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"Per dieci minuti" di Chiara Gamberale


DIECI MINUTI PER PROVARE A CAMBIARE


“Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto”

Chiara ha perso, quasi nello stesso periodo, una casa, un marito e il lavoro. Chiunque si ritroverebbe sperduto nella nuova vita che deve affrontare e anche per lei è lo stesso. Il dolore per l’abbandono, il disappunto per l’allontanamento da un luogo di ricordi e la delusione di essere stata sostituita sono un grosso macigno che lei, giovane scrittrice, cerca di togliersi di dosso. Non è facile: i ricordi, l’amore, la convinzione di aver visto giusto nella sue scelte bisogna affrontarli con un nuovo metodo. Perciò, seguendo il consiglio della sua terapista, Chiara affronta il gioco dei “dieci minuti”: un esperimento, una prova, un salto nel buio. Perché, per dieci minuti, per un mese, lei dovrà fare qualcosa che non ha mai fatto.

[caption id="attachment_497" align="alignright" width="194"] "Per dieci minuti" di Chiara Gamberale[/caption]

Così Chiara affronta la sua nuova vita cercando, ogni giorno, qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare e poco importa se sia dipingere le unghie di un colore per lei improbabile, o cercare di imparare a ricambiare o semplicemente decidersi a leggere Harry Potter. L’importante è mettersi in gioco, affrontare la nuova realtà fatta di quei cambiamenti che hanno distrutto il suo cuore. E un gioco, seppur con premesse e conclusioni per lo più positive, può aiutare chi ha deciso che la vera felicità è dietro di sé, con i suoi alti e bassi? E bastano davvero dieci minuti per risolvere tutti i problemi?

Il libro di Chiara Gamberale, intitolato per l’appunto “Per dieci minuti” non può definirsi una guida, un vademecum, o un consiglio di vita. O forse sì. Credo che dipenda molto dal modo in cui di legge fra le righe. Perché non occorre aver perso il lavoro, o l’amore della propria vita, per mettersi in gioco e scoprire quanto di bello ci circonda, pur non essendo di nostro gusto. I dieci minuti della Gamberale non apportano mai alla protagonista uno stravolgimento della propria esistenza, ma è come se raddrizzassero il tiro, mostrando cosa ci perdiamo quando pensiamo che tutto è scontato, o peggio, perfetto.

“Evidentemente i posti, proprio come le persone, si accendono e rivelano di essere al mondo non solo perché c’è spazio, ma perché hanno un senso, solo quando siamo disponibili a capirlo. Quando abbiamo bisogno di loro.”

Questo libro mi è piaciuto. Mi ha mostrato un nuovo approccio verso le cose, mi ha “svegliata” in un certo senso. Ho provato a chiedermi: “cosa farei io, che non ho mai fatto, per dieci minuti?”. E ciò mi ha dato modo di pensare che sono infinite le risposte, così come sono infinite le cose che non ho mai fatto e dovrei, sì dovrei!, provare. Cose speciali, cose, però, anche quotidiane. Magari quelle stesse che qualcuno, per amore, abitudine, per egoismo o per praticità, non ci ha mai fatto fare.

“Quando fanno qualcosa per noi, gli altri ci consegnano o in realtà ci tolgono un’occasione?”

Lasciatevi catturare dalle giornate di questa Chiara che condivide il nome dell’autrice, lasciatevi ammaliare dalla possibilità di non dare per scontato nulla. Ripeto, non è una guida, ma può essere lo stesso un’ispirazione. Leggetelo, anche solo per dieci minuti.