Per avere un parto naturale…

La nascita è un miracolo. Che avviene tra la madre e il suo bambino.

Per questo il parto naturale…

…per essere tale deve essere indisturbato.

Mi sono sempre chiesta perché spesso sentivo raccontare di donne che non si erano dilatate durante il travaglio e quindi il loro parto era finito in un taglio cesareo per salvare il bambino.

Col tempo mi sono informata, ho letto libri (La gioia del parto di Ina May Gaskin, L’agricoltore e il ginecologo di Michel Odent, Venire al mondo dare alla luce di “Verena Schmid), ho cercato informazioni tra ostetriche e ginecologi, ho cercato tutte le raccomandazioni possibili delle fonti autorevoli (Ministero della salute, Organizzazione Mondiale della Sanità ecc), per capire come funziona davvero la fisiologia di un parto.

E sono arrivata a diverse conclusioni.

Intanto esistono delle linee guida che non tutti gli ospedali purtroppo seguono pedestremente, interferendo con estrema medicalizzazione sulla donna in travaglio e compromettendo quindi il parto naturale.

Le linee guida dell’OMS prevedono i seguenti 22 punti per travaglio e parto:

1 Pianificare dove e chi sarà presente alla nascita, insieme alla donna durante la gravidanza, questo piano va fatto conoscere al marito / compagno e, se del caso, alla famiglia.

Questo perché la donna che si sente a suo agio, con le persone che le danno maggior sicurezza, con cui può lasciarsi andare ai vocalizzi ed alle posizioni che preferisce, ha la possibilità di rilassarsi maggiormente e favorire la dilatazione.

2 Effettuare una valutazione del rischio della gravidanza durante l’assistenza prenatale, da rivalutare ad ogni contatto con il sistema sanitario e durante il travaglio.

3 Monitorare il benessere fisico ed emotivo della donna durante il travaglio, il parto, e al termine del processo di nascita.

4 Dare da bere durante il travaglio e il parto.

Sempre perché se la donna sente la necessità di bere o mangiare deve essere assecondata per agevolare la sue esigenze fisiche di idratazione e di nutrimento per avere forza e benessere psicologico.

5 Rispettare la scelta informata del luogo di nascita.

Se la donna scegliesse di partorire a casa non deve essere ostacolata in caso di gravidanza fisiologica, in quanto dimostra semplicemente la propria necessità di restare in un ambiente famigliare, lontana da occhi indiscreti, in cui potersi abbandonare e sentire a proprio agio.

 6 Fornire assistenza durante il travaglio e il parto restando però in disparte ma sempre mantenendo al sicuro e rassicurando la donna.

Se il parto avviene in ospedale è indispensabile garantire quasi le stesse condizioni di un parto in casa, prestando attenzione e assistenza con la massima discrezione, lasciando accanto a lei solo il marito/compagno o la persona di fiducia da lei scelta.

7 Rispettare il diritto delle donne alla vita privata nel luogo del parto.

La donna deve essere libera di esprimersi e di abbandonarsi al dolore come preferisce, senza interferenze e senza costrizioni.

8 Supportare con empatia durante il travaglio e il parto.

La donna deve essere altresì incentivata a lasciarsi andare, supportata, elogiata per il grande lavoro che sta facendo.

9 Rispettare la scelta delle donne e dei compagni durante il travaglio e il parto.

Se ci fossero richieste particolari di musica, luci soffuse e maggiore silenzio devono essere accolte.

10 Dare alle donne tutte le informazioni e spiegazioni che desiderano.

Ogni domanda è lecita e come tale devono essere date tutte le risposte del caso, con semplicità e senza terrorismi psicologici.

11 Operare dei metodi non invasivi e non farmacologici per dare sollievo dal dolore durante il travaglio, come massaggi e tecniche di rilassamento.

Gli impacchi di sale caldo, i massaggi a livello lombare o alle gambe possono dare grande sollievo.

12 Monitorare il feto con auscultazione intermittente.

Poiché l’auscultazione continua a volte, per via dei movimenti materni e fetali, potrebbe registrare sofferenze fetali che in realtà non sono tali (e lo dimostra l’apgar alla nascita), concludendo il parto con un taglio cesareo non necessario.

13 Usare solo materiali monouso e un’adeguata decontaminazione dei materiali riutilizzabili durante il travaglio e il parto.

14 Utilizzare i guanti durante l’esame vaginale, durante la consegna del bambino e nella gestione della placenta.

15 Lasciare piena libertà di posizione e di movimento durante il travaglio.

Poiché anche in natura gli animali decidono come affrontare il loro travaglio, anche tra gli uomini deve essere concesso alla donna di scegliere la posizione ed i movimenti che la fanno sentire più comoda ed in grado di sopportare meglio le contrazioni.

16 Promuovere la posizione non supina in travaglio.

La posizione supina impedisce alla forza di gravità di dare una grossa mano alla discesa del bambino e rallenta o addirittura blocca il travaglio, soprattutto in fase espulsiva.

17 Monitorare lo stato di avanzamento del travaglio.

18 Effettuare una profilassi con ossitocina nel terzo stadio del travaglio nelle donne con un rischio di emorragia post-partum, o che si verifichi una piccola quantità di perdita di sangue.

19 Garantire la sterilità durante il taglio del cordone.

20 Prevenire l’ipotermia del neonato.

Il bambino alla nascita deve essere coperto con panni caldi fino alla testa, dalla quale disperde molto calore.

21 Garantire il precoce contatto pelle a pelle tra madre e figlio e sostenere l’avvio dell’allattamento al seno entro 1 ora dopo il parto in conformità con le linee guida dell’OMS sull’allattamento.

Il neonato lasciato succhiare al seno il prima possibile, ha modo di prendere sin da subito il colostro necessario per espellere il meconio e di iniziare a stimolare i capezzoli per incentivare l’arrivo della montata lattea.

22 Esaminare la placenta e le membrane.

Affinchè si possa avere la certezza che tutte le raccomandazioni OMS vengano rispettate e incentivate dall’ospedale scelto per partorire, sarebbe sempre meglio informarsi prima presso la struttura, visitare la sala parto, fare domande specifiche sul monitoraggio, sulle persone di fiducia che possono accompagnare la partoriente e tutto quanto vi sta più a cuore.

Se l’ospedale non corrisponde ai requisiti richiesti, si può scegliere di spostarsi presso un’altra struttura, magari anche a diversi km di distanza, per far sì che mamma e bambino abbiano il loro parto rispettato, o addirittura restare a casa.

In secondo luogo non bisogna pensare che i parti debbano essere tutti uguali, con gli stessi tempi e le stesse dinamiche.

Ogni donna è diversa, ogni donna deve avere la possibilità durante la gravidanza di esternare e chiarire le proprie paure, di sapere come funziona il parto fisicamente e psicologicamente, ogni donna quindi avrà i suoi tempi fisici di dilatazione ed espulsione, per come natura l’ha fatta e le sue necessità di privacy e sostegno morale a seconda del suo carattere.

L’importante sarà sempre trovare il rispetto di queste sue esigenze, interferendo il meno possibile con quello che è il processo fisiologico del travaglio e del periodo espulsivo, che ogni donna a modo suo è fatta per affrontare.

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