IL VIOLINO DI PAOLO (13)

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 13  di Dino Secondo Barili

IL VIOLINO DI PAOLO

I cambiamenti in atto non danno respiro. Anche ai Postini. Ormai tutto viaggia “online” … e le lettere tradizionali si contano sulle dita di una mano nel corso di un intero mese. Cosa deve fare un Postino? Pensare al futuro … e adeguarsi ai cambiamenti. Così la pensava un anno fa, Paolo il Postino il quale, però, aveva un sogno nel cassetto: suonare il violino. Una settimana fa, Paolo il Postino ha ricevuto la notizia: riduzione di personale. Cosa fare? Disperarsi? Neanche per sogno. A quarant’anni non ci si dispera … si agisce. Si agisce in fretta. Da alcune settimane Paolo aveva cominciato a contattare Ristoranti e Osterie per eventuali esibizioni in occasione di pranzi e cene. Quando domanda e offerta si incontrano tutto fila liscio. Infatti, Paolo si è esibito in modo perfetto. I clienti sono stati soddisfatti e la stretta di mano “sarà per la prossima volta” è stata beneaugurante. La settimana scorsa, però, Paolo ha allietato un pranzo di matrimonio. Un matrimonio in piena regola con tanto di fedi nuziali, confetti a quintali, baci a volontà e abbracci calorosi. Quando la cerimonia è stata al culmine, Paolo, l’ex-postino si è esibito in un “assolo da grande artista”. L’ovazione è stata totale. Lo stesso Paolo si è emozionato, ma era quello che voleva. Presente alla cerimonia c’era un Produttore di Film, il Commendator Annibale, il quale ha annusato subito “l’affare”. Seduta stante ha fatto firmare a Paolo un “preliminare di contratto” per una serie di impegni artistici. Roba da capogiro. La figlia del Commendatore, la Dott. Gisella, affascinata dal violinista quarantenne … ha perso la testa “o lui o nessuno”. Quando tante cose accadono tutte insieme la vita diventa un sogno da vivere … con calma. Gisella di calma, però, non ne aveva. Ha chiesto subito a Paolo di partire con lei … per New York col suo aereo privato. (miniracconto 13 di Dino Secondo Barili)

MARIA SILVIA E LA PIAZZETTA DELLE ROSE (12)

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 12  di Dino Secondo Barili

MARIA SILVIA E LA PIAZZETTA DELLE ROSE

Martedì della scorsa settimana, l’Avv. Maria Silvia non era nelle migliori condizioni per assistere i clienti in difficoltà. Se ne rese conto subito dopo essere entrata in ufficio. Lo disse al suo Collega della stanza accanto. “Cesare devo prendere un caffè” Il Collega si offrì di accompagnarla. “No. Preferisco sola … altrimenti ti prenderesti parole che non meriti” E’ sempre così quanto le cose non vanno bene sul piano sentimentale. Maria Silvia anziché prendere il caffè si recò in Piazzetta delle Rose che a Pavia a fama di essere una piazzetta magica dove può accadere … e accade di tutto. La quarantenne Maria Silvia si sedette su una panchina e cercò di farsi passare il “magone”. Si fa presto a dire … farsi passare il “magone”, ma non è poi così facile … anzi, è molto difficile quando i rospi da ingoiare sono più di uno. Non ha avuto neppure il tempo di mettere ordine nelle idee quando notò un messaggio sul telefonino. “Maria Silvia, ho bisogno assolutamente di te. Chiamami subito” Non aveva ancora terminato di leggere il messaggio e la persona che lo aveva inviato era davanti a Lei. “Maria Silvia, alzati dalla panchina e preparati … devi accompagnarmi a Parigi” Era il suo vicino di casa, l’Avv. Amleto, un settantenne che l’aveva vista crescere e l’aveva aiuta nel suo percorso professionale. Maria Silvia capì che il Destino si era messo di mezzo … e non aveva alternative. Si fece spiegare il motivo di tanta urgenza. L’Avv. Amleto era stato convocato a Parigi per accettare l’eredità di una sua zia. Non conosceva il francese e aveva assoluto bisogno di Maria Silvia esperta in materia. Quando la vita si mette a correre … nessuno la può fermare. A Parigi Maria Silvia conobbe un parente dell’Avvocato Amleto, il Dott. Francois, un cinquantenne da fine del mondo, Dirigente di alto livello di una importante banca parigina il quale si è innamorato pazzamente della quarantenne pavese. Non solo le ha fatto una corte spietata inondandola di regali, ma lei, Maria Silvia, non ha potuto lasciare Parigi … travolta da un incanto d’amore. (miniracconto 12 di Dino Secondo Barili)

