Per cieli, terre e tempeste ho vagato
Nella mia ricerca di un posto
Mentre molti cercavano solo il viaggio
Ho desiderato ardentemente l’arrivo
Una casa…
Un cuore dove potrei dormire
E ironicamente
Un gioco del destino
Quello che ho tanto desiderato
Era proprio davanti ai miei occhi
Nascosto dietro il velo nero
Della cecità che copriva i miei occhi
Ma nell’istante in cui ti ho visto
Sapevo per certo di averlo trovato
La fine di un viaggio…
E l’inizio di un altro…
A cui mi sono arreso
In un’immersione profonda
Negli occhi chiari e nella bocca silenziosa
Quel fiore timido, quasi dimenticato
Ma cosa tiene dentro
Una bellezza sublime, quasi divina
Degno di epici racconti greci
E canti frondosi dei menestrelli..
Quanto sei sicuro
La mia casa.. il mio destino..
L’anima che desidero
Condividere affetto, affetto, emozioni…
Perché sono triste nel vedere la tua tristezza…
E mi rallegro del tuo sorriso
Ciò che oggi diventa essenziale
Necessario quanto l’aria stessa
E me accada momento
in cui aspiro al tuo volto
La gioia dolce e sottile
Riempiendo il mio petto
Al punto da voler urlare
Perché il mondo e le stelle ascoltino
E mi sento geloso del sentimento
che tengo libero nel mio cuore
Per la donna dalle labbra timide
Che amo più della vita stessa..