IL GENOCIDIO DEL POPOLO UCRAINO: PUTIN COME HITLER.

Forse la concezione politica del potere di Putin è ancora quella del periodo staliniano (KGB) oppure, se si vuole risalire più indietro nella storia russa, quella dello Zar di tutte le Russie Ivan IV, detto il terribile (1530-1584); eccola:

Tutti i sovrani russi sono autocrati (hanno cioè e gestiscono come vogliono il potere pubblico che vogliono), per cui il sovrano può esercitare la sua volontà sul popolo, ossia sugli schiavi che Dio gli ha dato, come vuole, quando vuole e dove vuole.

Se, pertanto, non obbedite al sovrano anche quando egli commette un’ingiustizia, non solo vi rendete colpevoli di fellonia (=alto tradimento)ma dannate la vostra anima, perché Dio stesso vi ordina di obbedire ciecamente al vostro principe.”

Questa è una Lettera che Ivan IV il terribile scrisse ad Andrej Kurbskj (1528 – 1583)il quale è stato un militare russo che fu intimo ed in seguito oppositore politico dello zar russo Ivan il Terribile.

Ivan IV Vasil’evič, noto anche come Ivan il Terribile (1530-1584), assunse per primo il titolo di zar di tutte le Russie, titolo che nel 1561 fu approvato dal decreto del patriarca di Costantinopoli: nacque così la teoria che voleva “Mosca Terza Roma”. La visione pericolosamente russofona del mondo porta Putin a minacciare la guerra nucleare contro chiunque osi allearsi con l’Ucraina che egli ha militarmente invaso a fini di mero espansionismo territoriale.

E per mostrare che di certo non scherza è solito mostrarsi pubblicamente con un uomo di scorta che porta “la famosa valigetta nera: quella cioè che contiene i codici per scatenare la guerra nucleare.

CULTURA RUSSA E CULTURA OCCIDENTALE

L’antidemocraticità Politica della Russia è un fatto culturalmente endemico.

Nicola I Romanov è stato imperatore di Russia dal 1825 alla morte.

Alla sua morte l’Impero russo aveva raggiunto il massimo storico della sua espansione, pari a 20.000.000 chilometri quadrati. Egli fu anche re nominale di Polonia e granducato di Finlandia.

Nicola I di Russia scelse come motto del suo potere la triade «autocrazia, ortodossia e nazionalità», puntando su un’ideologia che voleva basarsi sulle tradizioni russe e distinguersi dalle influenze straniere, prima fra tutte la pericolosa idea della democrazia, ossia del potere pubblico che per natura è proprio del popolo.

Agli inizi del XX secolo il poeta di San Pietroburgo Aleksandr Blok paragonerà la Russia a una sfinge che guarda l’occidente democratico «esultante e afflitta», «con tutto il suo odio e tutto il suo amore». Questo misto di odio e amore sembra conservarsi ancora oggi, ma a ben guardare viene da molto lontano.

In politica, infatti, o c’è democrazia o c’è guerra continua! In Occidente c’è democrazia.

Nella Russia slava di Putin non c’è democrazia come dimostra chiarissimamente l’invasione bellica della democratica Ucraina che vede la Russia di Putin come fumo agli occhi…

Invasione bellica che è volta soprattutto ad annientare il Popolo ucraino come cercò di fare Hitler con la sua soluzione finale volta ad annientare il Popolo ebraico.

Ma non gli andò bene!

IL PRIMATO DELLA CHIESA CATTOLICA SU TUTTE LE ALTRE (ORTODOSSE PROTESTANTI..ETC)

Dice l’Apostolo Giovanni ai Figli di Dio, a coloro cioè che accolgono Gesù (vds.:Gv 1,12):

Figlioli, questa è l’ultima ora (=questi sono i tempi della fine anche se non ancora la fine dei tempi). Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi.”

