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VERSO UNA NUOVA CREAZIONE.
Gli Ebrei, per il computo cronologico, adottarono un periodo settenario, facendolo concludere con il giorno di riposo, il sabato (shabbāt «quiete»), le cui origini tradizionali risalgono alla Genesi e che ha quindi il significato di commemorare il riposo di DIO dopo i sei giorni della creazione. Per gli Ebrei nel sabato la sospensione del lavoro era obbligatoria ed era comminata la pena di morte ai trasgressori.
Dopo l’Avvento di Gesù Cristo, i giorni della settimana rimasero sempre 7, tenendo presente che essi per i primi 5 giorni conservarono la nomenclatura pagana – lunedì (=giorno della dea Luna); martedì (=giorno del dio Marte ); Mercoledì (=giorno del dio Mercurio); venerdì (=giorno della dea Venere) e sabato, sesto giorno, ripreso dal settimo della settimana ebraica); ed infine Domenica = Giorno del Dominus = del Signore Gesù risorto, che tutti i giorni del mondo sia pagani che ebrei supera e trascende nel nuovo giorno della Domenica, il giorno della resurrezione del Signore Gesù.
Questa trascendenza divina del sabato ebraico nella Domenica Cristiana è segno e presagio di un’altra ben più importante trascendenza divina che riguarda una nuova Creazione dei nuovi Cieli e nuova Terra ove avrà stabile dimora la Vita trinitaria di Dio.
I NUOVI CIELI E LA NUOVA TERRA DELLA NUOVA CREAZIONE DEL MONDO.
Vediamo come ne parlano i Profeti, sia dell’antico che del nuovo Testamento:
“Ecco Io (=Dio) creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente. (Isaia 65,17. 17; 66, 22).
“E poi, scrive Pietro, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la Grazia Divina.” (2Pietro 3, 13).
In Apocalisse 21,1 troviamo infine:
"Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più..."