avvia verso la bacheca degli annunci, per apporre il suo: “Batterista rock cerca musicisti per formare un gruppo”. Non bisogna attendere tanto, pochi giorni e si fanno vivi cinque allievi della stessa scuola: Paul Hewson, i fratelli Dove e Dick Evans, Adam Clayton e Neil Cormick. La formazione a sei, denominata “Feed back”, però, dopo pochi giorni di prove in una cantina di periferia, si rivela un disastro. Neil, infatti, decide di fare le valigie, senza aspettare che qualcuno gli dica di andarsene. I cinque rimasti, visto che non hanno più zavorra, decidono di continuare cambiando il nome in “The Hype”. Dove, che per via della forma a punta della sua testa, viene denominato “The Edge”, si aggiudica la chitarra solista, mentre il fratello Dick deve accontentarsi di quella ritmica; Adam continuerà a suonare il basso, mentre Paul, denominato “Bonovox” (dal nome di un negozio dublinese di cornetti acustici) viene eletto all’unanimità cantante. Bonovox, ancora sotto shock per la morte della madre Iris nel 1974, è un adolescente inquieto. Nella Mount Temple School si fa subito notare per i suoi improvvisi scatti d’ira che lo portano a distruggere tutto quello che gli capita sotto mano. Quando il punk non è ancora un fenomeno di massa, lui si presenta a scuola con capelli rossi sparati in alto, pantaloni viola attillati, giacca stile anni 60 e una catenella di acciaio che va dal naso all’orecchio. Tutto questo lo porta a qualche contrasto con The Edge, l’esatto contrario, un ragazzino timido, figlio di un ingegnere inglese, il cui suo unico interesse nella vita è quello di suonare la chitarra. L’unico vero musicista del gruppo è Adam, che però è il più vispo dei cinque, il ruolo del più figo del liceo gli va a gonfie vele; il suo vero obiettivo, più che a imparare a suonare il basso, è una vita spericolata a base di sesso droga e rock’n roll. Larry Mullen, che in questo periodo è il vero motore della compagnia, organizza la sala prove dove la band muove i suoi primi passi. Il luogo prescelto è un capanno per gli attrezzi nel giardino della casa di The Edge a Malahide, un sobborgo di Dublino. Nonostante il loro impegno ed il loro entusiasmo, i ragazzi si rendono conto, dopo poche settimane, che rifare le canzoni di Patty Smith e dei Talking Heads, è un’impresa superiore alle loro capacità. Decidono così di iniziare a scrivere canzoni. Dick Evans non ci sta e lascia il gruppo per raggiungere i Virgin Prunes. Dopo una bevuta colossale in un pub di Dublino tanto famoso quanto malfamato, un amico di Bonovox, Steve Averill, conia la magica sigla U2. La trasformazione del gruppo è definitiva. U2 può significare “you too” (anche tu), ma è anche il nome del piccolo aereo usato dagli americani alla fine degli anni 50 per spiare le postazioni militari sovietiche. Con una manciata di canzoni appena sfornate, gli U2 si buttano nella mischia e decidono di suonare ovunque ci sia un palco. Una scelta coraggiosa che li porta ad esibirsi in situazioni tragicomiche davanti ad ubriachi cronici. Esauriti i posti dove esibirsi dal vivo, gli U2 afferrano al volo la loro vera prima occasione, stravincendo un concorso per giovani band organizzato dal quotidiano “Evening Press” e dalla birra “Harp Lager”. In palio 500 sterline ed un’audizione presso la CBS. Con l’aiuto del manager Paul Mc Guinnes pubblicano il loro maxi singolo “U2-Three”, in tutto tre canzoni (“Out of Control”, “Stories for Boys” ,”Boy-Girl”) che fanno della band il gruppo di punta della nuova scena irlandese. In pochi giorni la sala prove nel giardino di The Edge viene preso da assalto da centinaia di ragazzine urlanti, costrette ad andarsene per via di una pioggia fastidiosa, provocata dallo scorbutico Larry e dal suo idrante. Il 19 marzo 1980 è il momento della svolta. Bono e compagni vengono arruolati dalla “Island” di Chris Blackwell, l’ uomo che ha fatto conoscere Bob Marley in tutta l’Inghilterra. Il sospirato contratto, però, ha l’effetto di una bomba. In vista delle registrazioni del primo album, la tensione sale alle stelle e gli incontri in studio si trasformano in risse. Gli ultimi giorni di marzo sono i più pesanti, e sono dedicati alla stesura di “I Will Follow”. The Edge è isterico. Ha appena litigato con i genitori, gli ha chiesto di rinviare di un anno l’ iscrizione all’università per concedere una