Qui il riferimento profetico dell’Apostolo Giovanni sugli anticristi riguarda tutti gli scismi dall’unica Chiesa di Cristo che è quella cattolica (= tutta intera, indivisa), quella cioè che è stata fondata da Cristo stesso durante la prima Pentecoste cristiana (Atti 2,1-47con a capo Pietro, il primo papa e tutti gli altri che gli sono successi senza interruzione fino a noi e, da ultimo, Papa Francesco (Mt 16,18).

A Pentecoste infatti si ricorda e si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo.

La Chiesa cattolica, in questa solennità, vede il suo vero atto di nascita il suo inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cattolico. Prosegue l’Apostolo GiovanniDa questo conosciamo che è l’ultima ora: gli anticristi sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che NON tutti sono dei nostri”.

Gesù vuole l’unità della Sua Chiesa pur nella diversità delle culture e dei popoli. Egli infatti prega il Padre proprio in questo senso (Gv 17,21-23).

Non possono certamente rientrare in questa Unità divina tutti i fondatori di Chiese diverse (=ortodosse, protestanti etc) dall’unica Chiesa voluta e fondata da Dio\Gesù Cristo sulla “pietra di Pietro” che è la Chiesa cattolica (Mt 16,18-19).

Tuttqueste chiese scismatiche, infatti, sorte abusando del Nome di Cristo, rompono l’unità divina e si fanno “chierichetti del potere politico deviato, così come l’ortodosso Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill (Cirillo I) che ha dato la sua “benedizione” alle armi ed alla guerra di Putin per l’invasione dell’Ucraina..

RELAZIONI UNIONE EUROPEA (UE) E RUSSIA DI PUTIN PRIMA DELLA INVASIONE BELLICA DELL’UCRAINA

l’Unione Europea e la Russia avevano sviluppato una politica di stretta collaborazione sul piano diplomatico, militare ed economico nonché sull’energia, sui cambiamenti climatici, sulla ricerca, sull’istruzione, sulla cultura, e sulla sicurezza, comprese la lotta al terrorismo, la non proliferazione nucleare e la risoluzione del conflitto arabo\palestinese in Medio Oriente.

L’UE ha sostenuto con convinzione l’adesione della Russia all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), completata nel 2012.

Le relazioni tra l’UE e la Russia hanno cominciato a deteriorarsi a partire da 2014 a causa dell’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, del sostegno ai gruppi ribelli nell’Ucraina orientale, delle ingerenze politiche nei paesi del vicinato, delle campagne di disinformazione e delle violazioni interne dei diritti umani.

Le tensioni sono inoltre aumentate a seguito dell’intervento russo in Siria, Libia e Africa subsahariana fino a raggiungere l’acme con l’invasione russa dell’Ucraina.

In particolare, l’annessione illegale della Crimea del marzo 2014, le prove a dimostrazione del fatto che la Russia sostiene i combattenti ribelli nell’Ucraina orientale e i suoi tentativi di interrompere l’accesso al Mar d’Azov hanno innescato una crisi internazionale.

L’UE ha rivisto le sue relazioni bilaterali con la Russia, cancellando i vertici periodici, e ha sospeso il dialogo su questioni concernenti i visti nonché i negoziati su un nuovo accordo bilaterale in sostituzione dell’accordo di partenariato e cooperazione.

Al momento l’Unione segue un duplice approccio, che prevede da un lato sanzioni graduali e dall’altro tentativi di trovare soluzioni diplomatiche al conflitto nell’Ucraina orientale.

La  partecipazione della Russia agli sforzi compiuti dal gruppo di paesi E3+3, che ha concluso un accordo sul nucleare con l’Iran nel 2015, ha suscitato speranze per una maggiore collaborazione sul piano globale. Tuttavia, l’intervento della Russia nella guerra civile siriana e, successivamente, in Libia e in diversi conflitti subsahariani, nonché le sue campagne di disinformazione e gli sforzi per influenzare i processi elettorali nell’UE e in altri paesi occidentali, hanno causato ulteriori tensioni.

Le elezioni del 2018 hanno conferito a Vladimir Putin il mandato presidenziale per la quarta volta. Gli emendamenti costituzionali introdotti su iniziativa di Putin e adottati nel 2020 gli consentiranno di rimanere al potere oltre la fine del suo attuale mandato, fino al 2024.

