L\abitudine


(Contro?) Le distrazioni dell'attualità

Ho il desiderio di leggere Anatole France o Emile Zola, Jane Austen  leggere autori- scrittori di altri tempi, di secoli che furono. Ho bisogno dell'universale.  E di leggere che in fondo le persone hanno la necessità sempre delle stesse cose, e di sapere anche quali esse siano, in ciò che consistono..

Ci sono elementi o dettagli che non capirò forse- se si tratta di cose exoteriche e non esoteriche - se si tratta di Trobar clus, e non trobar leu,  dato non ho compreso fino a questo momento - capirò in futuro?  Capirò ora?  ( le conoscenze tramandate per pochi adepti...che le vedranno immediatamente chiare dentro di sè, da subito cioè si confaranno alla loro natura, senza esercizi da applicarsi nel tempo, senza troppi sforzi ) Avvenimenti che mi rassicurano nella loro consuetudine di ricomparsa puntuale, sono il freddo dei mesi invernali, e il mio lamentarmene puntuale a Febbraio. Deve essere che la mia misura personale è colma, a questo punto dell'inverno, e di freddo ne ho incamerato già abbastanza. Come posso scrivere in un modo forbito e aulico che sono stanca del freddo? Ah, ho trovato:  il gelo di cui è imbevuta l'aria di questo mese, mi fa rabbrividire il corpo, le ossa e l'epidermide. Persino i pensieri nella mente si contraggono, raggelati in un angolo nascosto, aspettando il capolino del sole nel cielo, o il mio entrare in un luogo chiuso, al coperto. E di solito un posto, dove entro spesso, almeno 2 volte alla settimana (oltre un ufficio che è mio luogo di lavoro) è il supermercato, e secondo me, il personale impiegato lì dentro, è tra quelle categorie di lavoratori che si trova ad avere più spesso della gente davanti a sè, vestita male, poichè, di certo non si pensa ad andare vestiti in modo elegante per entrare dentro ad un qualsiasi ipermercato, piccolo o grande che sia. Anzi, può succedere di doversi ritagliare quel poco tempo rimasto tra lavoro e casa propria, che non si ha il tempo di pensare a come vestirsi, ci si mette addosso la prima cosa che capita, e si entra sperduti e trafelati tra le file dei banchi alimentari. A volte mi succede, di domenica mattina, di dover entrare di tutta fretta in un negozio per comprare qualcosa di dimenticato nei giorni precedenti, e il più delle volte, non mi sono nemmeno data un'occhiata fuggevole in uno specchio, (come avrei dovuto farlo, lo so!) prima di varcare la soglia. Chiede perdono perciò per il mio aspetto che dovrà sembrare orribile, nei modi e nelle fattezze fisiche, a tutti i dipendenti di un grande magazzino o similari che mi hanno vista nelle loro pertinenze nelle domeniche mattina!