L\abitudine

Arrabbiata


Io che non ho (più..) amici e che non frequento cocktail party Di che cosa posso parlare? O almeno di chi posso parlare? Di un gatto, no, non  ho nemmeno questo, ma di mia mamma, ecco di lei posso parlare. (Ssstt, tanto non ne sa nulla!) E della sua capacità ( quasi immediata) di far amicizia, o di stringere relazioni, tanto che potrebbe essere definita: una vera estroversa. Cosa potrebbe occorrere d'altro per riuscire a fare nuove conoscenze? La capacità di ascolto, forse? Non so com'è ma riesce ad avere nuovi numeri di cellulari da inserire nella sua agenda, come non ci riesco invece io. Oggi, per esempio, mi ha comunicato all'improvviso di avere un nuovo numero telefonico nella sua rubrica del cellullare. Parole sue: ho fatto amicizia con una signora, certamente a modo. Io: Che significa a modo? Lei: A modo...significa di un certo livello (culturale? sociale? Mi sono domandata allora io, tra me e me). In seguito ho compreso meglio dalla sua spiegazione..Proviene da una famiglia di commercialisti...da generazioni. E si nota, comunque dal suo eloquio che è una persona di classe. Io: (Un po' innervosita, perché ho capito di non far parte di questo club di persone che per la mente di mia mamma: sono di elevata cultura, comportamento ed eloquio ineccepibili) Perché è una "commercialista" è anche una persona "fine"? e distinta nei modi? Lei: Insomma, le persone che solitamente sono dei professionisti come: notai, avvocati, commercialisti etc etc, e via discorrendo.....si notano nel modo di fare. E comunque questa signora era molto diversa dagli abitanti del nostro "palazzo", gli altri condomini, c'è un abisso. In effetti nel nostro palazzo ci sono alcune famiglie italiane, altre sono pakistane, marocchine (con modi di fare differenti dall'avvocato Azzecca-garbugli). Come dare torto a mia mamma, la differenza c'è e notevole, tra una "povera-crista" come la sottoscritta e un professionista di qualunque tipo egli sia: lo stipendio a fine mese, corposo nel caso dell'avvocato o commercialista e inesistente nel mio. Essere una disoccupata a "tempo-pieno" corrode la mia capacità di relazionarmi con i miei simili, di pormi in un modo tranquillo e rilassato all'esterno. La tranquillità dei "soldi" l'ho sentita solo durante l'infanzia e adolescenza. Ps: la dicitura "povera- crista" è ammissibile? Non vorrei mai commettere un errore così grave e deludere anche il mio piccolo "pubblico" di Libero, già avverto dai discorsi di mia mamma, di essere per lei una vera delusione, perchè non ho conseguito alcuna Laurea, e questo implica una sicura carenza di materia grigia...intelligenza in me. Sono sciocca? Dato che non sono laureata. Sicuramente sono disoccupata e molto al verde oltre che triste.