Isabella, invalida e murata viva

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Oggi scrivo a nome mio e di mio marito, i genitori di isabella.
Tralascio volutamente quel retrogusto un po’ ironico che normalmente uso per raccontarvi della mia bambina, perché stamattina non ho proprio voglia di ridere. Ieri sera c’è stata una riunione di condominio per approvare la spesa di 11.400 euro per ampliare la cabina ascensore del nostro civico, per permettere a Isabella di entrare con la sedia a rotelle, adesso infatti si fa molta fatica perché le sedie posturali come quelle della mia principessa sono piuttosto ingombranti.
Ebbene amici, lo sapete?
Non è stato approvato… hanno votato NO. Ce lo dobbiamo pagare noi, visto che l’alternativa è murare mia figlia in casa.
Siamo feriti nel profondo del cuore (mio marito anche alla mano, visto che alla fine ha perso le staffe e ha dato un pugno all’armadio), non tanto per il fatto in sé quanto per come è andata.
Non ci aspettavamo tanta piccolezza, soprattutto perché l’intervento era a favore di una creatura innocente che non ha mai fatto uno sgarbo a nessuno, che se sta bene regala sorrisi a tutti, che sta pagando un prezzo altissimo per una colpa non sua.
Il lavoro verrà fatto comunque, a spese nostre.
Io sarei tentata di augurare a chi si è opposto di trovarsi nella nostra stessa situazione, ma so il dolore lacerante che provoca avere un figlio gravemente malato, e non lo auguro al mio peggior nemico. Isabella non lo farebbe
La mamma di Isabella.