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Colpi di testa, è quello di cui hai voglia.
Lui ti parla fitto, ridendo da solo con quel sorriso pazzo
a denti stretti e quella maglietta a righe orizzontali colorate,
inopportune, che disegnano un ex fisico.
Tu fumi aspirando forte, veloce, creando una lunga cenere
che non getti via come vorresti fare con il resto.
Sorreggi la sigaretta con la mano destra avvicinandola alla bocca,
stringendola con il bordo estremo delle labbra.
Mi guardi per un attimo facendo i tuoi conti.
In fondo sei bella con quegli occhi neri e i capelli vaporosi.
Alta e magra, poco formosa e rassegnata.
Lui individua in me il soggetto adatto
e mi chiede di scattargli una foto porgendomi
una di quelle macchinette moderne,
strette come una moneta e leggere come un colibrì
che all’occorrenza si usa per telefonare.
Vi disponete a bordo piscina avvicinandovi,
fingendo divertimento, scatto con forza.
“Ne faccio un’altra per sicurezza”
mi trovo a dire come m’importasse davvero.
Ora lui controlla il risultato con la faccia da saputello,
io osservo te con la faccia del cattivo bambino.
Ricambi sorridendo trattenendo un po’ il respiro.
“Proviamone una senza flash perchè non si vede lo sfondo.”
ordini con quel tuo sorriso idiota che mi sembra,
chissà perchè, di conoscere da una vita.
E’ ovvio, è notte cosa ti aspettavi?
Penso forte tanto che ho l’impressione di averlo urlato.
Scatto di nuovo con la consapevolezza di fare un pessimo lavoro.
Vi allontanate con una sbalorditiva soddisfazione nei sorrisi
tornando ai vostri problemi che una foto non può certo risolvere.
Mi lasciate a bordo vasca vuoto come un serbatoio abbandonato,
le luci riflesse nell’acqua che assiste senza esprimere giudizi.
Domani sarà piena di gente e gli schizzi si libreranno nell’aria,
in attesa dell’inevitabile caduta…

Sproloquio delirante n°5

Birra e addominali è un loop a perdere come i vuoti d’idee che rimbombano nella testa deserta come una scatola magica dove tutto appare senza realmente essere ma con la giusta arroganza cha fa chic agli occhi cerulei sprovvisti di voglia quasi bruciati dal vivere e dal vedere cose oscene e grottesche rappresentazioni teatrali di esistenze piatte destinate al macello