L\abitudine


" In che modo curioso è fatto questo mondo!, pensavo l'altro ieri, camminando per il corso Neva. In che modo bizzarro, in che modo davvero inesplicabile la nostra sorte si fa giuoco di noi! Riusciamo mai a ottenere ciò a cui si anela? Raggiungiamo mai quelle cose, per conseguir le quali si direbbe che le nostre forze siano state create espressamente? Accade tutto il contrario." "Ma assai più bizzarro è ciò che accade al Corso Neva. Oh, non fidatevi di questo corso Neva!  Io mi imbacucco sempre, più strettamente che posso, nel mio mantello quando lo attraverso, e cerco di non guardare affatto ciò che incontro. Qui tutto è inganno, tutto illusione, tutto è diverso dalle apparenze. Voi credete che quel signore, che se ne va a spasso col suo soprabito di squisita fattura,  sia un creso? Nemmeno per sogno: ogni suo bene consiste in quel soprabito. Vo immaginate che quei due grassoni fermi davanti alla chiesa in costruzione ne vadano discutendo l'architettura? Nemmeno per sogno: parlano del modo curioso col quale due cornacchie si sono posate l'una dirimpetto all'altra. Voi credete che quell'energumeno che sbandiera le braccia stia parlando di come sua moglie lìha gettato giù dalla finestra, a mo' di palla, addosso a un ufficiale che non conosceva assolutamente? Macchè: parla del Lafayette. Voi credete che quelle dame...ma delle dame fidatevi men che di tutto. E men che meno sbirciate le vetrine: le cianciafruscole che vedete esposte sono deliziose, ma puzzano di incredibili mucchi di banconote." Gogol'