UN AMORE PER MAURA (11)

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili

UN AMORE … PER MAURA

A volte non basta avere un bel posto di lavoro per essere soddisfatti. Infatti, una settimana fa, la Dott. Maura, quarant’anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante in un lussuoso Attico a Pavia … non era contenta. Le mancava l’amore. Non un  amore qualsiasi, ma … l’Amore con la A maiuscola. Si fa presto a dire amore, ma quando manca si sente. E quando si va alla ricerca dell’amore, quello vero … non si trova così facilmente. Maura, una settimana fa era quasi sul disperato. “Possibile che non riesca ad incontrare il grande amore?” Chiese consiglio alla Portinaia del lussuoso Palazzo in cui abitava … la Signora Cesira che aveva la fama di essere “una strega”. Non sembra vero che nel 2016 si parli ancora di streghe … ma ci sono streghe e streghe. Qui si parla di streghe buone … con molte virtù e pochi (quasi nessuno) difetto. La Signora Cesira aveva già capito tutto prima che la Dott. Maura parlasse. Volle comunque farsi raccontare  i fatti per filo e per segno. Anzi, chiese quale tipo di amore la quarantenne desiderasse incontrare … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni … ricchissimo (anzi, ricchissimo stava al primo posto … perché un amore senza soldi … non può mai essere un grande amore). La Signora Cesira intervenne con i suoi potenti mezzi (da strega). Suggerì alla Dott. Maura di fare un passeggiata in automobile sulle colline dell’Oltrepò Pavese. La settimana scorsa la quarantenne parti sola, da Pavia,  con la sua lussuosa automobile. Arrivata in una strada sconosciuta in mezzo alle colline dell’Oltrepò Pavese l’automobile ebbe un guasto e si fermò. La Dott. Maura andò in tilt, non capì più nulla. Stava per piangere quando sulla stessa strada giunse una rossa Ferrari ultimo modello. Alla guida della quale c’era l’uomo dei sogni … “alto, biondo, capelli lunghi spioventi sulla schiena … sui cinquant’anni, affascinante come un divo del cinema” Non aveva bisogno di dimostrare quanto fosse ricco … aveva un Rolex al polso con mezzo chilo (si fa per dire) di diamanti. Dopo le prime parole, Maura si sciolse come neve al sole. Danilo (Dott. Danilo) fece altrettanto. Quando l’amore arriva fa le cose in grande. Non ci sono mezze misure. Il primo bacio è stato fantasmagorico … gli altri hanno toccato le vette dell’Amore (con la A maiuscola). La Signora Cesira ha colpito ancora … in grande. Miniracconto 11 di Dino Secondo Barili

MARISA E IL PRIMO AMORE (10)

