L\abitudine


Come tanti altri giorni, sono qui, in compagnia di me stessa, a leggere, leggere a voce alta un libro, dei racconti di Bontempelli. Preferirei che qualcun altro li leggesse.. con un certo tono, con la giusta inclinazione, che li recitasse per me. Anzi vorrei, forse, uscire di casa, abbandonare il libro, salire sopra un treno e arrivare alla stazione di una città, una bella città da visitare, in cui perdermi, in mezzo anche a tanti altri turisti.. Vorrei fare la turista, ne sento la mancanza. Ci sono cose di cui, dopo un certo periodo di tempo essendone stati privati, si avverte la mancanza in un modo lampante. Viaggiare, divertirsi senza pensieri, leggere un libro sconcertante, visitare un castello con fantasmi che si presentano, bere la crema al whisky dolce, pensare al Natale e alle mille luci che illumineranno le città. Magiche notti a venire. Poter essere infantili e fragili di fronte a qualcuno, senza preoccuparsi di essere fuori luogo, avere timore, vergognarsene. Ombre virtuali, questa è la vostra potenzialità, di essere gentili e di ascoltare sproloqui di gente strana e affaticata dal mondo, senza giudicare malamente.