La Verità corrisponde alla Realtà

IL MIRACOLO D’AMORE DELLA NUOVA EVA, MARIA E DEL NUOVO ADAMO, GESU’.


IL MIRACOLO D’AMORE DELLA NUOVA EVA, MARIA E DEL NUOVO ADAMO, GESU’.

L’immagine di Maria che schiaccia la testa al serpente è una delle più interessanti della Bibbia per l’immediata comprensione del suo significato allegorico.

Maria, infatti, quale nuova Eva, è dotata di una natura umana esente da ogni innata inclinazione a peccare discendente dal peccato originale, ed è l’unica e sola quindi che può schiacciare la testa del serpente, l’UNICA, cioè, che può sconfiggere totalmente satana generando, ma restando sempre vergine, l’uomo-Dio Figlio di Dio Gesù Cristo per la redenzione salvifica del genere umano.

Il serpente rappresenta il maligno, il demonio, che ci ha portati al peccato originale e alle sue nefaste conseguenze, da cui Lei, nuova Eva e Madre del Redentore, è nata immune e collabora col Figlio alla Redenzione salvifica dell’Umanità:

fatto questo di portata onnipotente da non confondere con la concezione virginale di Gesù, la quale è opera tutta diretta di Dio\Spirito Santo, senza alcun apporto umano a parte il consenso consapevole della sempre vergine Madre Maria (Lc 1,26-38).

E’ interessante a questo proposito la testimonianza dell’esorcista Gabriele Amorth (1925-2016) che dice: «Anni addietro un mio amico bresciano, don Faustino Negrini, morto alcuni anni fa, mentre esercitava il ministero d’esorcista presso il piccolo santuario della Stella, mi raccontava come costrinse il demonio a fargli l’apologia della Madonna. Gli chiese: “Perché hai tanto terrore quando nomino la Vergine Maria?”.

Si sentì rispondere, per mezzo dell’indemoniata: “Perché è la creatura più umile di tutte e io sono il più superbo; è la più obbediente e io sono il più ribelle (a Dio); è la più pura e io sono il più sozzo”.

QUANDO IL DIAVOLO HA PAURA.

Ricordandosi di questo episodio, Scrive AMORT: nel 1991, mentre esorcizzavo un indemoniato, ho ripetuto al demonio le parole dette in onore di Maria e gli ho ingiunto (senza avere la più pallida idea di quello che mi sarebbe stato risposto):

La Vergine Immacolata è stata elogiata per tre virtù. Tu ora mi devi dire quale è la quarta virtù, per cui tu ne hai tanta paura”. Subito mi sono sentito rispondere.

È la sola creatura che mi può vincere interamente, perché non è mai stata sfiorata dalla più piccola ombra di peccato”».

SAN BERNARDO.

Anche san Bernardo non esita ad esprimere questi concetti con un’affermazione decisa, che ha ispirato la preghiera di Dante alla Vergine: «Veneriamo Maria con tutto l’impeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri.

Così vuole Colui che stabilì che noi ricevessimo tutto per mezzo di Maria» che ci ha portato il Redentore

La devozione a Maria è così intensa proprio perché, per noi umani, Lei, l’Immacolata, rappresenta la speranza della liberazione dal peccato originale. Con la sua presenza, Maria intercede per noi presso Dio e presso Suo Figlio.

La sua umanità ce la fa sentire vicina e familiare. È una giovane donna nata fra i monti della Bassa Galilea, sposa di Giuseppe. Per volere divino, diventa madre.

Maria è una persona eccezionale in cui Dio ha trovato la piena disponibilità per la realizzazione del suo piano di salvezza. Perché Lui non elargisce i Suoi doni a chiunque, ma a persone fuori dal comune, alle quali può affidare delle missioni da svolgere.

A Maria ha affidato la più importante, quella di dare alla luce Suo Figlio. Il Signore ha colmato di grazie la Vergine Maria, rendendo possibile a noi di ricevere, attraverso di Lei, la grazia della Redenzione.

Il serpente, invece, creatura silenziosa e misteriosa, è simbolo sia del maligno che di tutte le nostre paure.