chance agli U2. Alla tensione in sala si aggiunge quella in sala prove, ogni volta che parte con il giro di chitarra di “I Will Follow”, vede Bono scuotere la testa. La scena si ripete un’infinità di volte, si arriva al punto che Bono strappa dalle mani la chitarra di The Edge, ferendolo nel suo orgoglio e scatenando così la reazione di quest’ultimo. Tra liti furibonde, si arriva al 20 ottobre, quando “Boy” compare nei negozi di dischi del Regno Unito. “Finalmente un gruppo pop con il cervello!”: è il coro unanime della critica. Nella prima settimana di dicembre la band sbarca negli States, dove si esibisce al Ritz di New York. L’esperienza americana è devastante, il concerto funziona, ma Barry Ulead, primo manager del gruppo, è scomparso, lo ritroveranno più tardi in un commissariato di polizia dopo aver assistito ad un omicidio. Dopo due giorni viene ucciso John Lennon, a rivolverate, Bono ne rimane sconvolto. Dopo una breve esperienza in Europa, si ritorna in America, ai primi di marzo del 1981, dove quattro simpatiche “grampes” riescono ad introdursi nei camerini rubando una valigietta con 300 dollari ed i testi del nuovo album, “October”. Bono è sull’orlo della depressione, è costretto ad improvvisare in studio i testi delle canzoni. L’atmosfera è tesissima, Bono, Larry e The Edge sono in preda ad una crisi mistica, iniziano a dubitare che la fede cristiana possa sfasare la militanza in un gruppo rock. Nell’aria c’è l’ipotesi dello scioglimento, che a questo punti sembra sicuro, ma, fortunatamente, dopo giorni di riflessione, e forse grazie all’illuminazione divina, i tre si convincono che essere cristiani e suonare in una rock band, non è una contraddizione. Il 1983 è l’anno del terzo album, il quale grazie a pezzi mitici come “Sunday Bloody Sunday” proietta gli U2 nell’olimpo delle mainstream band. E’ l’anno frenetico che Bono e compagni vivono in tour, catapultandosi da un continente all’altro, i concerti sono delle vere e proprie maratone dove può succedere di tutto, ed infatti succede di tutto. Nel Massachuttes, arena di Worchester, scattano le manette per Bonovox. In una pausa tra un pezzo e l’altro, si accorge che due energumeni del servizio d’ordine schiaffeggiano una ragazzina intenzionata a salire sul palco, egli allora si avvicina e strappatala dalle mani dei due, la porta sul palco con lui e la invita a ballare. Appena Bono riprende a cantare, la fan, intrepida americana, si incatena alla sua caviglia con un paio di manette di cui, ovviamente, non ha le chiavi. Bono è costretto, così, a continuare buona parte del concerto con la ragazzina ai suoi piedi, fino a quando non riescono a liberarlo segando le manette. Nel Connecticut, a metà dello show, la batteria di Larry Mullen si spezza in due parti. A Bono saltano i nervi ed inizia ad inseguire il povero Larry ricoprendolo di insulti. Fortuna di Mullen, interviene The Edge che con un paio di cazzotti riporta Bono alla calma. A Los Angeles si arriva all’inverosimile, si sfiora la follia pura, il protagonista è ancora una volta lo scapestrato Bonovox. Verso la fine del concerto si scatena una rissa furibonda nelle prima file. Gli U2 cercano invano di ristabilire la calma, ma fallito ogni tentativo, Bono decide di a fare a modo suo. Sotto gli occhi increduli dei suoi compagni e nello stupore generale, si porta su una balconata e minaccia di lanciarsi nel vuoto. Visto che la folla non reagisce, Bono si tuffa. A salvare il cantante degli U2 sono le decine di persone che ne attudiscono la caduta. Nel 1984 con “The Unforgettable Fire”, gli U2 sono ufficialmente candidati a sostituire i “Police” nel ruolo di band più famosa del mondo. Per il passaggio di consegne si deve aspettare fino al 1986 in occasiona dell’ultima data del tour organizzato per beneficenza da “Amnesty International”. E’ la serata che mette fine all’avventura di Sting e soci. La folla del “Giants Stadium” lo sa bene e accoglie i tre inglesi con un boato assordante, lo show prosegue senza sorprese fino a “Invisible Sun” quando succede quello che nessuno si sarebbe aspettato: uno alla volta i membri degli U2 entrano sul palco e sostituiscno quelli dei Police. Larry si siede al posto di Copeland, Adam si infila il basso di Sting, The Edge la chitarra di Summers e Bonovox si impossessa del microfono, dopo alcuni attimi di silenzio