L\abitudine


Avete mai sentito dire che si è spinti di più a leggere i libri che rappresentano  meglio il nostro stesso modo d'essere?  ovvero che si tende a leggere perlopiù ciò (o chi) che ci assomiglia? Dato quello che sto leggendo, i seguenti due libri- rispettivamente il primo dell'autore Pierre Drieu La Rochelle "Fuoco fatuo" mentre il secondo "Un amore" di Dino Buzzati, spero che questo modo di ritenere la scelta generale della lettura non corrisponda al vero. In "fuoco fatuo" vengono narrate le vicende di un dandy alla ricerca di un amore stabile che abbia il potere di salvarlo dal suo spirito innato di autodistruzione. Mentre nel libro di Buzzati viene raccontata la storia di un amore/ossessione. Vi lascio uno stralcio del libro di Buzzati, un amore: "D'improvviso si rende conto di quello che forse sapeva già ma finora non ha mai voluto crederci. Come chi da tempo avverte i sintomi inconfondibili di un male orrendo ma ostinatamente riesce a interpretarli in modo da poter continuare la vita come prima ma viene il momento che, per la violenza del dolore, egli si arrende e la verità gli appare limpida e atroce e allora tutto della vita repentinamente cambia senso e le cose più care si allontanano diventando straniere, vacue e repulsive, e inutilmente l'uomo cerca intorno qualcosa a cui attaccarsi per sperare, egli è completamente disarmato e solo, nulla esiste oltre la malattia che lo divora, è qui se mai l'unico suo scampo, di riuscire a liberarsi, oppure di sopportarla almeno, di tenerla a bada, di resistere fino a che l'infezione col tempo esaurisca il suo furore. Ma dall'istante della rivelazione egli si sente trascinare giù verso un buio mai immaginato se non per gli altri e d'ora va precipitando"   Tratto da: Un amore -  D. Buzzati       Autunno - Van Gogh  (un immagine calmante per la psiche..!)