Le conseguenze dell'afa in città Probabilmente so (almeno questo) dove mi piacerebbe essere in questo preciso momento, ossia: di fronte ad un bel lago calmo, a contemplare le sue diverse tonalità d'azzurro e di verde in superficie , avvertendo sulla pelle una gradevole brezza di tepore provenire da chissà quale punto remoto dell'universo. Invece sono rinchiusa nella mia abitazione chiedendomi da dove proviene l'ignavia che sento addosso? Ignavia che tra l'altro per me è un termine abbastanza inusuale da pensare, figuriamoci da riferire, da esplicitare a voce. Ha una connotazione filosofica-morale-religiosa? La prima cosa che mi viene in mente in corrispondenza al vocabolo ignavia, è Dante Alighieri, difatti mi pare di ricordare che posizionasse nella sua -Divina commedia- le persone definite dal "giudizio divino" -Ignave- in una specie di pre-inferno, visto che nè l'Inferno vero e proprio e nè il Paradiso avevano il riguardo di accoglierle
Le conseguenze dell'afa in città Probabilmente so (almeno questo) dove mi piacerebbe essere in questo preciso momento, ossia: di fronte ad un bel lago calmo, a contemplare le sue diverse tonalità d'azzurro e di verde in superficie , avvertendo sulla pelle una gradevole brezza di tepore provenire da chissà quale punto remoto dell'universo. Invece sono rinchiusa nella mia abitazione chiedendomi da dove proviene l'ignavia che sento addosso? Ignavia che tra l'altro per me è un termine abbastanza inusuale da pensare, figuriamoci da riferire, da esplicitare a voce. Ha una connotazione filosofica-morale-religiosa? La prima cosa che mi viene in mente in corrispondenza al vocabolo ignavia, è Dante Alighieri, difatti mi pare di ricordare che posizionasse nella sua -Divina commedia- le persone definite dal "giudizio divino" -Ignave- in una specie di pre-inferno, visto che nè l'Inferno vero e proprio e nè il Paradiso avevano il riguardo di accoglierle