Forse, la Regina delle Stelle si starà facendo una grande risata. Chissà. O forse no. Questa è la storia di una canzone, una piccola grande canzone se volete, o di un maxi cd di 10 minuti. E’ la storia della rinascita di Nicolas Sirkis e degli Indochine, indie-rock band francese osannata in tutta Europa. Una band che si apre alle collaborazioni esterne ed in particolare a Mickaël Furnon per “Paradize” (album firmato Columbia Records, 2002) e alla piccola dolce voce di Pauline Léonet che con i suoi cori, contribuisce alla resa finale di una nenia in perfetto stile new-wave fine anni 90. «La luna non è il sole in camicia da notte» – sosteneva Cyrano de Bergerac, il nasuto umanoide uscito dalla magica penna di Edmond Rostand, una volta varcato lo stardust dell’altro mondo ovvero degli stati e imperi della luna (1662) – «ma un altro pianeta su cui si riflettono i raggi solari, mano a mano che la terra ruota su se stessa». Il suo racconto, il suo viaggio è lunatico, fantascientifico: riflette le fasi lunari dei satelliti e i flussi sanguigni dell’uomo. La passione. E cosi… per l’uomo che era timido con le donne e non sopportava la gente che non sogna (1897), la pura poesia è gioia senza pretesa. La stessa, che caratterizza questo brano e le due b-sides (in stile Sex Pistols, firmate da Olivier Gérard) tiratissime con drumming decisi e slappate continue di chitarre (“Punker” e “Glory Hole”). Il miracolo della rigenerazione musicale si compie, il tube (come dicono i francesi) è fatto: poco importa che i contenuti siano melanconici, sospettosi, pessimisti. E’ da ascoltare e riascoltare dolcemente. E venderà 750.000 mila copie, in una sola estate.
Mese: novembre 2018
Gazzelle – “Punk” (Maciste Dischi, 2018).
«Sei come la mia moto, sei proprio come lei. Andiamo a farci un giro, fossi in te io ci starei!» – Lorenzo Jovanotti Cherubini.
Dopo il grande successo di “Megasuperbattito”, (“Non Sei Tu” e “Sayonara” sono stati certificati singoli d’oro FIMI/GfK) torna Gazzelle, con il nuovo disco di inediti dal titolo “Punk”. Il brano che ha anticipato l’album, “Tutta La Vita”, conta più di 1 milione e 200 mila ascolti a neanche un mese dalla sua uscita. Il primo singolo “Sopra”, già in alta rotazione sui principali network radiofonici, ha superato il mezzo milione di stream nella prima settimana d’uscita. Il disco, più maturo dal punto di vista autorale e musicale, è frutto di una nuova consapevolezza dell’Artista; è un lavoro sincero e d’impatto. È inoltre prodotto dall’astro nascente della nuova musica italiana Federico Nardelli. Nei primi mesi del 2019, due concerti evento per Gazzelle: il Forum di Assago e il Palalottomatica di Roma! Questa la tracklist definitiva:
1. Smpp
2. Punk
3. Sopra
4. Tutta la vita
5. Sbatti
6. Non c’è niente
7. OMG
8. Scintille
9. Coprimi le spalle
Andrea Bocelli – “Il Mare Calmo Della Sera”
Dido – “Thank You”
Marilyn Manson – “Running To The Edge Of The World”
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Non garantisco sul numero delle copie disponibili.
Usher – “Confessions” (Arista Records, 2004).
«This girl’s got a hold on me» – Usher.
Combattuto tra realtà e fantasia, vecchi e nuovi amori, il rapper di Dallas (qui al suo IV album studio) si confessa dietro alla graticola in tutto e per tutto. La voglia di amore è tanta, la sintesi della sua rivoluzione musicale poca però. I media dicono urban, io dico semplice r’n’b… monotona e tagliata fine (ricorda vagamente Bruno Mars e Craig David), infarcita di mille featuring famosi (si va da Alicia Keys a Ludacris, da Kanye West a Lil Jon) ma con un’unico vertice ricordabile: la mega hit “Yeah!”. Un’ora e passa di musica gradevole, 10 milioni di copie vendute soltanto negli Usa, ma sconsigliato a chi vive di controversie nelle relazioni personali e interpersonali.
Pain Check – “Pain Check” (Ultrasonic, 2018).
Amici italiani, amanti del grunge di Seattle, pronti ad accogliere i Pain Check della città de L’Aquila? Alessandro Pace (chitarra e voce), Patrizio Petrella (batteria) e Pierluigi Pace (basso) cantano il malessere giovanile come soltanto Pearl Jam e Soundgarden con il loro rock cerebrale e sporco degli anni 90, sarebbero in grado di fare. Il sovranismo rock di questi 25 minuti condensano grande musica metal e stoner, ma anche new-wave (The Cure) e classic-rock (Metallica) potrebbero inverosimilmente riprodurre tutte assieme. La chitarra raglia lamenti di primitive generazioni: voi non lasciatevi sfuggire l’unica recensione in giro per il web (quella di Rockambula.com) e l’ascolto della orientaleggiante “The Sound of the Ground”. Capolavoro.