L\abitudine


"Nulla può stupire un'americano"  Jules Verne Nonostante l'introduttiva citazione, non voglio iniziare una riflessione sulla capacità di stupirsi in base al proprio Paese di provenienza, ad ogni modo credo difficile da stupire anche una persona nata sul suolo italiano,   e sotto vari profili e settori dell'esistenza umana. Anche se la capacità di provare ancora della vera meraviglia, deve essere una buona dote, sia ereditata da avi o del tutto personale.  (significa che si è più attivi, aperti mentalmente, curiosi e meno cinici) Quindi vi parlerò della mia personale facoltà di sentirmi proprio in questo stato, e di quello stupore che ho provato da poco, nel constatare da quanti giorni non ascoltavo più della musica seriamente, ovvero in modo ininterrotto e da sola, per rilassarmi o per puro piacere personale, e soprattutto di quanto ciò aveva senza dubbio contribuito a rendermi più triste e apatica. Perciò ieri ho poi ascoltato di seguito: il Bolero di Ravel, Liszt (concerti per pianoforte) Ella Fitzgerald  (gone with the wind, summertime,  The lady is a tramp), alcune canzoni tratte dalla colonna sono di FlashDance  (he's a dream, Lady, lady, lady  etc etc) - e mi sono rianimata l'anima, o all'incirca. Ho rimediato!