DECLUTTERING… e acquisti saggi

Dunque vediamo, decluttering significa:

 • letteralmente, “rimuovere il clutter“, ovvero il caos, il disordine e il superfluo. Nasce in riferimento agli oggetti, in particolare in ambiente domestico.
• Concretamente, cosa significa fare decluttering? Significa riorganizzare un ambiente, una scrivania, un cassetto o un’intera casa, non limitandosi a fare ordine, ma ponendo l’accento sul superfluo. Pensate al classico cambio degli armadi stagionale: anziché limitarci a scambiare indumenti invernali con estivi, o viceversa, andremo a eliminare tutto quello che non mettiamo più, perché non ci sta bene, è diventato troppo piccolo o troppo grande etc. Così, quella che apparentemente è una banale e noiosa operazione di economia domestica diventa una vera e propria prova, una gara a ostacoli psicologica che può rivelarsi molto impegnativa. Per alcuni diventa impossibile: l’incapacità a liberarsi delle cose assume la forma di disturbo ossessivo-compulsivo.

Lo stesso processo mentale vale per qualsiasi oggetto, compresi quelli privi di utilità pratica ma che hanno un valore affettivo. In quest’ultimo caso può anche darsi che l’oggetto sia legato a un’altra persona, qualcuno con cui non siamo più in contatto o che magari è venuto a mancare. Liberarci di quell’oggetto ci sembra un tradimento, equivale a spezzare l’ultimo legame che abbiamo con qualcuno che non c’è più. Ovviamente non è così: ma non è facile essere sufficientemente lucidi da rendersi conto che a contare sono i ricordi, e quelli non possiamo perderli, non certo gli oggetti, anche se le due cose sembrano legate a doppio filo.

Un’altra categoria di oggetti dai quali fatichiamo a separarci sono quelli abbiamo comprato per l’interesse momentaneo verso un certo hobby o perché “mi serve poi per…”, ma in realtà sono chiusi nell’armadio da tempo, anche se ogni volta che ci cade l’occhio ci diciamo “settimana prossima lo uso” e non accade mai.

Ma se il semplice riordino diventasse uno stile di vita fin da prima di appropriarci di un oggetto? Per me da tempo accade davvero così, vi faccio qualche esempio:

• Quando vado al supermercato, mi cade naturalmente l’occhio su un prodotto per il corpo, un’offerta sull’olio extravergine, delle bellissime tazzine da caffè colorate e la tentazione di comprare tutto è davvero forte… dentro di me una vocina dice “ne hai davvero bisogno!”, ma per fortuna dall’altra parte qualcuno risponde “ok, di olio prendine uno, lascia perdere la crema perché intanto hai già il burro di karitè che va bene per tutto e guai a te se tocchi quelle tazzine perché non hai spazio per riporle!”. E così, oltre a non spendere denaro, non riempirò la credenza fino a farla scoppiare con le scorte, che vorrebbe dire riordinare ogni settimana quando ci mettono mano le bambine e continuare a usare le vecchie tazzine, fino a romperle tutte e ricomprarle soltanto dopo.

• Stessa cosa con i prodotti per la casa o per il bucato, che riempiono gli scomparti di bagno e cucina… ne basta uno per tipo, l’ aceto bianco ad esempio si può utilizzare sia come lavapavimenti che da ammorbidente in lavatrice, tutto spazio e denaro guadagnati (e anche salute!).

• E poi che dire dei vestiti per i bambini? Se di routine gettiamo quelli consumati e teniamo quelli più belli, riutilizzarli per i fratellini e non ricomprare tutto da capo ci permette di risparmiare e di non accumulare… soprattutto se pensiamo a quanto crescono e cambiano taglia in fretta!

• Senza contare quanti doppioni di oggetti dei quali ne serve soltanto uno si aggirano per casa occupando grandi spazi: per evitare di avere 2 zaini di scuola, 4 cappotti tutti della stessa taglia, 2 giochi identici ecc, io mi sono organizzata cominciando sin da Ottobre a raccomandarmi con i nonni e con i parenti più stretti per i regali di Natale per le bambine, consigliando di acquistare quello che serve ed evitando quello che finirebbe dimenticato dopo 5 minuti. Lo stesso vale per compleanni o altre ricorrenze in cui solitamente vengono fatti doni (battesimo, comunione, Pasqua…), mentre io stessa spesso opto per regali non tangibili, come la giornata a Gardaland o le lezioni a cavallo, in cui anche il tempo passato insieme è prezioso più di un oggetto da mettere sul comodino.

• Per quando riguarda qualsiasi oggetto che davvero non usiamo, anche se ci sembra che possa diventare di primaria importanza proprio domani, proviamo a pensare che rivenderlo a basso prezzo su ebay o subito.it potrebbe, non solo farci liberare uno scaffale, ma anche darci un ritorno in denaro! Io nel tempo credo di aver venduto davvero di tutto, dai vestiti (di adulti e bambini), alle borse, disegni e soprammobili e anche piccoli elettrodomestici.

• Il lavoro da fare su noi stessi è grande, ci va tempo anche per soffermare lo sguardo su una mensola del salotto e guardarla con occhi diversi, dicendo “ma quella candela lassù, perché non l’accendo così si consuma e faccio spazio?”. Già… avete mai censito i vostri soprammobili, uno per uno, acquistati o ricevuti in dono, considerandone veramente l’utilità o il legame affettivo? Perché spesso si ricevono gadget davvero simpatici dalle colleghe di lavoro, o da ospiti dell’ultimo minuto che per Natale o il compleanno ci portano le cose più assurde. Ma quali hanno veramente riempito il nostro cuore di emozione o si sono resi davvero necessari?

• Ed ecco che la solidarietà può farsi strada dentro di noi e possiamo riordinare casa liberandoci di piccoli soprammobili, vecchi giochi, libri per bambini che nessuno guarda più, donandoli alla vicina di casa bisognosa, all’asilo, alla scuola per fare la lotteria di Natale.

Non è molto difficile in fondo fare del decluttering uno stile di vita, che oltre a permetterci di tenere il più possibile un minimo di ordine e di controllo sulle cose, ci può far risparmiare tempo e denaro e può dare una qualità di vita migliore anche ai nostri figli.

http://www.greenme.it/abitare/10233-decluttering-liberarsi-del-superfluo