Consapevolezza Zen

Il Mondo Nel Mondo


Il risveglio è un atto di riconoscimento del proprio essere. Il risveglio è riconoscere quello che siamo. Il risveglio è riconoscere che siamo vita.

Non c’è nulla da raggiungere, non c’è nulla da cambiare, c’è solo da riconoscere e ricordare. Non possiamo raggiungere o trovare quello che siamo già, quello che stiamo cercando ci sta cercando,e quello che cerchiamo è colui che cerca. Dobbiamo riconoscere di essere ciò che siamo sempre stati, l’amore che siamo, è il sentimento di colui che sente. Possiamo fare mille terapie, ma se esse sono eseguite dall’ego, nulla ci aiuterà a raggiungere quello che in natura siamo. La nostra parte egoistica crede che nella vita si raggiunge qualcosa attraverso il fare, attraverso lo sforzo e la ricerca, quando ci risvegliamo capiamo che non c’è nulla da fare, e immediatamente comprendiamo che siamo, quell’essere, che gioca a fare qualcosa, e che quel gioco non è altro che il gioco della scoperta di quello che già siamo. La nostra mente e intelletto, gioca a crearci delle prospettive, inventando obiettivi ai quali arriveremmo prima o poi, gradino dopo gradino, nell’ipotetica gara del raggiungere quello che ci fa credere di non essere. Questo gioco egoistico serve per mantenerci focalizzati su qualcosa di lontano da ciò che siamo, serve per tenerci sempre sotto sforzo nel superamento del livello successivo senza accorgerci che siamo, qui e ora, l’essere che gareggia, l’essere che non ha di certo da raggiungere con fatica quello che ha già riconosciuto di essere. Noi siamo la vita, qui, ora e ad ogni singolo attimo, non c’è livello successivo, il livello è solo ora, il presente, ed è solo uno. L’unico livello reale è questo nel quale siamo già. Siamo l’esperienza, siamo la vita, siamo le nostre emozioni e sentire. Non possiamo trovarci poiché siamo. L’occhio che vede, non può vedere sé stesso, noi siamo colui che vede e allo stesso tempo si osserva. Dobbiamo riconoscere e sentire ciò che siamo poiché ciò che sente non può sentire sé stesso, ma è chi sente riconoscendo che ciò che siamo è ciò che sentiamo è che noi siamo colui che esperimenta il proprio sentire. Quando ci riconosciamo, smettiamo di cercare, e ci dedichiamo ad essere, finiamo con il fare e iniziamo a goderci la vita per quello che siamo, in questo modo dedicheremo più tempo a vivere le piccole cose, di noi stessi, impareremo a vestirci, mangiare, riposare coscientemente e consapevolmente poiché la ricerca sfrenata sarà svanita e ora è tempo di non cercare ma di essere. In questo stadio di coscienza del proprio essere, capiamo che avere tanti soldi in banca o numerose lauree non ci restituirà la gratificazione del sapore di una mela al mattino, ne il profumo avvolgente di una tazza di caffè. Iniziamo così, a comprendere, a goderci colui che è, e non a cercare colui che sarà domani e nemmeno rammaricare colui che è stato ieri.In questo stato di coerenza, accade la magia, qualcosa di inatteso, in questo stato integro e unificato del proprio essere,iniziamo a generare armonia, abbondanza, benessere, amore, completezza, serenità. Questo accade perché non stiamo più cercando nulla e siamo consapevoli che l’essere cosciente, coerente, armonioso, amorevole, è colui che sente la propria coscienza espansa, la coerenza, l’armonia, l’amore. In questo stato di coscienza, non c’è più una sensazione, ma siamo la sensazione. Nella nostra vita ci siamo auto – programmati in modo errato, siamo caduti nella trappola del proprio sogno, ad essere diretti protagonisti del nostro gioco, ci siamo focalizzati sulle false credenze, pensando nel fare e fare delle cose, è ciò che ci porterà ad essere, l’essere; siamo focalizzati sul fare, avere e poi essere ciò che facciamo e abbiamo, mentre nell’esperienza personale integra, coerente, cosciente, seduti, senza fare nulla,sappiamo già di essere la vita, sappiamo già di essere colui che è, e colui che è sempre stato. Se facciamo o non facciamo qualcosa, abbiamo o non abbiamo qualcosa, noi saremo sempre e infinitamente la vita, e l’amore per la vita stessa di colui che vive. Noi siamo la presenza sacra, la divinità, siamo figli del Dio che allo stesso tempo noi stessi sappiamo di essere. Vi invito, carissimi lettori, a riposarvi, rilassarvi, a prendere del vostro tempo per perdervi davanti ad un tramonto, per assaporare la freschezza, i profumi e i suoni del sorgere del sole. Vi invito, a far riposare la vostra mente competitiva, a non preoccuparvi troppo per il domani, esso arriverà lo stesso, a non preoccuparvi troppo per ieri, esso è già passato, ricordando che ieri vi preoccupavate per oggi, e oggi è adesso, è ora, oggi siete voi, unificati in coscienza, corpo, mente, anima e spirito,proprio qui, proprio ora. Vi invito, a rallentare nella corsa infinita delle scoperte, del bisogno di sapere, di avere e fare, e iniziare soltanto a riconoscere e a vivere con tutto l’amore che la vita, la vostra vita ha donato a chi qui e ora vive. Respirate profondamente, respirate a grandi sorsi la vita, e ad ogni respiro riconoscete, una e mille volte, riconoscete colui che respira, colui che è, colui che è vita. IL MONDO NEL MONDO - analìa scarpone - Su AMAZON