L\abitudine


La lotta                                                                                     (Poesia di A. Luisa Amaral) "C'era una volta, nella stanza di una bambina un cassetto pieno di libri permanentemente minacciati dalla possibile occupazione di un corredo. Che fare? Starsene tranquilli in attesa che delle stupide lenzuola e delle inutili tovaglie vengano ad invadere il territorio? Lottare per il possesso di diritti così arduamente conquistati? Si fece una riunione generale, unica soluzione in casi come questo, ma non ci fu modo di arrivare ad un accordo. Capirete bene: quando il problema è di ordine generale... Gli animi si infiammarono. Lo straniero (di Camus) - non era d'accordo con i modi violenti di agire, aggredì il Piccolo Principe - strappandogli senza scrupolo e pietà le pagine centrali. Frankenstein - a favore di una marcia silenziosa e orgoglioso portatore di una copertina plastificata, strappò violentemnte la copertina colorata di un antologia poetica francese che, viste le circostanze disuguali, non potè fare altro che urlare un alessandrino in modo poetico e commovente. Alla fine, nessuno ne uscì illeso. Segretari, oratori, esibivano con un misto di sofferenza e orgoglio cicatrici gloriose. Persino Edipo, il presidente, in un momento in cui richiamava alla calma, fu spogliato dalla sua copri-copertina e trascinato per più di dieci centimetri dal cassetto dove rimase inerte, con le pagine aperte: quasi inutilizzato. Ora, il problema non era l'invasore, ma la divisione interna, le ostilità rimosse. Quello che interessava adesso era sopravvivere, essere libro. Questo lo comprese l'edizione tradotta e annotata di Hamlet, che dimenticata in un angolo osservando con occhietti furbi quella folla urlante mormorava: essere o non essere questo è il dilemma, essere o non essere questo è il dilemma