L\abitudine


Giuseppe morto in solitudine nelle campagne di Tivoli Quello che ho scritto nel post precedente sugli insegnamenti dei genitori ai figli e del lavoro che dicono sia quello più impegnativo di sempre, da sempre, ovvero proprio quello del crescere un bambino - mi ha richiamato alla mente un articolo che mi è capitato di leggere qualche giorno addietro. L'episodio narrato sul giornale on-line mi ha lasciato un po' scossa. Viene premesso, prima della narrazione del fatto, che si tratta di un dramma della solitudine. Difatti racconta proprio di ciò. Un anziano residente nelle campagne di Tivoli, dopo essere uscito dalla sua abitazione (in un posto un po' isolato, presumo, dato la campagna citata come luogo di dimora) caduto a terra, e rimasto ferito, non in grado di muoversi più da solo, è morto di stenti, di fame e di sete. E' stato trovato dopo una decina di giorni, dal proprietario della casa nella quale viveva. Nessuno ha trovato il suo corpo, nessuno lo ha aiutato. E soprattutto nessuno l'ha cercato. A volte, temo, che se non riuscirò a diventare più "socievole" e a costruirmi dei veri rapporti d'amicizia, autentici e duraturi nel tempo, potrei finire in questo modo la mia vita.