L\abitudine


Devo riuscire ad astrarmi dal momento attuale, dal mio oggi, e soprattutto dal generale presente per non rassomigliargli, essendo questo: tedioso, monotono, e quasi privo del tutto di novità che possano rallegrare o risollevare gli animi a terra, normalmente già da due anni. In parte, in questa giornata ho cercato di riprendere in mano degli appunti di lavoro, per sintonizzarmi di nuovo all'attività lavorativa che svolgo, ma dall'altra parte però non riesco a non pensare anche alla situazione in cui ci troviamo come individui di una comunità. Dal punto di vista politico, sembriamo una nave pilotata da due gruppi, sempre un po' alla rinfusa. Il primo gruppo che ogni tanto tiene il timone della nave è distante, non si trova sulla nave, ed è la comunità europea con tutte le sue ingerenze politiche, economiche  si intromette sulla linea di navigazione che abbiamo, l'altro è costituito da quel gruppo di politici che per ogni -tot- periodo di tempo viene destinato al timone di questa nostra nave-Stato,  e da chi? Dai cittadini? Oppure da altri esponenti sovranazionali? In certi momenti sembra addirittura che la nave proceda da sola, senza nessun gruppo manovratore, sono frammenti di tempo, brevissimi. Sapendo che ogni   vita di un singolo individuo è anche la conseguenza della società in cui può vivere, la cosa non mi lascia indifferente.  Ma adesso mi occupo di ricordare al meglio le mie piccole mansioni lavorative, buon pomeriggio. Ps: mi è venuto il desiderio di leggere  J.Conrad, la linea d'ombra. troppo navigazione nel mio cervello!