un respiro lieve e una piega del viso atteggiata a sorriso…
il traffico mi coinvolge e mi conta tra le sue fila inconsapevolmente arruolato…
stringo lievemente il volante e fisso il retro della strana cosa davanti a me fatta di cristallo, ferro, plastica, con fluidi che la percorrono e un cuore caldo che brucia aria e trasforma una semplice idea in moto…
di lato dei campi, sono offuscati dalla bruma come un dipinto leonardesco e come esso sfuggono via senza che si riesca realmente ad afferrarli…
si, afferrare realmente qualcosa, quello stupido attimo che mi sta trasportando lontano da me e dalle cose tutte come un pallone aerostatico al quale resto appeso, colorato fantoccio, assurdamente fiducioso della mano che mi agita…
e il vento spazza l’aria e confonde le idee agli sparuti passanti ancora assonnati e già avvelenati dagli impegni del giorno…
e volo via in un eterno spazio nel quale sono leggero, etereo finalmente completo…
e mentre sono lì che svolazzo su tutto il paesaggio e vedo case piccole e il mare e il fiume e il nastro grigio delle strade e gli alberi verdi e i campi sfumati…
un rumore insistente, provocante, cattivo mi getta a terra, mi richiama follemente a quella che in modo ridicolo chiamiamo realtà e l’immagine sullo specchietto retrovisore mostra un signore sconvolto dalla mia presente assenza, è molto agitato si muove e credo che urli attraverso i vetri che ci separano…
sorrido furbescamente, innesto la prima marcia, sollevo lentamente il piede sinistro, spingo il destro, sento stridere le gomme, ecco sono in marcia insieme a tutti gli altri e insieme a loro vado alla ricerca della fine di questa giornata che mi sta aspettando con perfida pazienza…
Delirato molto anni fa. Giuro, non facevo uso di droghe.
Delirato molto anni fa. Giuro, non facevo uso di droghe.ultima modifica: 2022-05-04T18:51:10+02:00da
GaZa dice:
Cogliere i particolari, e riviverli attraverso la scrittura, alimenta l’anima: che qualche volta spostandosi da altre parte, richiamata dalle mille cose lontane alle quali appartiene, poi torna consolandoci con la sua presenza.
E certamente ci cambia.
kevinkart dice:
E’ uno scambio continuo tra svolazzi e tonfi, hai ragione, ci arricchisce e ci cambia. Ci sarà un perchè.
Difficile coglierlo.