Nu Genea – “Bar Mediterraneo” (Carosello Records, 2022).
Napoli e il Maghreb: un disco questo, dei f.lli Nu Genea che apre porte, allarga gli orizzonti dell’esordio, porta lo sguardo a abbracciare l’intero bacino del quale siamo un molo reso irraggiungibile: è un’opera prodotta e confezionata con una qualità che non aveva bisogno di conferme e che ha il non trascurabile merito di creare connessioni e alimentarle. Avvolto da un alone di mistero e di jazz (lo spettro di Tony Allen alla batteria) era uno degli album tropicana, più attesi dell’anno.
Bloc Party – “Alpha Games” (BMG, 2022).
Sharon Van Etten – “We’ve Been Going About All This Wrong” (Jagjaguwar, 2022).
Erano tempi non sospetti quando dicevamo che la giovane cantautrice statunitense Sharon Van Etten, “a bordo” del suo “Are We There” (2014) per la Rough Trade Records sarebbe stato uno dei più grandi talenti folk del Duemila. Non ci sbagliavamo, perché torna e si conferma in questo Record Store Day 2022 con un sontuoso album, che mescola intimistica quasi come se fosse elettronica prestata all’acustica. Sarà la màlia del taglio corto, o di una copertina dal background cosi new wave, ma questa sublimazione della musica in 380 grammi di vinile marmorizzato è il racconto vero e mai ingannevole di una riflessione sull’amore (sugli amori), che viene e che va. E si eclissa e catalizza in atmosfere oscure come quelle dell’introduttiva “Darkness Fades” che generano non poche inquietudini alle orecchie dell’ascoltatore. Quando l’universo se la prende con Sharon Van Etten, lei supera l’ansia e cerca di diventare una buona madre. E svelare il suo bluff. Ogni album, ogni brano qui (nello specifico) è un capitolo del suo Universo: dramma, ritorno, cambiamento. Abbandonarsi al suo ascolto è come un po’ sporgere (di tanto in tanto) la testa fuori dal finestrino, e respirare.