Come aiutare una neo-mamma?

Innanzitutto chiedeteglielo!

Perchè ogni mamma al primo bebè, o anche al secondo o quarto che sia, potrebbe aver bisogno di tutto quello che nemmeno immaginate, in termini di supporto psicologico, ma anche pratico o materiale.

Personalmente io mi sono sempre sentita tanto sola nei mesi di maternità, ma non ho mai osato chiedere, se non a mio marito, nessun tipo di aiuto, un po’ perchè quasi tutte le mie amiche lavoravano, ma principalmente perchè  mi era stato inculcato che “avevo voluto la bicicletta” e quindi in qualche modo mi dovevo arrangiare.

Senza contare che, come la più subdola pubblicità vuole, lo stereotipo della donna che diventa madre prevede che sia meglio far piangere il bambino finchè non si addormenta da solo, per potersi dedicare alla casa affinché sia sempre brillante ed ordinata, al fine di poter accogliere quell’orda di parenti  che in realtà si presentano solo alle ore più assurde per prendere in braccio il nuovo nato e non considerare minimamente le sue esigenze o quelle della madre o quelle dei fratelli più grandi.

Sostanzialmente che cosa avrei voluto o cosa vorrebbe una madre che ha partorito da poco, allatta, dorme qualche ora per notte, ha una casa da gestire e magari altri figli? Faccio qualche esempio:

  • che i parenti chiamino con un po’ di anticipo prima di presentarsi, per accordare insieme l’orario migliore per mamma e neonato;
  • che gli stessi parenti domandino alla madre, meglio quando è ancora in gravidanza, cosa portare in dono, cosa le serve davvero, se qualcosa per lei o per il bambino, che potrebbe anche essere un buono spendibile poi a tempo debito;
  • che portino un sugo, un’insalata di riso, qualcosa che faccia sentire la madre più rilassata per quella sera, trovando mezza cena già pronta;
  • che i parenti si occupino anche e soprattutto di dare attenzioni ai fratelli maggiori, che i primi giorni saranno certamente scombussolati e un po’ ingelositi dal nuovo arrivo e dalla madre affaccendata a gestirlo;
  • che qualcuno si offra di raccogliere i panni o portare a casa qualcosa da stirare o lavare;
  • che se ritengono di voler dare una mano a pulire casa, si occupino di bagno e cucina, non del cortile o del garage che non hanno bisogno di manutenzione giornaliera…
  • meglio ancora che facciano tutto ciò senza voler per forza spettegolare con la neo-mamma, che più che di gossip ha voglia di prendere il cucciolo e andarsene a dormire;
  • che alcuni amici magari portino i figli più grandi al parco, mentre mamma e neonato ne approfittano per riposare;
  • al contrario, dopo i primi mesi, che tengano un’oretta il più piccolo affinché la madre possa dedicare del tempo esclusivo ai maggiori, che a volte tanto maggiori non sono;
  • che qualcuno si offra di fare un pezzetto di spesa o di accompagnare la madre a farla;
  • che il neonato venga tenuto in braccio dai parenti se la mamma vuole farsi una doccia, sennò che il piccolo venga lasciato alle braccia della madre, che i primi giorni, in balia degli ormoni, si sente come una leonessa a cui vengono sottratti i cuccioli;
  • che chiunque voglia dare un suggerimento sull’accudimento del bambino, lo esponga esattamente come tale, cioè un consiglio, non una legge, quindi non prenda come un affronto se la madre fa l’esatto contrario, sopratutto se si tratta di pratiche di 50 anni fa;
  • che si lavino bene le mani tutti quelli che toccano il bambino, anzi possibilmente che NON lo tocchino e lo lascino dormire (visto che finalmente dorme!) dove sta, perchè se si sveglia poi sarà la madre a gestirlo nervoso quando tutti se ne saranno andati!
  • che anche le telefonate siano rare e con i mezzi odierni proprio evitate e sostituite da un messaggio, per evitare di disturbare proprio quando – per miracolo – tutti risposano.
  • che qualche volta si offra alla madre di fare un giro insieme, per  alleviarle il peso dell’essere chiusa in casa da sola e sommersa da pannolini e disordine;

Manca qualcosa?

Vi prego elencate anche voi quello che avreste voluto dopo la nascita dei vostri bambini e mettete un bell’elenco fuori dalla porta la prossima volta!

Perchè per crescere un bambino ci vuole un villaggio, ricordiamolo ai nostri parenti.