RACCONTO DEL GIORNO

Mini racconto 10 di Dino Secondo Barili

MARISA E IL PRIMO AMORE

Una settimana fa, al compimento del quarantacinquesimo compleanno Marisa è andata in crisi. La più bella commessa di Strada Nuova a Pavia, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non parlava più. Non che fosse diventata muta … Aveva sempre avuto una bella e dolce parola per tutte le clienti del negozio presso cui lavorava da vent’anni … Aveva perso, però, la verve, il brio, la vivacità. Si era improvvisamente accorta che una buona parte della sua vita era passata … e non aveva ancora conosciuto il “grande amore” quello che da solo vale una vita. La Signora Elena, proprietaria del negozio si preoccupò. “Marisa cosa hai? Ti è capitato qualcosa di grave? Posso fare qualcosa per te?” Marisa resistette un poco, poi vuotò il sacco. “Ho compiuto quarantacinque anni e non ho ancora conosciuto il grande amore … L’unico amore che ricordo bene è quello dei miei diciassette anni … ma dopo un anno  Attilio (quello era il suo nome) è partito per l’America in cerca di fortuna e non ho più saputo nulla” La Signora Elena era una strega … Non una strega tanto per dire … Una strega vera. Una di quelle donne che, senza farlo sapere in giro, fanno dei giochi strani nella loro camera da letto. Giocano con pendolini e ammennicoli vari pur di ottenere effetti sorprendenti. La Signora Elena parlò. “Marisa … ci penso io. Non crederai ai tuoi occhi” Marisa si sentì rinfrancata. Riprese il suo abituale aspetto, ma la parlantina di cui andava famosa non era ancora riapparsa. Lunedì della settimana scorsa Marisa era in Strada Nuova per affari vari. Improvvisamente le nuvole si trasformarono in un tornado … Nel giro di pochi minuti Marisa si trovò bagnata come un pulcino. Cercò riparo sotto un portone dove un altro quarantacinquenne era nelle stesse condizioni (cioè bagnato fino alle ossa). Il quarantacinquenne parlò. “Marisa. Marisa non mi riconosci? Sono Attilio … il diciassettenne partito per l’America per fare fortuna. Sono tornato a Pavia per cercati e portati con me in America … col mio aereo privato … per sempre” Marisa non si meravigliò. La strega Signora Elena aveva colpito ancora … e questa volta aveva fatto centro. Miniracconto 10 di Dino Secondo Barili

MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO (9)

RACCONTO DEL GIORNO

Miniracconto 9 di Dino Secondo Barili

MORENA E LA COLLEZIONE DI MONETE D’ORO

La quarantenne Morena, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … pensava da tempo di cambiare vita. Quella che stava conducendo non era di suo gradimento. Morena voleva qualcosa di elettrizzante, effervescente. Cosa c’è di più effervescente dell’amore? Nulla. Quel che conta è trovarlo. Nella vita delle persone arriva il momento in cui tutto si mette a correre. Una settimana fa, la quarantenne, Morena ha ricevuto una telefonata dalla sua amica di Milano,  Federica … un tipo estroso che più estroso non c’è. “Morena ho ricevuto da mio cugino Gianfranco l’invito a visitare la sua mostra di monete d’oro a Lugano. Hai voglia di accompagnarmi?” Per Morena è stato come un fuoco d’artificio. Lugano è una bellissima città … dagli ineguagliabili incanti … e dalle storie misteriose. “Certo che vengo. Ci vengo volentieri” Morena e Federica partirono all’alba mercoledì della scorsa settimana ed il viaggio è volato via tra una chiacchierata ed una risata. Del resto Federica aveva il suo scopo. Incontrare Flavio, l’amico di suo cugino Gianfranco, del quale era innamorata. Morena … incontrare l’amore, quello con A maiuscola. Lugano è la città dell’amore per eccellenza. La mostra delle monete d’oro è stata bellissima, ma era solo una scusa. Gli occhi di Morena erano tutti e solo per Gianfranco, un cinquantenne dal fascino ineguagliabile. Anche Gianfranco, rimase colpito dalla bellezza di Morena e se ne innamorò all’istante. Anzi, per impressionare maggiormente Morena … le propose un gioco. “Morena, visto che la mia mostra delle monete d’oro non ti ha entusiasmato particolarmente … desidero mostrarti qualcosa di eccezionale. Devi chiudere gli occhi, però …  e aprirli solo quando te lo dico io” Morena accettò. Gianfranco prese per mano la quarantenne e l’accompagnò adagio adagio lungo un’infinità di sotterranei nel suo enorme Palazzo in Lugano. Alla fine l’invitò ad aprire gli occhi. Morena li aprì … e si trovò investita  dallo sfavillio da una montagna di monete d’oro … La bellissima quarantenne pavese rimase allibita, senza parole. Ci pensò Gianfranco. “Morena desidero baciarti su quella montagna d’oro … cosa ne dici?” Tutti i gusti sono gusti. C’è chi ama baciare così.  (miniracconto 9  di Dino Secondo Barili)

