La Verità corrisponde alla Realtà

DALLA TERRA PROMESSA ALLA TERRA SANTA.


LA TERRA PROMESSA

GEOVA Dio disse ad Abrahamo, mentre questo suo fedele patriarca mirava il Paese di Canaan: “Io darò alla tua progenie questo paese”.

Circa 470 anni più tardi la progenie di Abrahamo, ora moltiplicata a milioni di persone, attraversò il Giordano ed entrò in questa terra promessa sotto la visibile direttiva di Giosuè.

Per sei anni combatterono contro gli occupanti illegali, i Cananei, prima di poter dividere la terra a sorteggio fra le tribù d’Israele, e non fu prima di quattrocento anni più tardi che il tipico regno d’Israele sotto i re Davide e Salomone si estese per abbracciare tutta la Terra Promessa.

La Terra Promessa è talmente caratteristica da essere unica al mondo: essa è lunga da Nord a Sud e stretta da Est ad Ovest.

In particolare lungo tutta la costa del Mediterraneo si estende una striscia di fertile pianura, interrotta qua e là da contrafforti che sporgono verso la costa dalla catena di montagne ad est. La prominenza più nota è quella del monte Carmelo, che scende perpendicolarmente a precipizio nelle acque del Mediterraneo.

Il Carmelo (il cui nome significa “giardino” o parco fiorito) era famoso per la sua vegetazione lussureggiante, fiori meravigliosi e fitti boschi.

La cresta del Carmelo si protende dal mare in direzione sudest, e da qui la pianura marittima situata a sud del Carmelo va allargandosi finché raggiunge la sua massima ampiezza nella Palestina meridionale.

La parte più settentrionale si chiama il Libano, la cui vetta, coperta di neve durante la maggior parte dell’anno, raggiunge più di 3.000 metri .

Il Libano è famoso per le sue belle foreste di cedri. A sud del Libano la catena è conosciuta col nome di monte Neftali.

Dalle sommità nevose del maestoso Libano al nord possiamo vedere una verde valle collocata dal lato orientale fra le montagne del Libano e dell’Antilibano.

Per quanto sia stretta, questa valle comincia vicino ad Antiochia al nord per estendersi verso il sud, attraversando tutta la Terra Promessa e proseguendo fino al mar Rosso, che ne forma una parte.

Ai piedi del Libano possiamo vedere il fiume Oronte che scorre verso il nord; mentre poco più in basso si vede il fiume Leonte o Litani che scorre al sud.

Dal monte Hermon hanno origine le 3 sorgenti del fiume Giordano, il quale attraversa prima le acque di Merom e poi scende al di sotto del livello del mare prima di raggiungere il mar di Galilea o Lago di Tiberiade

La valle rimane sotto il livello del mare fino alla parte centrale del Paese di Edom. Il suo punto più basso è il mar Morto, il cui livello superficiale è 394 metri sotto il livello del mar Mediterraneo.

Questa superficie principale della valle è ora asciutta e arida, ma ai tempi biblici era irrigata e molto fertile.

Nella Bibbia quella parte della valle situata fra il mare di Galilea e il mar Rosso viene chiamata l’Araba, e la parte di questa che si trova al nord del mar Morto (la valle del Giordano) è da tre a ventidue chilometri di larghezza. 

Ebbene, questa è la località deserta dove Cristo Gesù digiunò per quaranta giorni e resistette alle speciali tentazioni di Satana il Diavolo.

Riguardando la parte settentrionale della Palestina notiamo verso l’est la catena di montagne dell’Antilibano e il monte Hermon.

Questo monte potrebbe essere quell’alto monte sul quale la avvenne la Trasfigurazione.

Per i Cristiani Dio prosegue e completa la Sua Opera e fa di più, molto di più, perché incarnandosi scende sulla Terra e si fa vero uomo, pur restando vero Dio, per cui la terra su cui cammina GESU’ CRISTO si fa molto di più che Terra Promessa, diventa Terra Santa...Celo promesso e Resurrezione finale...

COME GESU’ RENDE SANTA LA TERRA PROMESSA

Il lago di Tiberiade è situato a 213 metri sotto il livello del mare, ha una profondità massima di 43 metri (4 PIU’ 3=7):

Si tratta del lago d'acqua dolce più grande della Terra Santa pieno di molte varietà di pesci superato per dimensioni solo dal “Mar Morto” che è in realtà un lago d'acqua salata, privo di ogni forma di vita: qualcosa di accostabile al fuoco dell’inferno:

se i pesci che contenuti nel Giordano si spingono infatti fino ad entrare in questo mar morto ove alla fine del suo corso, il Giordano versandosi termina, rimangono come fulminati...

Vicino al lago di Tiberiade sono state rinvenute le rovine di Betsaida o Betseda che vuol dire "casa della pesca o del pescatore":

Durante la sua esistenza al tempo di Gesù era una piccola città di pescatori nominata dai Vangeli e visitata da Gesù stesso..

In tempi successivi di essa si persero le tracce fino ai nostri tempi fintanto che un team di esperti archeologi ebrei non ne scoprì i ruderi al confine con la Galilea, a Nord del lago di Tiberiade...

