L\abitudine


( Preferirei poter scrivere solo pensieri seducenti o altri che possano essere di un qualche stimolo culturale, invece mi ritrovo ad appuntare e descrivere perlopiù momenti di tristezza o angoscia esistenziale. Sono spiacente mondo virtuale, ma la mia realtà concreta non è affatto stabile o spensierata e ciò che viene scritto qui è il suo naturale riflesso) Sono cosciente del fatto che nonostante abbia interrotto le sedute da uno psicologo che aveva iniziato a darmi un aiuto, dovrei riprenderle nuovamente. Oggi ho avuto, o meglio ho avvertito attimi d'armonia mentre camminavo  tra le persone che in centro storico affollavano la città dove vivo, per le feste natalizie. Ma una volta tornata a casa, tutta l'ansia del nuovo lavoro che mi aspetta domani, il passato di dolore e di reclusione forzata vissuti con l'esperienza Covid19, la solitudine attuale, per tutto ciò.. mi è ritornato un senso di vacillare nel vuoto. Cosa mi aspetta?  Mi sono ritornate in mente alcune persone che conoscevo  e che sono morte, ora il compagno di mia mamma sta male, a lui sono molto affezionata, dato che da quattro anni frequenta casa mia.  Inoltre mia mamma e lui mi sono stati davvero vicini quando ho avuto la paralisi della mandibola- e del collo post vaccino ( disturbo che non mi è ancora del tutto passato, dopo 3 mesi dall'iniezione). Tutte queste cose, vissute quasi nella solitudine mia personale hanno dato un duro colpo all'ottimismo sul futuro. Le lenti rosa sul mio sguardo non ci sono più.