CLARA E L’INCROCIO MAGICO (8)

Racconto del giorno

Mini racconto 8 di Dino Secondo Barili

CLARA E L’INCROCIO MAGICO

Ogni città ha il suo incrocio magico dove può accadere di tutto. A Pavia l’incrocio magico è tra Corso Cavour e Strada Nuova. Su certe cose si fanno molte discussioni poi, alla fine, ogni persona ne approfitta per i propri fini. Una settimana fa, la quarantenne Clara, single, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … era in crisi. Era stufa di andare in ufficio e fare la solita vita insulsa e includente. Si ricordò della leggenda dell’incrocio magico di Pavia e ci provò. Era al centro dell’incrocio quando si sentì mancare. Si rendeva conto di svenire. Per fortuna che una vigilessa in servizio se ne accorse. Soccorse Clara e la fece ricoverare al Pronto Soccorso. Un visita medica in più non fa mai male. Al Pronto Soccorso, però, le attese sono d’obbligo. La bellissima quarantenne si trovò per caso seduta accanto ad un bellissimo quarantenne che più affascinante di così non poteva essere. Immediata la conversazione. “Come mai? Cosa le è successo?” Entrambi avevano avuto lo stesso problema all’incrocio magico di Pavia … un principio di svenimento. Poteva essere un caso? … Clara e Francois (questo era il nome dell’infortunato) compresero subito che si trattava di un “gioco del Destino”. Ormai completamente ristabiliti (e più pimpanti che mai) lasciarono il Pronto Soccorso. Presero un ottimo caffè in Piazza della Vittoria … si raccontarono tutto … e, visto che la simpatia (e l’amore) scoppiano all’improvviso, decisero di partire per un viaggio di piacere a Parigi. Prima, però, vollero rivedere l’incrocio magico di Corso Cavour con Strada Nuova. Clara e Francois erano al centro dell’incrocio quando … davanti loro … si fermò un Signore, alto, occhi chiari e penetranti. Lì scrutò. Li fissò e … “Mi raccomando. Nella vita non capita due volte la stessa cosa. Fatene buon uso. Non c’è una vita di ricambio” … Che fosse il Signor Destino?          Miniracconto 8 di Dino Secondo Barili

CLAUDIA E L’ISOLA DEL TESORO (7)