La paura è un’azione demoniaca che impedisce all’uomo di andare avanti, di superare i propri limiti, di rendere l’impossibile possibile.

L’uomo dovrebbe solo essere timorato di Dio, che è un dono ben diverso dall’aver paura di Dio.

Satana, invece, nella sua sconfinata superbia, vuole che abbiamo paura di lui per tenerci schiavi del peccato.

NEL CIELO.

«Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Ap 12, 1).

Il Cielo rappresenta l’infinito di Dio; il segno grandioso è Maria la piena di Grazia divina, la Madre di Dio, che viene descritta come la Donna tutta Luce solare che ha posto sotto i suoi piedi – ovvero vinto e superato - la semioscurità della luna.

Ella ha sulla testa una corona di dodici stelle simboleggianti le dodici tribù di Israele ovvero i dodici Apostoli dai quali il Cristianesimo si è diffuso e coprirà tutta la Terra.

Abbiamo dunque una Regina MARIA che è Madre di Gesù Cristo che è Dio, che è stata scelta per stare con noi e con noi sconfiggere le opere del male, lavorando costantemente per far trionfare il Bene e quindi Dio e l’uomo, creato da Dio per essere a sua immagine e somiglianza.

Il suo sguardo purissimo è rivolto sempre al suo Creatore che loda in continuazione.

La sua umiltà le consente di regnare, insieme a suo Figlio, su tutto e tutti senza possedere nulla, nel più perfetto distacco.

Ella può dispensare grazie di intercessione e può essere un esempio per ogni uomo che punta alla perfezione spirituale, in unione con Gesù Cristo.

Nel 2012 Papa Benedetto XVI aveva spiegato che la Madonna esercita la sua regalità “Vegliando su di noi, suoi figli: i figli che si rivolgono a Lei nella preghiera, per ringraziarla o per chiedere la sua materna protezione e il suo celeste aiuto, dopo forse aver smarrito la strada, oppressi dal dolore o dall’angoscia per le tristi e travagliate vicissitudini della vita.”

Maria non è una Regina che si mette al posto del Re. Lei è la Madre. C’è il Re, che è Cristo, che governa la storia, e la Madre che ha un’influenza sul Figlio, lo conosce, sa come prenderlo, lo sa convincere e governa in questo modo (Gv 2,1-11 2) .

I TRE COMPITI FONDAMENTALI DELLA VERGINE MARIA

La sua regalità è un esempio di UMILTÁ. Lei ci insegna l’umiltà perché è la prima ad essere l’umile serva del Signore. Intercede per noi. Sta presso il Figlio, opera per noi e non chiede per noi solo le cose grandi, ma anche quelle piccole e quelle che forse non avremmo il coraggio di chiedere a Gesù, come il perdono dei peccati, la vita eterna, il dono dello Spirito Santo.

A Maria possiamo chiedere questo, ma anche le cose più piccole, perché Lei intercede per noi, anche quando abbiamo una difficoltà in famiglia, quando ci sentiamo tristi, quando desideriamo un po' di gioia ecc.

Come Regina ci vuole fare il dono più grande! Ogni Santo ha i suoi carismi da condividere con noi; il carisma centrale di Maria è che Lei sa amare Gesù Cristo. Se noi impariamo ad amare Gesù Cristo, è la svolta della nostra vita e Lei ci fa questo regalo, se glielo chiediamo.

Facciamo in modo, attraverso le nostre preghiere colme di fiducia e attraverso le nostre opere piccole ma concrete, di far trionfare il Re e la Regina nei nostri cuori, per diffondere nel mondo quella Luce che ha smarrito, la gioia dell’Amore gratuito e la bellezza del donarsi per Dio.

Concludendo, possiamo fare nostra questa breve preghiera alla Regina del Cielo e della terra:

«Dal Trono di clemenza,

dove siedi Regina,

volgi, o Maria,

il tuo sguardo pietoso

su di noi, sulle nostre famiglie,

sull’Italia, sull’Europa, sul mondo.

Amen».

Tratto da: MARIA INCORONATA REGINA DEGLI ANGELI E DEI SANTI di Sr. M. Elisabetta Pezzutti icms

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