«I due soggetti, notati di un atteggiamento palesemente guardingo e sospettoso, venivano da noi repentinamente avvicinati. Contestualmente ci qualificavamo come appartenenti all'Arma dei carabinieri attraverso anche l'esibizione dei nostri tesserini di riconoscimento». Lo ha detto Andrea Varriale, il collega del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, nella sua ricostruzione dei fatti contenuta nell'ordinanza con cui il gip ha disposto il carcere per i due ragazzi statunitensi. «Ma i due, ancor prima di procedere a una qualsiasi forma di regolare controllo ci aggredivano fisicamente per vincere un nostro tentativo di bloccaggio», ha aggiunto Varriale.
Carabiniere ucciso, il collega Varriale ricostruisce la notte della morte di Mario Cerciello Rega
«I due soggetti, notati di un atteggiamento palesemente guardingo e sospettoso, venivano da noi repentinamente avvicinati. Contestualmente ci qualificavamo come appartenenti all'Arma dei carabinieri attraverso anche l'esibizione dei nostri tesserini di riconoscimento». Lo ha detto Andrea Varriale, il collega del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, nella sua ricostruzione dei fatti contenuta nell'ordinanza con cui il gip ha disposto il carcere per i due ragazzi statunitensi. «Ma i due, ancor prima di procedere a una qualsiasi forma di regolare controllo ci aggredivano fisicamente per vincere un nostro tentativo di bloccaggio», ha aggiunto Varriale.