Miniracconto 7 di Dino Secondo Barili

CLAUDIA E L’ISOLA DEL TESORO

Una settimana fa, Claudia, quarant’anni,  single, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, non era contenta della propria vita. Non che avesse qualcosa di cui lamentarsi, ma voleva dare una svolta verso qualcosa di nuovo. Qualcosa che rendesse la vita effervescente. A Pavia c’è di tutto e di più … basta chiedere. Infatti, Claudia chiese a Francesca, sua amica del cuore, come fare. La risposta è stata immediata e sicura. “Domani è sabato. Al mercato di Piazza Petrarca ti faccio conoscere la Signora Ersilia, una settantenne che viene chiamata “la Maga”. Lei ti dice tutto ciò che devi fare” Il giorno dopo Claudia era con Francesca al mercato di Piazza Petrarca. Trovare la Signora Ersilia è stato un gioco. Da come era vestita non poteva essere che una “Maga”. Anzi, bastarono poche parole. “Claudia il tuo è un caso difficile. Per te ci vuole un’erba che si trova solo nell’isola del fiume Ticino soprannominata “L’Isola del Tesoro” Cosa poteva fare la quarantenne? Dopo varie telefonate riuscì a trovare un pescatore di Torre D’Isola che sapeva tutto del Fiume Ticino e sapeva anche quale era l’isola soprannominata “del tesoro”. Claudia si era pure documentata su quale tipo di erba. Quattro giorni fa la quarantenne era sull’isola del tesoro. Trovare l’erba e metterla in un sacchettino di plastica è stato facilissimo. Ora veniva la parte più interessante. Cosa doveva fare con tale erba? Della Maga Ersilia si erano perdute le tracce. Anche l’amica Francesca non era riuscita a rintracciarla per telefono. Aveva saputo che era partita per l’Australia e sarebbe tornata dopo parecchi mesi. Claudia si sentì persa. Pensò che doveva trovare la soluzione del problema. Si recò da sola  lungo il fiume Ticino a Pavia nei pressi del Ponte della Ferrovia. Chiuse gli occhi e pronunciò mentalmente una frase di rito “Se sei un’erba magica dimmi quali sono i tuoi poteri”. In quell’istante aprì occhi e vide luccicare una scatola d’oro nell’acqua del fiume. La raccolse. La stava per aprire quando una voce alle sue spalle la fermò. “Non aprirla. Sono il Conte Flavio. La Maga Ersilia mi ha detto che ti avrei trovata qui. Qui avrei incontrato l’amore … e con te avrei fatto il giro del mondo. Un giro senza fine”.

Miniracconto 7  di Dino Secondo Barili

CARLA E LA PASSEGGIATA A MILANO (6)

Miniracconto 6 di Dino Secondo Barili

Carla e la passeggiata a Milano

Pavia è una piccola e bellissima città. Quando, però, una persona è stufa di girare intorno all’imbuto di Piazza della Vittoria prende il treno e in mezz’ora è in Piazza del Duomo a Milano … un altro mondo, un’altra società, un’altra vita. Così, una settimana fa, ha fatto Carla, una bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo che si era stancata del solito tran tran. Anche a Milano, però, non sono tutte rose e fiori. Infatti, Carla, appena arrivata in Piazzale Cordusio inciampò in una piccola, ma pericolosa buca, e prese una storta. Quando si è soli in una grande città e capita un minimo incidente … ci si augura sempre che “Dio la mandi buona”. Carla, dopo l’accaduto, si fece mentalmente il segno della croce e si affidò al Destino. Infatti, accanto a lei c’era un signore sui settant’anni molto gentile che si era accorto subito di quanto era accaduto a Carla. “Signorina si è fatta male?” Carla cercò di minimizzare, ma il dolore al piede sinistro diventava lancinante. “Signorina non si preoccupi … ci sono io. Potrei essere suo nonno, ma in questo caso è la sua fortuna” Infatti, il Signore gentile, pigiò un tasto sul suo telefonino ed apparve una fuoriserie con autista in livrea. In perfetto stile inglese l’autista aprì lo sportello della lussuosa automobile e fece accomodare sia il Signore … sia Carla. La trentenne pavese si rese conto di essere baciata dalla Fortuna. Dopo pochi minuti, Carla era ospite in un lussuoso attico nel centro di Milano con tutta l’assistenza necessaria. Quando la Fortuna ci mette lo zampino fa le cose in grande. Dopo l’ospitalità è arrivato l’invito ad entrare da subito nella ristretta cerchia delle “persone di famiglia”. In capo ad un giorno. Uno dei figli del Signore che aveva aiutato la trentenne (il favoloso cinquantenne Dott. Carlo) aveva messo gli occhi su Carla con l’intento di iniziare subito il fidanzamento ufficiale. Dino (miniracconto 6 di Dino Secondo Barili)

ELVIRA E LA MOSTRA DI PITTURA (5)

