PERCHE’ SIAMO MORTI E COME RISORGEREMO
Identificare e descrivere l’Eden biblico o Paradiso terrestre con certi luoghi sia pure ameni e rigogliosi della Terra è tempo perso perché sulla Terra non esiste alcun Paradiso terrestre nel senso dell’Eden originario.
L’eden – o Paradiso terrestre – costituisce l’oggetto di una Rivelazione divina che riguarda la Vita trascendente dell’Uomo nella Visione beatifica di Dio (Gn 2,1-15) prima del peccato originale che, su istigazione di satana (Gn 3,1-7) inficiò la Natura umana in Adamo ed Eva inclinandola al male ed abbassandone il livello antropologico immortale a quello di questo mondo (Gn 3,8-19) che è caduto decaduto crocifisso e mortale e di cui purtroppo satana è il principe.(Gv12,31 e Gv 14,30).
In ogni caso, a redenzione universale per Cristo avvenuta - poco prima della fine di questo mondo – preceduta dalla seconda venuta del Signore Gesù risorto nella gloria inconfondibile della Sua Parusia finale - avverrà una nuova Creazione del mondo dai nuovi Cieli e nuova Terra ove avrà stabile dimora la pienezza della Vita divina per tutti i Redenti dal Cristo risorti a nuova Vita (Apocalisse; 21.1 ; 2Pt 3:13) perché la vita non è tolta ma trasformata secondo il progetto originario di Dio.
In questo nuovo Eden o Paradiso terrestre, satana già scatenato sulla Terra ma ormai per sempre vinto dal Cristo, è da Lui definitivamente gettato all’inferno nello stagno di fuoco e zolfo (Ap 20,10).
Comunque, è opportuno ripetere che poco prima della fine di questo mondo – preceduta dalla seconda venuta del Signore risorto nella gloria inconfondibile della Sua Parusia - avverrà una nuova Creazione del mondo dai nuovi Cieli e nuova Terra ove avrà stabile dimora la pienezza della Vita divina per tutti i Redenti risorti a nuova Vita (Apocalisse; 21.1 ; 2Pt 3:13).
In conclusione è stato rivelato che satana ha ingannato, sporcato ed abbassato l’Umanità, ma che il Figlio di Dio, incarnandosi e nascendo miracolosamente dalla piena di Grazia Madre Maria, ha redento l’Umanità con la sola eccezione dei reprobi ossia di coloro che non vogliono coscientemente e liberamente accogliere la redenzione stessa.