TRA EBREI E CRISTIANI

TRA EBREI E CRISTIANI

COME DIO PARLO’ A MOSE’.

L’Ebreo Mosè fu scelto da Dio per liberare il popolo

d’Israele dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.

L’intenzione dell’Altissimo era quella di rendere gli Ebrei la prima grande nazione libera sulla terra, per cui tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinché gli Ebrei li osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui per colpa del luciferino serpente era caduta (Gn 3,1-24).

Fu per questo che Mosè ricevette le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, – e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele era devoto a Mosé e seguiva le sue istruzioni perché lo riconosceva come un profeta sincero di Dio che – in vista del Messia – aveva l’incarico di guidare il Popolo verso Dio stesso.

IL Sì DI MARIA

Trascorsi alcuni secoli dopo la morte di Mosè, la cui tomba non fu mai trovata, l’alleanza con Dio di Israele stabilita da Mosè cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a salvare la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, la sempre vergine Madre, Maria.

Quindi, ottenuto il consenso da Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

Ma neanche di fronte al Figlio di Dio fattosi Uomo, i religiosi ebrei si convertirono…

Per questo è interessante notare che Gesù non si rivolse ai sacerdoti ebrei di quel tempo, scribi e farisei, ma alla folla ed ai suoi discepoli.

Gesù Voleva avvertire questi ultimi dell’atteggiamento formalista ed ipocrita degli scribi e dei farisei che affermavano di essere i detentori dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, ma non ne seguivano per nulla l’esempio.

SULLA CATTEDRA DI MOSE’

È interessante notare che Gesù non si rivolse ai religiosi ebrei di allora, scribi e farisei, ma alla folla e ai suoi discepoli.

Voleva mettere in guardia questi ultimi dagli scribi e dai farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti.

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa.

Scribi e farisei Erano insomma dei “bacchettoni, dei bigotti “ante litteram”.

FARISEI E SCRIBI AL TEMPO DI GESU’ IN ISRAELE

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

CHI ERANO GLI SCRIBI E PERCHE’ ASSIEME AI FARISEI RESPINSERO GESU’

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta. Possiamo ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

Gli Ebrei furono sempre più noti come “il popolo del Libro” per via del loro studio fedele della Scrittura, in particolare della Legge e di come avrebbe dovuto essere seguita.

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge. Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro conoscenza, della loro dedizione e dell’apparente rispetto della Legge.

Tuttavia, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base.

Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alla Legge dagli scribi vennero considerati più importanti della LEGGE stessa. Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli scribi.

All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico dichiarando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

Gran parte del sermone di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Scribi e farisei però non arretravano nemmeno un millimetro dalle loro errate posizioni di tal che verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia perché sapevano di sbagliare e continuavano a farlo per non perdere il loro potere politico sulle folle(Matteo 23).

Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13).

Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio.

LA CATTURA E LA CROCIFISSIONE DI GESU’.

Alla fine, furono gli stessi scribi ad avere un ruolo nel fare arrestare e crocifiggere Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia (bigottismo).

Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore e felice obbedienza a Cristo.

GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI..”.

1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?18 E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’inferno? 34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;35 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! 39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». (Matteo 23:1-12)

TRA SCRIBI, FARISEI E GESU’.

Mosè deteneva l’autorità divina non perché semplicemente insegnasse al popolo a obbedire alle leggi dell’Altissimo, ma soprattutto perché era un esempio di obbedienza e rispetto per i comandamenti del Signore.

Gli scribi e i farisei erano tutt’altro. Erano una categoria di uomini disonesti e profittatori. Non avevano rispetto e considerazione per il sacro. Poco o niente li interessava dei problemi delle persone, purché stessero bene e non mancasse loro nulla.

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati….

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza.

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Lui onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio. Chi non è preoccupato per la propria vita o le proprie famiglie.

L’unica cosa che GESU’ vuole e che gli dà piacere è salvare le anime per il Regno di Dio trovando imitatori sempre piu numerosi in questo mondo fino a riempirlo tutto di Se in vista della nostra resurrezione della carne e della Vita in Dio del mondo che verrà...

Ma se tutto è dipeso e continua a dipendere da Lui, ora, imitandolo per testimoniarne la Vita, tutto dipende anche da noi, senza mai dimenticare che la Chiesa di Cristo è quella cattolica fondata da Cristo sulla pietra di Pietro sotto il Manto della Sua sempre vergine Madre MARIA.

ALLO STESSO MODO DI SCRIBI E FARISEI

Allo stesso modo degli scribi e dei farisei se non peggio si sono comportati lungo i secoli i maggiorenti clericali della Chiesa di Cristo: papi, cardinali e vescovi

Il potere temporale della Chiesa può farsi riferire al periodo storico in cui il il Papa oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, è stato anche Sovrano politico dello Stato Pontificio: e cioè dal 752 al 1870).

Il triste termine “temporale” indica il governo degli uomini (oggi definito “potere politico”). Il termine viene spesso giustapposto al potere spirituale, ovvero governo delle anime, che dovrebbe essere soltanto proprio dei clero Papale.

Con la Breccia di Porta Pia 1895-1897 cessa finalmente il potere temporale dei Papi e del clero sacerdotale.

Ma Le cose non ritornano però a come avrebbero dovuto da sempre essere state.

VICE

TRA EBREI E CRISTIANIultima modifica: 2022-12-11T20:04:26+01:00da pisodgl7

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