Il falso Contatto

Contact

Pur avendo, come la maggior parte di noi, ricevuto una educazione cattolica di base con il tempo ho progressivamente percepito una consistente distanza ed estraneità ad un modo dogmatico di intendere e coltivare il proprio sentimento spirituale.

L’idea di Religione che avevo maturato era diventata quella di un condensato di risposte accettabili al mistero ed alla complessità dell’Universo che tenta allo stesso tempo di regolare la reciproca convivenza in modo da sopravvivere e perpetuarsi come riferimento collettivo.

Meditare e interrogarsi sulle ragioni della propria esistenza e sul modo in cui percepiamo il mondo è una prerogativa umana straordinaria che ha ispirato in alcuni individui una consapevolezza così grande e incontenibile da sentire il desiderio di condividerla, codificarla e tramandarla: a ben guardare la maggior parte dei precetti delle varie religioni sono tutt’altro che campati per aria e, nelle loro enunciazioni non fondamentaliste, sono ampiamente condivisibili per il loro buon senso e la tensione verso un mondo ideale.

Mi sono quindi chiesto come mai ad un certo punto molte delle religioni più antiche siano arrivate alla presunzione di possedere l’unica Verità possibile e la spiegazione che mi sono dato ha sia ragioni legate al controllo delle masse da parte degli abili intermediari del culto, sia alla progressiva idolatria del Libro che le ispira.

Se per trovare consolazione e certezze si ha un bisogno compulsivo di prendere in mano Bibbia o Corano e rileggere e recitarne ossessivamente i passi allora il senso delle parole degli uomini illuminati che le hanno ispirate è stato del tutto travisato perchè invece di trasmettere quella ispirazione primigenia e diventare nutrimento dell’anima sono diventate uno spinello per menti confuse e senza cuore.

La definizione di “oppio dei popoli” tanto cara a Marx alla luce di quanto sopra non sembra tanto lontana dal vero, personalmente però trovo per questa deriva molto più calzante l’esempio dello stolto che invece di guardare la luna fissa il dito che la indica.

La scelta della immagine tratta dal flm Contact del regista Robert Zemeckis non è casuale, se vi capita tra le mani guardatelo ma se non capita cercatevelo perchè non è affatto il solito film di fantascienza ma contiene riflessioni profonde sulla fede, sulla scienza e sulla impossibilità di trasmettere ad altri la propria Verità nello stesso modo in cui noi la percepiamo.

Il senso del Cammino

Shades

Non ho mai fatto mistero della straordinaria esperienza che è stata per me il Cammino di Santiago, a tal punto che la percezione della vita stessa è diventata quella di un viaggio non più obbligato ma necessario e soprattutto voluto. Le due ombre che si allungano sulla strada polverosa proiettate dal sole nascente alle spalle è una immagine che i pellegrini conoscono bene e nella quale amano riconoscersi.

Tutti noi abbiamo un nostro cammino, una strada che ci chiama ed un passo con il quale affrontarla, unico e differente da quello di chi occasionalmente ci accompagna. Sono differenze minime ma sulla lunga distanza diventano consistenti ed inevitabilmente si finisce per riprendere la propria cadenza perdendosi di vista, a volte per poco tempo, a volte per sempre. L’importanza di quel tratto di strada assieme, corto o lungo che fosse, sta nel constatare come in quei momenti la fatica fosse più leggera ed i pensieri tutti rivolti al futuro, alla prossima meta.

Non tutti gli incontri sono stati memorabili o positivi ed anzi la negatività ed il pessimismo di alcuni era così radicato da allontanarci spontaneamente, ma questo mi ha insegnato a considerare il malessere altrui non come qualcosa da curare ad ogni costo ma una fase necessaria per la ricerca della propria pace interiore, per trovare la forza di perdonarsi e andare oltre.

Se dovessi quindi scegliere fra le tante riflessioni nate sul Cammino direi che questa riassume abbastanza bene il senso dell’accompagnarsi:

“Si porta avanti insieme quel che assieme ci porta avanti”

Non tutti saranno d’accordo, immagino, ma è semplicemente un altro modo di intendere sostegno e condivisione e finora non ho trovato (almeno per me) risposta migliore di questa.