Ho visto che sapeva morire, ma non era solo, ed è davvero sconveniente morire con un amico. Conosco anche il prezzo di quel discorso: tanto silenzio perduto, l’inganno dei migliori anni della nostra vita, un po’, diciamo la parola, solitudine. I rapinatori si muovono in branchi: nessuno è pericoloso, ma il dramma, appunto, deriva da questo. Non mi hai mai raccontato quella storia dei bar del sud, ovunque ci sia una bottiglia di Dio quando, nella luce della notte, panchine di pietra filtrano la voce che vuoi. Eppure, è vero, l’unica cosa che manca in tutte le parti del mondo è sempre l’ultima curva. Poco importa, perché così abbiamo tutto il tempo per morire, e la distanza tra due codici si rivela un inciampo strettamente individuale. In questo momento l’ombra immobile che sfigura il tuo corpo – devi amare molto le strade per perdonare il mondo. Non puoi più parlare? Bevi il sangue? Inoltrare. Alla fine non facciamo altro che vivere la morte, questa finzione innocua e tenera. “Essere liberi è semplicemente conservare il potere di mandare un figlio di puttana alla puttana che ha partorito in qualsiasi momento.” Ci sono sempre poche persone in ogni generazione in grado di dire una cosa del genere.

 

 

 

 

 

 

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