Altre preoccupanti modifiche costituzionali riguardano la supremazia del diritto russo sugli accordi internazionali pur se ratificati dalla Russia stessa, nonché anche sulle sentenze dei tribunali internazionali: questo vuol dire che Putin può far tutto ed il contrario di tutto, come ai tempi della Russia comunista di Stalin e della Germania nazista di Hitler.

La Russia di Putin sembra adottare nella pratica politica gli slogan cinici del passato regime comunista di cui Putin stesso faceva parte col grado di tenente colonnello del KGB. Uno di questi slogan farlocchi era: “una menzogna ripetuta all’infinito diventa verità“, mentre è notorio che la verità è ciò che corrisponde alla realtà.

Il panslavismo è termine che esprime soprattutto un indirizzo inteso a promuovere contro l’EUROPA una vera e propria unione politica di tutti i popoli slavi, volenti o nolenti, sotto l‘egida del maggiore di essi, quello russo di Putin.

paesi slavi sono: Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina e Transnistria (quest’ultimo stato non è tuttavia riconosciuto dai paesi membri dell’ONU =Organizzazione delle Nazioni unite).

V. PUTIN E LE MORTI SOSPETTE DEGLI OLIGARCHI RUSSI.

Il 20 agosto del 2020 Alexei Navalny è in coma, «in condizioni gravi ma stabili».

Secondo la sua portavoce Kira Yarmysh, «avvelenato da qualcosa mescolato nel suo tè». «Era l’unica cosa che beveva al mattino». «Non aveva alcun sintomo prima del decollo del volo: aveva bevuto solo del tè nero all’aeroporto di Tomsk (Russia siberiana) prima di partire.

Poi si è sentito male», ha raccontato al sito MediazonaPoi alla radio Eco di Mosca ha ulteriormente puntualizzato:

«Navalny ha detto che non stava bene e mi ha chiesto un tovagliolo, era sudato». «Abbiamo chiesto dell’acqua ma ci hanno detto che non lo avrebbe aiutato, poi è andato in bagno e ha perso conoscenza». «I medici dicono che con i liquidi caldi le sostanze tossiche vengono assorbite più velocemente». Il pilota ha chiesto l’atterraggio d’emergenza a Omsk (Russia). E poi è venuto il ricovero in ospedale.

La prima strage familiare viene scoperta in un bel palazzo dell’Universitetsky Prospekt, a due passi dalla maggiore università di Mosca. Qui vengono trovati i corpi senza vita di Vladislav Avayev, vice presidente di Gazprombank, istituto di credito attraverso cui passano molti dei pagamenti per le forniture di gas del Paese, della moglie e della figlia di 13 anni.

Alcuni giornali russi scrivono che la coppia era in crisi, che la donna era incinta di un figlio concepito non con il marito ma con l’autista, e che l’appartamento era chiuso dall’interno. A far buttare giù la porta è la figlia maggiore che da ore cercava invano di mettersi in contatto con la famiglia. L’ipotesi degli investigatori sarebbe quella di un omicidio-suicidio del marito mosso dal movente passionale.

La dinamica può apparire simile anche nell’altro caso. Qui il protagonista è Sergey Protosenya, ex vice-presidente di Novatek, maggior produttore russo di gas liquefatto. Protosenya vive da anni in Francia.

I casi sono stati classificati come suicidio ma il sospetto è che non abbiano seguito la linea di Putin sull’invasione bellica dell’Ucraina e che quindi qualcuno gliela abbia fatta pagare, dando un segnale anche ad altri imprenditori tentati dall’esprimere dissenso. Quattro dei presunti suicidi, infatti, erano dirigenti di Gazprom, la ditta che produce il gas russo

Centinaia di oligarchi russi legati al Cremlino sono stati colpiti dalle sanzioni occidentali dall’inizio della guerra in Ucraina, nella speranza di spingerli a schierarsi contro il conflitto e a delegittimare Vladimir Putin.