da parte del pubblico incredulo, è il delirio. Da questo momento in poi lo scettro di band del pianeta è nelle mani dei quattro di Dublino. Gli U2, sull’onda dello strepitoso successo, continuano a stupire: addirittura finiscono sulla copertina del “Time”, prima di loro vi erani riusciti solo i Beetles. Le riprese del videoclip di “Where the streets have no name”, girato sul tetto di un negozio di liquori a Los Angeles, paralizzano la città. Migliaia di persone prendono d’assalto l’edificio costringendo la polizia a chiudere il traffico per parecchie ore. Il concerto all’ “Olimpic Stadium” entra direttamente nella storia: in onore della band viene accesa la fiaccola olimpica. Era accaduto solo per l’inaugurazione delle Olimpiadi e per l’arrivo del Papa. A questo punto non li può fermare più niente e nessuno. Non riesce a fermarli neanche il sindaco di San Francisco che trascina Bono in tribunale, dopo che quest’ultimo aveva imbrattato una statua con la frase: <>. Il risultato: Bono viene assolto, mentre il sindaco non viene riconfermato al rinnovo dell’am/ne cittadina. Non riescono a fermarli neanche la minaccie di morte, che li costringono ad esibirsi, per qualche anno, su di un palco protetto dalla polizia in borghese. Sono gli anni di “The Joshua tree”. Gli U2 sono ormai consolidati al punto di trasformare in oro tutto quello che toccano. Dopo lo sgretolamento del muro, mentre la DDR scompariva dalle carte geografiche, Bono e soci si muovevano per le strade di Berlino, cercando ispirazione dall’atmosfera di cambiamento che si respirava. La base operativa sono gli studi Hansa dove David Bowie ha inciso i suoi tre album più rappresentativi. Nascono qui i pezzi di “Actung Baby”(1991): il disco che cambia volto al sound di Bono e compagni. Musica elettronica, ritmi “industrial”, noise rock ed il solito grande gusto melodico sono gli ingredienti della nuova avventura. Più del disco, però, quello che lascia a bocca aperta è la scenografia dello “Zoo TV Tour”, fatta di schermi giganteschi, televisori dappertutto, macchine Trabant sospese nel vuoto, e cellulare a disposizione di Bono per chiamare durante i concerti gli uomini politici più rappresentativi. Non c’è mossa degli U2 che non finisca in prima pagina, figurarsi quando Bono e compagni manifestano insieme a Green Peace contro l’installazione di un impianto nucleare a Sellafield nel nord-ovest dell’Inghilterra. Intanto Bono da “The Fly”, la famelica rockstar con gli occhiali neri protagonista dello “Zoo TV Tour”, si trasforma in Maephisto, un piccolo diavolo con tanto di corna. Il cambio di look avviene in contemporanea con la pubblicazione di “Zooropa”(1993), insieme a “The Joshua Tree”, uno degli album più belli in assoluto. “Zooropa” è l’ultimo album in studio prima di “Pop”, uscito nel marzo del 1997. Dopo il grande spettacolo di Reggioemilia, che è di quelli che mozzano il fiato, con più di 150mila fans scatenati, dove Bono arriva agridare sul palco:<>, gli U2 sembrano volersi prendere un po’ di riposo. Rimangono comunque sulla cresta dell’onda, restando sulla scena per il loro impegno sociale. In occasione del Giubileo, infatti, sperano la richiesta del Papa di eliminare, per questo evento, il debito dei paesi del terzo mondo, verso quelli più industrializzati. Bono si fa portavoce in tutto il mondo di tale richiesta, (chiamata “Jubilee 2000”) arriva addirittura in Italia in occasione del Festival di San Remo, dove insieme a Jovanotti si esibisce sul palco dell’Ariston, dopo aver avuto un colloquio con il Presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, il quale, oltre a cancellare il debito che tali paesi hanno con l’Italia, si impegna anche a far si che le altre nazioni seguano l’esempio italiano. Segue qualche mese di lavoro in studio, e finalmente ritornano con “All that you can’t leave behind”. Il resto è storia recente.

IL DECOLLO DEGLI U2 scritto da JANKADJSTRUMMERultima modifica: 2020-05-13T22:36:56+02:00da giancarlopellegrino

Un pensiero riguardo “IL DECOLLO DEGLI U2 scritto da JANKADJSTRUMMER”

  1. Non sono una cultrice della musica rock, ma devo dire che ciò che scrive ma, soprattutto, come scrive Jankadjstrummer rende appassionante la lettura a chiunque. Appassionati del genere o no! Bravo Janka, complimenti e grazie.

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