Miniracconto 5

Elvira e la Mostra di Pittura

La settimana scorsa, Elvira, bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo aveva ricevuto un invito all’inaugurazione di una Mostra di Pittura. Era indecisa se andarci oppure no. Il Pittore le era completamente sconosciuto. Preferì chiedere consiglio alla sua amica Angela. E’ stato come aprire il vaso di Pandora. “Elvira ci devi andare. E’ un’occasione per incontrare gente nuova, parlare con le persone. L’attuale vita sociale non è delle migliori. Ogni persona sta chiusa nel proprio brodo … e finisce per inacidire. Una Mostra di Pittura invece è un fatto culturale importante. Un confronto sulle idee.” Se ci fosse stato il tempo chissà quante cose l’amica Angela avrebbe aggiunto. Elvira si dichiarò convinta. Del resto cosa aveva fare quel sabato pomeriggio di una settimana fa? La cosa migliore era partecipare all’inaugurazione della Mostra. Così fece. Elvira, però, non immaginava che fosse un avvenimento culturale cosi importante. C’era mezza Pavia all’inaugurazione della Mostra … la Pavia che conta. Elvira si sentì un po’ imbarazzata. A toglierla d’impaccio ci pensò ancora l’amica Angela che era presente all’inaugurazione. “Elvira ti presento Giorgio, il Pittore le cui opere vedi esposte in mostra” Elvira per poco non svenne. Era il figlio del Direttore Generale dell’Agenzia Commerciale presso la quale lavorava. Giorgio aveva la sua stessa età ed era un Artista vero, che presentava le proprie opere sotto un nome di fantasia. La sua famiglia ricchissima aveva vaste proprietà in tutta la Lombardia. A Giorgio Elvira piacque subito. Anzi, se ne innamorò all’istante. Si dice che quando un uomo si innamora … perde la testa. Giorgio la parse completamente. Propose a Elvira un viaggio intorno al Mondo con il suo aereo privato. Cosa poteva fare Elvira? Accettò con piacere. (miniracconto 5 di Dino Secondo Barili)

GIULIA E IL PONTE COPERTO (4)

Miniracconto 4 di Dino Secondo Barili

Giulia e il Ponte Coperto

A Pavia non ci sono problemi. Quando una persona ha dei problemi fa una bella passeggiata sul Ponte Coperto e la soluzione arriva immediata. E’ accaduto anche a Giulia, bellissima trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. La settimana scorsa, la trentenne era in crisi. Aveva bisticciato con alcune colleghe in ufficio ed era a disagio. Applicò la regola. Prese un bel caffè in un Bar di Piazza della Vittoria e si recò sul Ponte Coperto per una passeggiata liberatoria. Giulia non aveva ancora raggiunto la metà del Ponte quando vide una automobile fermarsi. Si sentì chiamare. Era Giovanna, la sua amica del cuore. “Giulia. Giulia ho bisogno di te. Devo andare a Genova a trovare la mia amica Lucrezia. Non voglio fare la strada da sola. Puoi tenermi compagnia? Così … tra una chiacchierata e l’altra … in un paio d’ore siamo a Genova” Giulia aveva la giornata libera. Cosa poteva rispondere? “Certo che vengo” Genova è sempre Genova … la città degli incanti e dei misteri. Quando Giovanna incontrò Lucrezia la vide preoccupata. Invitabile la domanda. “Cosa ti è successo?” Lucrezia non voleva coinvolgere l’amica Giovanna nella sue faccende private, ma non poteva farne a meno. “Ottavio, il mio fratello gemello, sta cercando disperatamente la Segretaria di Produzione per il suo nuovo  film che sta per girare qui a Genova. Non hai qualche proposta da farmi?” Giovanna guardò negli occhi Giulia … Ne ebbe il consenso. Quando Ottavio, il Regista, vide Giulia se ne innamorò immediatamente e pazzamente … ed il film ha potuto aver inizio.  Miniracconto 4 di Dino Secondo Barili