Non è che i miei occhi fuggono dal tuo sguardo
e i tuoi sentieri mi inseguono invano senza le mie orme.
Il mio credo è insinuato come una convinzione
che fugge verso la pietra,
come un salmo disperato ancorato al mistero.
Mai ragione e fede
evocavano la calma di limpido fervore.
Le parole non sono frasi di sale
nella verità dei momenti
né le metafore possono arrampicarsi sul filo spinato
dare la colpa agli oceani
dell'impudente zafferano dell'aria
nell'olocausto del mare e dei suoi getti.
Incerta è quella pace
essere lo stato naturale dell'uomo;
sul dolore del sonno
niente sistole o balsami
se il cuore nega la sua origine,
della sua essenza e dei suoi voti.
Come la stella, l'essere umano muore
scoppiare il sangue spezzato,
la carne e lo spirito dimenticano le loro premesse
tale che ferì i pianeti nella radice del sole.
Essere silenzio anonimo
scavavamo forme, generi impassibili
come la riva maschile delle tue spiagge
o gli ostinati frangenti delle tue coste.