Mese: ottobre 2019
Elephant9 w/ Reine Fiske – “Psychedelic Backfire vol.II” (Rune Grammofon, 2019).
Sonic Boom o Contemporanea: la chiamano così questa musica, che col vizio dell’improvvisazione jazz, veste la psichedelia ggiovane di un suono distratto, a volta straniante, spesso nemmeno un suono un rumore, caro a quelli come gli Elephant9, band di Oslo, Norvegia composta da Ståle Storløkken, Nikolai Eilertsen e Torstein Lofthus che insieme a Reine Fiske (chitarrista svedese) avevano dato già al varo l’incredibile paccottiglia underground, sottocultura urbana dei suoni melviniani di “Psychedelic Backfire Vol.I” (per Rune Grammofon, 2019). Profili low per uomini bassi in soprabito giallo, sotto la pioggia a cercare la balena bianca della storia della musica. Per qualcuno, sei pezzi eccezionali live: sogno o son desto, evanescenza, energia e “Dodovoodoo” rilassante per qualcuno che con un nome come quello degli Elephant9 voleva farla da padrone, trascorsi appena 6 mesi rilasciano il seguito dell'”antico fuoco”: il rosso dell’imbarcadero soul-jazz lascia spazio al blu del mare elettronico. Solo quattro pezzi, un quarto d’ora l’uno di media, e una sorpresa iniziale: la riproposizione della cover wonderiana di “You Are The Sunshine Of My Life”, inserita per la prima volta nel disco in tandem “Silver Mountain” (Rune Grammofon, 2015). Cover si fa per dire, naturalmente: l’umbratile melodia dell’originale, che viene fuori solo alla distanza (più nitida nella coda), si frammenta, riflessa da mille filtri strumentali, in un originale affresco astratto. Inclusa anche in questa tracklist, “Habanera Rocket” si depura da qualche arabesco di troppo per puntare su un cesellato sviluppo armonico minimal-prog tutto da seguire. Musica di grande classe, per pochi. Non per tutti.
Malika Ayane – “Wow (Niente Aspetta)”
Claudio Baglioni – “Dagli Il Via”
Joe Bastianich – “Aka Joe” (Decca Records, 2019).
Alternative, rock e country, come le dediche ai suoi nuovi ascoltatori: W Joe! Vergato da un uniposca color bianco, mi accingo a scartare la mia copia autografa del debutto discografico di Joe Bastianich, celebre chef delle international Masterchef series. Cappello d’ordinanza, barba incolta da hipster e cappotto anche in spiaggia, mi immagino la scena: Joe aka John Bon Jovi de no’altri all’angolo della strada a parlare con gli invisibili, i buskers che affollano le capitali del suono di strada, di strumenti sempre più strani e ad intonare hits molto catchy e colorate. Il suo pop-rock non è nient’altro che questo: caffè e cioccolato per tirarci su, una pinta di energia e tanto amore per le donne. Un lavoro serio ed interessante, da ascoltare in cuffietta nonostante l’originale spin-off dell’italo-astoriano.
Viito – “Industria Porno”
Bombay Bicycle Club – “Eat, Sleep, Wake (Nothing But You)”
Emma Marrone – “Fortuna” (Universal, 2019).
Gigi D’Alessio – “Noi Due” (Sony Music, 2019).
Tra sogno e desiderio ardente, Gigi D’Alessio fa il punto della situazione lontano dai cartelloni e dalle strade che vogliono pubblicità ovunque, vocoder, auto-tune, messaggi e lettere incomprensibili. La napoletanità portata fuori dall’Italia con sonorità mai come questa volta profondamente mediterranee e lontane dal neomelodicismo tipico della penisola campana. Sogno e realtà si fondono profondamente e fanno un tutt’uno con l’ambiente circostante e tornano dentro D’Alessio. Tante le ospitate celebri per declamare (dopo tanto tempo) il rafforzato amore per Anna Tatangelo (compagna di una vita): Gigi, Giusy Ferreri, Fiorella Mannoia, Emis Killa, Guè Pequeno, Luchè e una “Non dirgli mai” in versione acustica incisa con la London Symphony Orchestra 20 anni dopo il debutto Sanremese, una delle più importanti della sua gloriosa carriera. Da ascoltare, la meno-impegnata: “La Milano Da Bere”.