Mese: marzo 2020
Don Joe, Ketama 126, Franco 126 & Franco Califano – “Cos’è L’Amore?”
Gill Scott-Heron – “I’m New Here” (XL Recordings, 2010).
This is a brilliant final album. I don’t know too much about the mans work to be honest, but loved a few songs I heard of this when it came out. The album itself is quite short, is full of synth, and dark in tone. The spoken word interludes work well to tie the thing together. His voice is a distinct strained instrument which he uses to good effect. I am a sucker for singers that are all about delivery, and Gill delivers it with gusto.
Squarepusher – “Be Up a Hello” (Warp Records, 2020).
Everything But The Girl – “Amplified Heart” (Warner Music, 1994).
«2-i step off the train/ I’m walking down your street again/ And past your door, but you don’t live there anymore/ It’s years since you’ve been there/ Now you’ve disappeared somewhere, like outer space/ You’ve found some better place/ 1-and i miss you, like the deserts miss the rain» – Tracey Torne.
Scene di ordinaria follia: una coppia, la loro scena d’amore e una notte buia ma stellata nei cuori di chi la sa guardare. E una musica che ti avvolge, quella del (povero) Ben Watt che, mai come in questo disco, dà uno strattone alla magia che tempesta i vocals della brava (ma brutta) Tracey Thorne. Le auto in coda ai semafori lampeggianti, i treni fermi alla stazione. L’asfalto bagnato di luna. Ed enormi cappottoni (sulle spalle di chi non riesce a dormire). Prima che la trip-hop di Bristol faccia mambassa della tenerezza dei brani dei primissimi Ebtg e prima ancora che la dance (di cui si fa portavoce la “Missing” di Todd Terry che in Italia butterà giù il velo del silenzio delle dancehall nostrane) si possa portare dietro paure e incertezze del domani, ci sono “Troubled Mind”, “We Walk The Same Line” e l’ecuadorena “Rollercoaster” dalla bossanova travolgente e l’hype di una produzione eccellente come quella di John Coxon. Sembra strano, ma certi amori percorrono strade divergenti,… altre parallele. Il nostro impegno sta nel saperle percorrerle con serenità. C’è tanta roba in questo disco (anche se a volte può passare per semplice diffusione radiofonica)! Oggi gli Ebtg non stanno più insieme: Tracey ha percorso da sola la sua carriera dei beats, Ben Watt fa il produttore per chissà quale altra musa. Ma, non mi meraviglierei, se il fado, un giorno potesse riaccomunarli sotto lo stesso iconico vessillo.
Basia Bulat – “Are You in Love?” (Secret City, 2020).
Scoppia di primavera e di brani dal forte sapore folk-pop il nuovo album della giovane cantautrice canadese Basia Bulat, che inaugura con brani aerosi e catchy una domenica innamorata e riflessiva (che di più non si può!). Una colazione a base di pane, burro, sale, deserto e Dolly Parton, “Are You in Love?” è tante cose insieme: è un mix molto dolce di calore, senso di bellezza e nascosto, nato coincidentalmente da una serie di eventi contrastivi, come il successo di “Good Advice” (Secret City, 2016), la lunga interruzione creativa, poi la morte del padre, lo smarrimento e il ritrovamento (d’amore). Alcuni album richiedono un viaggio. Accettare il passato per aprirsi (senza paura) al futuro. “No Control” è il brano consigliato per questa bella mattina di sole!
Marco Mengoni – “Esseri Umani”
Men At Work – “Who Can It Be Now?”
Vasco Rossi – “Bollicine” (Carosello Records, 1983).
Primi balli. Ah…, che cosa c’è? C’è che è diverso tutto oggi, che in sole quattro decadi sono cresciuto e che oggi posso dire cos’è fare rock’n’roll nei retro-ottanta (era difficile!) quando spopolava la disco-music di Discoring su Raiuno e “Video Killed The Radio Star” dei The Buggles, andava in onda per la prima volta su Mtv America e mandava a fanculo anni e anni di musica indipendente e di radio nazionali. 8bit ancora e nastri analogici per Vasco, che ironia della sorte, occhiali a specchio, guarda una nevicata inutile sullo schermo di mammà mentre là fuori è tutto finto e paradigma dei paradigmi sembra essere il Liga alle prese con le prime armi. E allora giù spazio ad un rock che rock non è ma più una deriva di questi tastieroni a forma di chitarre, bassi e sax per dar forma ad una musica che non ha cantautorato ma principalmente improvvisazione e divertimento. “Bollicine” e “L’Ultimo Domicilio Conosciuto” fanno il paio con jingle “Th-is-my-ra-dio-sta-r…” mentre “Portatemi Dio” e “Deviazioni”, rasentano la blasfemia (già,… allora con un Vasco praticamente sempre sui rotocalchi a causa di droga e alcool). Cosa volete che vi dica? Anche io voglio una “Vita Spericolata” (anche se nell’83 avevo soltanto quattro anni!) e “Una Canzone Per Te” è una chiosa meravigliosa per tutti quelli che ancora non conoscono una canzone cosi dolce e per quelli che nella collettività internazionale non hanno ancora conosciuto l’immensità di un genio chiamato Vasco Rossi. Radio super stereo radio.