L\abitudine


I'm happy only when it rains C'era una canzone dei Garbage, gruppo musicale rock statunitense,  nella quale la cantante sosteneva di essere felice solo quando pioveva, per convincermi che anch'io sono della stessa idea ho iniziato a canticchiare il suo ritornello, ma non so se funzionerà questa tattica di auto-manipolazione mentale. D'altronde non è soltanto la pioggia e il cielo grigio a farmi provare tristezza, c'è altro.  E' già da qualche settimana che sto cercando di esaminare il mio stato d'animo, e mi sembra perlopiù piatto, o meglio privo di emozioni allegre, e vivaci. Quelle che provo sono tendenzialmente cariche di rassegnata resistenza verso l'esistenza di fronte a me.  Talvolta arrivo anche a pensare che dovrei essere semplicemente contenta perchè ho una tavola imbandita di pietanze per le feste di Pasqua mentre ci sono persone che non sono altrettanto fortunate in altri Paesi del mondo. (pur magari non essendone propriamente responsabili) Come se mi toccassero anche le barbarie delle guerre che stanno impazzando in diversi luoghi lontani.  L'incertezza geopolitica o l'ingiustizia della Sorte che elargisce in abbondanza benessere in un posto (o in una famiglia) mentre in un altro/a ne fa mancare, non può essere un valido motivo, però, per abbattersi moralmente e lasciarsi andare del tutto a tristi malumori.  Perciò ho deciso di cercare delle emozioni in quelle occasioni della vita che solitamente ne elargiscono in modo generalizzato, per la loro stessa natura, ovvero l'esperienza artistica.  Le performance musicali o quelle delle mostre di pittura, il cinema etc  sono eventi ricolmi di emozioni gradevoli e buone, da sentire subito sulla propria pelle. Il costo di un biglietto per un cinema o un concerto di musica e  mi sono assicurata qualche ottima vibrazione all'anima per le vacanze di Pasqua.  Auguri. E. Munch