QUANDO IL POPOLO DIVENTA PIù PERICOLOSO DELLA CLASSE POLITICA

Tra breve ci saranno nuove elezioni. Il governo cambierà, o forse no, dopo un certo susseguirsi di prese di potere senza che gli italiani avessero possibilità di esprimersi, con la compiacenza dei mezzi di comunicazione. Spaventa di più ora che questa possibilità invece l’hanno. In Italia c’è un popolo arrabbiato, impoverito, messo a terra da una tassazione altissima, vive da anni ormai, anzi da decenni, un tasso di disoccupazione elevato, nonostante i telegiornali sventolino come un successo la discesa intorno ad un 11%. Ma, a scuola mi avevano detto che fosse già un grosso problema il 3%! Ancor peggio, mentre scendeva la speranza di un lavoro, di una casa, di poter mettere su famiglia, di pari passo saliva l’egoismo e l’ignoranza. La gente non fa figli se non ha mille Euro al mese in più per mantenere il pargolo, dimenticando che un figlio non è un costo, ma una ricchezza, che se i nostri nonni e i nostri genitori avessero mai avuto un’idea del genere, nessuno di noi sarebbe qui a parlarne. E l’oggettiva situazione socio-economica del momento in cui siamo nati noi, o ancor peggio, i nostri genitori, era certamente meno promettente di quella odierna. ma i nostri cari, viziati ragazzi, nemmeno sanno quando è stata combattuta la seconda guerra mondiale, nè conoscono la fame che i nostri padri o nonni hanno dovuto subire. Inutile dire che i bambini nascevano comunque.
Per cui, dalla rabbia, dalla paura dell’Isis, dalla mancanza di lavoro, dall’ignoranza, nascono e imperversano movimenti di destra, movimenti violenti, comportamenti inutilmente razzisti, stranieri che si fanno del razzismo una situazione di comodo, per non fare code, per tormentare la gente nei parcheggi o davanti ai supermercati. E noi spesso ce la prendiamo con loro. E’ successo su un autobus che un controllore abbia aggredito verbalmente una ragazzina di colore, che però il biglietto l’aveva, tanto da obbligarla a scendere in lacrime dal mezzo. Se vince la destra vinceranno queste persone e se vince la sinistra i molestatori dei parcheggi aumenteranno, perchè quasi nessuno avrà un lavoro. O avranno partite iva a tassazione agevolata. che i cinquantenni rimasti disoccupati non avranno mai. La rabbia degli italiani aumenterà, ma loro troveranno qualcos’altro per distrarre il popolino: feste, sagre e concerti funzioneranno ancora?

CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO?

Chi ha paura dell’uomo nero?
1. Qualche giorno fa rispondendo ad un post che chiedeva cosa se ne pensava del fatto che A. Grande (a caldo) aveva preso la decisione di non continuare il tour, risposi che secondo me faceva bene, e qualcuno mi ha sgridato benevolmente. Ora i fatti di Torino mi hanno fatto pensare. La paura è un’arma, una delle migliori che abbiamo, è insita in noi, pronta e determinata così come un gatto quando fa la posta al topo. Reprimere e sopprimere la paura porta all’eccesso del panico, con ben gravi conseguenze, la paura va accettata come un pregio e non come un difetto, è quella che spesso ci salva la vita. Spesso però ti fa temere ciò che non è temibile, ed io che sono cresciuta piangendo per e con Kunta Kinte, ho vissuto nel massimo rispetto per gente che è stata violentata in tutti i modi possibili dalla “ civiltà” americana, mi ritrovo a diffidare e ad aver paura in maniera generica di chi non conosco. Non è scontato che la nostra cultura sia giusta, caduta com’ è nel lassismo e nell’eccesso di perdita di dignità e onestà di spirito. Forse è un percorso che si deve compiere, ma difficile è avvicinare culture così diverse e lontane fra loro. Conosco famiglie di mussulmani di un’educazione e una dignità squisite e piacevolmente d’altri tempi. E noi dovremmo davvero aprire gli occhi e guardare senza dar conto a quello che ci viene detto. Qualche tempo fa, il giorno della liberazione dall’isis di uno dei quartieri di Aleppo, i tg ci hanno mostrato più e più volte le donne scese in piazza finalmente libere dall’oppressore, finalmente libere e felici, felici di quella rinnovata libertà, libere, scese in piazza…Riguardate i filmati, senza farvi distrarre dalle voci fuorvianti dei giornalisti. Ricorre l’immagine di una donna che, tanto felice di essere di nuovo libera, mostrava dritta verso una telecamera, la sigaretta in mano: tirava boccate di fumo e libertà davanti all’obiettivo, mostrando al mondo intero la sua rinnovata felicità. Bene, quella donna portava il velo o il burqa o che dir si voglia, per me tutto uguale quello che tende a coprire le “ vergogne femminili”. Quindi, libere di fumare, ma senza scrollarsi di dosso quei veli. Dov’è il senso?. E’ la loro cultura e noi dovremmo smettere di volerla cambiare con qualcosa che chiamiamo democrazia, quando la democrazia nel nostro paese è morta da decenni ormai. In maniera diversa, ma siamo schiavi, lo siamo stati per consumismo. Lo siamo ora nel lavoro e nella disoccupazione. Dovremmo renderci infine conto che siamo in guerra, e non si può non avere paura, non è concesso non avere paura in guerra, i combattenti della prima e della seconda guerra mondiale che ora piangiamo e rinnoviamo nella memoria ogni anno avevano paura. E le paure non vanno represse, ma affrontate. Con il coraggio. E per far cessare tutto quanto sta accadendo ci sono due modi: combattere l’ennesima, inutile guerra con relativi morti e distruzione; o lasciare all’Africa e ai suoi abitanti le loro risorse e che ognuno viva la propria cultura come meglio crede. Ma chi mai vorrà rinunciare al petrolio? Così sarà la distruzione, se ne verrà fuori il piano Marshall di turno, che ci consentirà di avere soldi per comprare prodotti del paese vincitore di turno, sempre che ci sarà abbastanza gente da poterlo fare. Come votare destra che si fa forza dell’esasperazione della gente italiana ormai discriminata, senza che si sfoci nel razzismo più feroce? Come votare sinistra, che ci ha ridotti a schiavi del lavoro e della disoccupazione in egual maniera, delle banche, delle assicurazioni e via dicendo? Paura dell’uomo nero? Sì, ma chi è l’uomo nero? Quello scuro di pelle che entra in terra straniera? Quello incappucciato che fa strage negli atti terroristici, immolandosi ad una causa pretestuosa? Oppure l’uomo potente, nero, giallo, bianco, birulò che altri non è che l’uomo politico? Alfine non ho votato, per amarezza e non per disinteresse civico.

rabbia e solitudine

Questo blog nasce principalmente per me, per dare sfogo alla rabbia per non sapere mai dire quello che penso, per tutti quelli che come me si sentono frustrati nel non sentirsi mai rappresentati veramente dalla politica e dalle istituzioni, a chi crede di essere solo e vede dall’altra parte della barricata il resto della società, a chi soffre per se stesso ma soprattutto soffre per gli altri, e sa di non potere fare niente. Sono alla ricerca di persone simili a me con le quali poter confrontarsi senza rabbia e senza insulti su qualsiasi argomento, su qualsiasi piccola o grande esperienza di vita.