Ma negli ultimi mesi alcuni membri della casta dei miliardari di Mosca hanno subito una punizione ancora peggiore delle sanzioni: sono morti, quasi tutti in circostanze poco chiare. Il sospetto è che non abbiano seguito la linea del presidente russo sull’invasione e che qualcuno gliela abbia fatta subito pagare, dando un segnale anche ad altri imprenditori tentati dall’esprimere dissenso sull’invasione di Putin contro l’Ucraina.

Da PARIGI: il mistero dei 6 oligarchi russi morti in tre mesi: “ L’Epidemia di suicidi?” E’ un’ipotesi che circola sui media, negli ambienti diplomatici e in quelli dell’intelligence. Di certo c’è che, se l’Occidente si aspettava una rivolta degli oligarchi contro Putin come risultato delle sanzioni, è rimasto deluso: a parte qualche velata critica alla guerra in generale, non direttamente alla Russia, da parte di un paio di oligarchi, tra cui il miliardario Oleg Deripaska, e la fuga all’estero di un oligarca della prima ora, Anatolij Chubais, salito alla ribalta già negli anni della presidenza Eltsin, la maggioranza si è allineata.

Cosa pensino davvero, non è noto. Uno dei motivi per cui tacciono è non danneggiare le proprie imprese in Russia. Un altro potrebbe essere la paura di fare la fine della mezza dozzina che sono stati “suicidati” nel frattempo.

Da LONDRA: Sulle loro morti c’è ancora mistero. Perché nonostante nelle indagini vengano trattati come casi di suicidio o omicidio-suicidio (nei casi nei quali sono stati coinvolti i familiari), più di qualcuno ha dei dubbi su come siano morti i sei oligarchi russi scomparsi in soli tre mesi.

I motivi sono evidenti: le tempistiche e il contesto, cioè quello di una guerra che ha colpito i miliardari russi fedeli a Putin e isolato i pochi dissidenti.

E poi perché quattro dei sei decessi dei magnati russi sono associati a personalità il cui nome è strettamente legato a Gazprom russo.

A gettare ulteriori ombre sulle morti è stato Fedor Protosenya, figlio del miliardario Sergey, ex proprietario di Nototek.

Il padre è stato trovato senza vita in Spagna insieme alla moglie e alla figlia e le indagini lo hanno bollato come omicidio suicidio. «Ma mio padre non lo avrebbe mai fatto; amava mia madre e mia sorella. Sono stati tutti uccisi da qualcun altro», ha detto con convinzione il figlio.

I nomi degli oligarchi russi trovati morti nel 2022 in tutto il mondo sonoSergey Protosenya, Vladislav Avayev, Vasil  Melnikov, Mikhail Watford, Alexander Tyulyakov e Leonid Shulman.

Da Mosca al Regno Unito, passando per la Spagna, i multimilionari si trovavano ovunque. E non è la prima volta che si verificano così tanti decessi in poco tempo.

Nel 2017, Usa Today aveva pubblicato un rapporto che aveva rilevato che 38 russi di alto profilo erano morti o scomparsi in un periodo di tre anni. Non è raro che gli oppositori e i critici del presidente russo Vladimir Putin vengano assassinati, scompaiano o vengano portati in prigione.

Ma non è ancora chiaro se ci sia un nesso anche con questi ultimi.

Il metodo comunque è sempre quello di quando Putin stesso faceva parte del KGB, la famigerata polizia segreta della fu Unione sovietica. In questo caso si dovrebbe dire che “il lupo cambia il pelo ma non il vizio”.

Dal 2003 comunque si ripetono episodi misteriosi contro chi contesta il governo di Vladimir Putin.

Dal capo guerrigliero ceceno, alla giornalista Anna Politkovskaya, fino al leader dell’opposizione Navalny adesso in coma: in questi anni in Russia chi non è in linea con il Cremlino riceve un trattamento da Kgb.

