Sogno lucido

apro gli occhi
la mia testa poggia sulla tua mammella
respiri tranquilla
osservo la pancia un po’ tonda
il monte di venere che s’innalza sulle gambe affusolate

non so come sono arrivato qui nè perchè
non è certo il momento di chiedermelo
preferisco godere di questo afrore di femmina
che sale ignaro delle conseguenze
stordisce e ristora
illude e stravolge

sapevo di averne bisogno
poco importa se realtà o sogno

Buon San Valentino

A volte è dura svolgere i propri compiti in modo perfetto ed ordinato sapendo di non poter evadere da luoghi e persone che opprimono nei modi e negli intenti atti al possesso e al controllo ammantato d’amore solo per se stessi e per i propri modi di essere che escludono gli altri come un dente permanente che scalza uno da latte senza rimorsi e con l’arroganza del potere perchè è così che si fanno le cose è così che va il mondo e ci ridevamo fingendo che tutto non fosse a scadenza anche se l’orologio aveva lancette affilate come una mannaia e la pietà di un boia in arretrato con l’affitto.

Mi godo un interludio

Sono stato all’inferno a spalar tonnellate di merda inghiottita a forza con su un falso sorriso tipo ictus e voce calma a placar le offese e le visioni pazzoidi intorno e dentro la tua testa bella e folle come una giostra perversa che gira all’infinito rovesciando lo stomaco nel vuoto di accuse e colpe mai commesse eppur bramate in uno sfinimento psicofisico mascherato di benessere apparente.