L\abitudine


(Conosci te stesso?) [...] dovetti confermare l'opinione già altra volta assunta che il "Conosci te stesso" del tempio di Delfo non era una massima tanto facile a seguire. Il giorno dopo, postomi in cammino per mettere in pratica questa risoluzione,  la prima idea venutami cominciando a raccogliermi fu quella di un'orribile bugia detta nella prima giovinezza il cui ricordo mi ha turbato tutta la vita e che ancora oggi nella vecchiaia viene a contristarmi il cuore già straziato in altri modi.  Quella bugia fu un gran delitto in sé, però dovette essere ancor più grande per le conseguenze che ho sempre ignorato ma che il rimorso mi ha fatto immaginare tanto crudeli quanto fosse possibile. Il ricordo di questo sciagurato atto e i rimorsi inestinguibili lasciatimi, mi hanno ispirato per la bugia un tale orrore che ha potuto preservarmi  il cuore da questo vizio per tutto il resto della vita. Ma scrutandomi più a fondo, fui molto sorpreso della quantità di cose del tutto inventate che mi ricordai di aver spacciato per vere proprio nel periodo in cui, fiero del mio grande amore per la verità, le sacrificavo sicurezza, interessi... Quel che mi sorprese  fu che, pur ricordando queste mie invenzioni, non ne provavo vero pentimento. Proprio io che non ho nel cuore nessun altro sentimento che possa superare l'orrore per la falsità. Per quale strana incongruenza mentivo così leggermente, senza necessità e senza profitto, e per quale inconcepibile contraddizione  non ne sentivo il minimo dispiacere, proprio io che ho durato cinquant'anni ad affliggermi per il rimorso di una bugia!  Mai mi sono abituato alle colpe; l'istinto morale mi ha sempre guidato bene." Le fantasticherie del passeggiatore solitario - Rousseau