Il diavolo vuole che noi dimentichiamo Dio o che lo usiamo per fini intramondani divenendo i chierichetti del potere pubblico. Bisogna invece dare a Dio quel che è di Dio ed a Cesare quel che è di Cesare

IL MITO SLAVO DELLA GRANDE RUSSIA

Un esempio di questo mito lo si può far risalire allo Zar Ivan IV il Terribile di cui si è detto fino alla Rivoluzione comunista dell’ottobr1917).

ll titolo di Zar viene oggi in senso dispregiativo attribuito all’Attuale presidente della Russia V. Putin per mettere in risalto la sua particolare propensione predatoria orientata alla guerra di invasione per la ricostituzione del vecchio stato comunista sovietico di cui la Storia si è appena liberata.

Questo mito della grande madre Russia zarista e poi comunista di cui ha fatto parte attiva Putin, in qualità di tenente colonnello del KGB, gronda di lacrime e di sangue ed è stato archiviato con ignominia dalla Storia per la sua irrefrenabile disumanità, malgrado i vari strascichi purtroppo ancora presenti nel mondo ivi compresa anche l’Italia ove serpeggia qualche nostalgico della nuova versione putiniana.

Stalin, Putin prima maniera ed Hitlercomunismo e nazismo sono, quanto a morti innocenti provocate, i più grandi colpevoli del ventesimo secolo.

Il comunismo di Stalin Putin prima maniera è stato peggio del nazismo di Hitler!

Agli inizi del ventunesimo secolo si prospetta il putinismo di Putin nuova maniera che certamente non promette per nulla bene!

Nemmeno Stalin piegò l’Ucrania, pur avendo causato per carestia, tra il 1932 ed il 1933, milioni di morti per fame.

Adesso ci riprova Putin. Di Putin, l’ex consigliere Illarionov dicedopo l’Ucraina “potrebbe puntare a Moldavia e Georgia”.

Secondo l’economista Andrei Illarionov, che è stato al fianco del presidente russo dal 2000 al 2005, i progetti del leader del Cremlino potrebbero poi proseguire con “i Paesi Baltici e l’Europa”. Per fermarlo, dice, servirebbe “un vero embargo” energetico da parte dei Paesi occidentali, perché “le sanzioni stanno funzionando ma non bastano”.

AIUTI ALL’UCRAINA SOTTO LE BOMBE RUSSE DI PUTIN

CON LA GUERRA NON SI RISOLVE PIU’ NIENTE: La Bomba atomica serve solo come deterrenza perché implica il non\giorno dopo: la riprovazione mondiale verso Putin che questa minaccia atomica ha osato fare per avere mano libera nell’invasione dell’Ucraina, ha ottenuto infatti l’effetto contrario.

Colpiremo gli oligarchi e la cleptocrazia di Putin, sequestreremo yacht e ville degli oligarchi russi ha annunciato il Presidente USA in un discorso alla Casa Bianca chiedendo nuovi poteri al Congresso per usare i proventi delle vendite a favore dell’Ucraina. Il nuovo pacchetto di misure «rafforzerà l’autorità del governo degli Stati Uniti nel chiedere conto a Mosca e agli oligarchi della guerra di Vladimir Putin contro l’Ucraina».

Le misure consentiranno anche la confisca delle proprietà che gli oligarchi russi utilizzano per aggirare le sanzioni. La Germania annuncia invio di carri armati.

Nel Summit straordinario nella base militare americana in Germania, hanno partecipato i ministri della Difesa di oltre 40 Paesi.

Il segretario del Pentagono Lloyd Austin ribadisce il sostegno di Washington a Kiev: “Siamo qui riuniti per aiutare l’Ucraina a vincere la battaglia contro la Russia.

È un conflitto voluto da Putin solo per soddisfare le sue ambizioni; lui lo ha iniziato e lui può decidere una de-escalation”. Berlino abbandona la via della prudenza: manderà anche 50 panzer Gepard per la difesa anti-aerea.

Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha dichiarato che il presidente russo, Vladimir Putin, “non si sarebbe mai immaginato che il mondo si sarebbe raccolto dietro l’Ucraina in modo cosi’ rapido e sicuro”. In una conferenza stampa dalla base tedesca di Ramstein, dove si e’ svolto un vertice dell’Alleanza atlantica, Austin ha detto che “la resistenza dell’Ucraina ha dato ispirazione al mondo libero ed ancora piu’ determinazione alla Nato”.

