Recensione di “Monstrorum” di Antonio Venezia

Sopravvivere per ridare una speranza alla propria terra.
E per farlo bisogna sfidare la morte.

"Monstrorum" di Antonio Venezia

“Monstrorum” di Antonio Venezia

Qualcuno diceva che “coraggio non è non avere paura, ma avere paura e andare avanti lo stesso”. E Cris lo sa, nonostante la sua giovanissima età e una vita difficile alle spalle. Si apre così “Monstrorum”, romanzo fantasy di Antonio Venezia, pubblicato dalla Casa Editrice LE MEZZELANE per la collana Black Moon Street.

Siamo nel 2065, in Basilicata: una terra ridotta all’ombra di se stessa a causa dei bombardamenti nucleari avvenuti per opera di ignoti e che hanno reso la regione prima di elementi di sopravvivenza per la sua popolazione. È qui che vive Christian insieme a sua madre, cercando di combattere contro la fame e la miseria che li circonda, vivendo dei racconti di chi ricorda come la terra natia fosse florida e ricca. Tutto ciò, però, appartiene al passato, anche se è prossimo e quasi si può toccare; il presente porta i ragazzi come Cris e Arianna ad arrangiarsi per poter portare del cibo a tavola.

Sarà proprio la mancanza di un futuro economico certo che porta il protagonista a partecipare alla cinquantesima edizione del Monstrorum, una manifestazione a carattere mondiale che porta fama e onori al suo vincitore, ma che risulta essere, troppo spesso, un biglietto di sola andata verso morte certa. Infatti, l’evento consta di sfide da superare che hanno come protagonisti mostri creati a tavolino, con l’intento di lasciare pochi superstiti a contendersi il premio finale. Non un gioco di ruolo, non una farsa per intrattenere il pubblico, ma una vera caccia dove le speranze di farcela vengono meno quando mostri mitologici tornano in vita, come il ben noto Cerbero.

“È forse vero che nei momenti più bui l’unione fa la forza?

Sfidando la paura, facendo affidamento sulla propria determinazione, e avendo come meta la salvezza, non solo della sua famiglia, ma della su amata Basilicata, Cris si imbarcherà in un’avventura grandiosa, dove non mancheranno le difficoltà. Conoscerà Serena, altra partecipante alla manifestazione, che gli salva la vita, e capirà che a volte non è la debolezza umana il vero nemico: infatti qualcuno trama nell’ombra, seguendo i suoi passi per ostacolarne la riuscita. Ma perché? E come può un ragazzo come molti riuscire dove altri, più preparati, hanno fallito?

“Monstrorum” è un racconto fresco che parla di molte cose importanti non solo per il giovane pubblico a cui è rivolto. L’autore mette in rilievo valori indispensabili come la famiglia e l’amicizia, entrambe supportate dalla fiducia verso se stessi e gli altri.
Cris non è un eroe, ma una persona normale, con troppi pesi sulle sue giovani spalle; un ragazzo che non è ancora uomo, ma che va scoprendosi come qualcosa che gli si avvicina, anche grazie alle due ragazze che gravitano intorno a lui, mostrandogli il alto dolce della medaglia.

Difficile non pensare che il futuro descritto nel romanzo sia molto più vicino a noi di quanto pensiamo, anche se respingiamo la realtà come scomoda. Antonio Venezia descrive un mondo non troppo lontano e differente dal nostro prossimo “domani”; capitolo dopo capitolo ci ricorda che la prosperità in cui ci culliamo è solo piccola cosa se inserita in piani più ampi, e lo fa con uno stile incalzante e coinvolgente, portandoci entrare nel Monstrorum con il peso della nostra storia e del nostro futuro. E ci vuole sia coraggio che paura per farlo.Buona lettura.
Qui potete trovare il libro:
Negozio Le Mezzelane
Ibs
Amazon

Recensione di “Monstrorum” di Antonio Veneziaultima modifica: 2019-02-16T18:05:56+01:00da tersicone0