Il Nuovo Testamento riporta che nell'altopiano di Galilea le città ebraiche di Betsaida, Cafarnao e Corazin formavano una sorta di triangolo evangelico proprio perchè in esse Gesù aveva compiuto la maggior parte dei miracoli d’Amore: Ma ciononostante però queste città NON SI ERANO VOLUTE CONVERTIRE

(vedasi su questo anche il prologo del vangelo di San Giovanni: 1,11).

Il Signore Gesù però non ha lasciato così le cose perché nello stesso contesto proclama la beatitudine dei piccoli, degli umili, di coloro che hanno fame e sete di Dio.

Ecco perchè Gesù in quello stesso momento esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».

SIGNIFICATO TEOLOGICO-SIMBOLICO DELLA TERRA SANTA

Possiamo dire che molta è l’acqua cristallina in cui vivono i pesci veicolati dal fiume Giordano che scorre per la Terra Santa: l’acqua è il simbolo della purezza ed i pesci guizzanti quello della Vita che si irradia….

Il lago di Tiberiade pieno di ogni sorta di pesci buoni da mangiare.

TRE dei discepoli di Gesù… erano pescatori che lasciarono la pesca quando Gesù li fece pescatori d’uomini.

Nel cuore della notte Gesù apparve ai discepoli camminando sulle acque del lago (Giovanni 6,16-21).

Il lago rappresentava il luogo di lavoro dei pescatori tra i quali Gesù scelse alcuni dei suoi apostoli: Pietro, Andrea suo fratello Giacomo e suo fratello Giovanni - questi ultimi figli di Zebedeo - furono chiamati da Gesù mentre sulla riva del lago riassettavano le reti, e immediatamente lasciarono tutto e lo seguirono (Lc1-11 15):

Il Lago di Tiberiade vedrà anche un'apparizione pasquale di Gesù risuscitato che, dalla riva, suggerisce ai discepoli estenuati per la notte passata senza pescar nulla, che calino la rete dalla parte destra della barca e li troveranno: e li hanno trovato una quantità di pesci che quasi le reti si spezzavano!

I Vangeli nominano questo lago varie volte.

Durante una traversata del lago, un'improvvisa tempesta mise in pericolo la fragile barca su cui erano Gesù e gli apostoli. Siccome Gesù stava dormendo per la stanchezza, lo svegliarono, ed egli con poche parole calmò miracolosamente in bonaccia la furia del mare e del vento (Luca 8,22-25[6])

In questa maniera i discepoli pescano una gran quantità di pesci, e comprendono che quello sconosciuto "è il Signore!". Pietro si tuffa e raggiunge a nuoto la riva, mentre gli altri la raggiungono in barca.

Al loro arrivo, Gesù sta arrostendo del pane e alcuni pesci, e li dà loro.

Finito di mangiare, Gesù chiede per 3 volte a Pietro se lo ama, e, ad ogni risposta affermativa di Pietro, Gesù risponde con la frase "pasci le mie pecorelle".

Questo dialogo indubbiamente viene considerato come il momento in cui Gesù affida a Pietro la Chiesa (Gv 21,1-19-8), ed è analogo a quello in cui Gesù dice sempre a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa “pietra” edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa” (Matteo 16,13-20).

Non c’è altra Chiesa quindi che quella di Cristo fondata da Cristo sulla Pietra di Pietro e sotto il manto di Maria.

Essa è l’unica Chiesa in cui Cristo compie e fa compiere i Miracoli d’Amore che sono Atti d’onnipotenza propri di Dio e di coloro a cui Dio li fa fare nel Suo Nome.

Nessuna altra sedicente Chiesa può dirsi Vera Chiesa di Cristo se fonda l’adesione a se stessa soltanto sulla fede e non prioritariamente sugli Atti di onnipotenza o Miracoli d’Amore che connotano la Divinità in quanto tale.

Ora storicamente non è mai risultato che qualsiasi altro appartenente ad una Chiesa diversa da quella cattolica abbia mai fatto un qualsivoglia Miracolo..!

Il 17 ottobre, la Chiesa cattolica ha celebrato la festa liturgica di Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire dei primi tempi del cristianesimo.

Fu proprio lui il primo santo ad applicare l’aggettivo “cattolico” alla Chiesa fondata da Gesù Cristo, prima che essa si chiamasse in qualsiasi altro modo

Qual è l’origine della parola “cattolico”?

Il termine “cattolico” deriva dal greco e significa “che si riferisce alla totalità”, “generale”, “universale”. È così che Cristo ha chiesto che fosse la Chiesa, quando ha detto: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura” (cfr. Mc 16,15).

La frase di Sant’Ignazio di Antiochia (nato ad Antiochia il 35 d.C. e morto martire in Turchia il 107) in cui appare il termine “cattolico mostra chiaramente il legame tra la natura della Chiesa e la Missione che Dio le ha affidato: quindi la fede sarà certamente molto più grande di un “granello di senape” (Lc 17,5-10)

In nessuna altra chiesa infatti “ortodossa russa” né “evangelica” né “’protestante” sono mai avvenuti quegli Atti d’onnipotenza o miracoli d’Amore che visibilmente Cristo fa e fa fare ai Suoi Santi rendendoli partecipi della Divinità.

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