LA SVEZIA CHIEDE DI ENTRARE NELLA NATO

Nella stessa sintonia l’ambasciatore della Svezia a Roma afferma: “L’ingresso della Svezia nella Nato è “in fase di valutazione” e sebbene “ci sia una maggioranza in Parlamento favorevole, nessuna decisione è ancora stata presa”.

Lo afferma all’Adnkronos l’ambasciatore svedese in Italia, Jan Bjorklund, secondo cui se Stoccolma prenderà questa decisione sarà “ovviamente” a causa del cambiamento della “situazione della sicurezza” in Europa a circa due mesi di guerra in Ucraina.

In risposta la Nato ha detto: “La Nato mantiene il principio delle porte aperte, ma non voglio fare speculazioni”: lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin nella conferenza stampa a Ramstein, senza escludere che in futuro oltre la Svezia anche Kiev possa entrare della Nato se lo vuole.

COSA DICE PUTIN

La Russia e’ interessata a completare l’operazione speciale in Ucraina in tempi veloci. Lo ha detto il segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione russa, generale Nikolai Patrushev.

Questo potrebbe voler dire che Vladimir Putin potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se la guerra in Ucraina si trascina. E’ l’ultima valutazione della Defense Intelligence Agency (Dia), l’agenzia d’intelligence del Pentagono. “Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia” Mosca “probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero”, ha spiegato il tenente generale Scott Berrier, capo della Dia, in una audizione parlamentare, come riferisce la Bloomberg.

Comunque la combinazione della resistenza ucraina e delle sanzioni economiche limiterà “la capacità della Russia di produrre munizioni a guida di precisione», ha proseguito l’alto ufficiale.

LE NUOVE STRATEGIE DIFENSIVE MONDIALI

l governo degli Stati Uniti ha aumentato il bilancio della difesa per il 2023 dell’8%, portandolo a 773 miliardi di dollari, ha poi dichiarato il vice segretario alla Difesa Usa, Kathleen H. Hicks, spiegando che i maggiori fondi sono stati stanziati “avendo in mente l’Ucraina”. Il quadro di sicurezza affrontato dagli Usa è “radicalmente cambiato rispetto a quello successivo agli attentati dell’11 settembre” con “Cina e Russia che costituiscono le sfide strategiche prioritarie”.

Washington dovrà “concentrarsi sulla difesa dell’Indo-Pacifico e dell’Europa”.

Va considerato inoltre che Il governo degli Stati Uniti ha aumentato il bilancio della difesa per il 2023 dell’8%, portandolo a 773 miliardi di dollari, ha poi dichiarato il vice segretario alla Difesa Usa, Kathleen H. Hicks, spiegando che i maggiori fondi sono stati stanziati “avendo in mente l’Ucraina”.

Il quadro di sicurezza affrontato dagli Usa è così “radicalmente” cambiato rispetto a quello successivo agli attentati dell’11 settembre”.

D’ora in avanti “Cina & Russia” costituiscono le sfide strategiche prioritarie”.

Washington dovrà “concentrarsi sulla difesa dell’Indo-Pacifico e dell’Europa”.

 Per questo “è cruciale la modernizzazione dei sistemi, andando oltre l’architettura attuale, su tutte e tre le gambe della triade nucleare”, ovvero le piattaforme di lancio terrestri, aeree e marittime. A questo scopo Washington ha stanziato 34,4 miliardi di dollari nel nuovo piano di spesa.

In conclusionela “deterrenza nucleare” è la “somma barriera di difesa” per gli Stati Uniti e i loro alleati, fa sapere il Pentagono.

E che il Signore ci aiuti facendo sì che tutto rimanga a livello di deterrenza…!

VICE

IL GENOCIDIO DEL POPOLO UCRAINO: PUTIN COME HITLER.ultima modifica: 2022-05-14T11:30:47+02:00da pisodgl7

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