IL MIRACOLO DI NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE ED I MIRACOLI D’AMORE DI SAN SALVATORE DA HORTE.

IL MIRACOLO DI NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE

Un miracolo dello stesso tipo della sacra Sindone è quello avvenuto a Guadalupe il 15 dicembre 1531: esso riguarda l’immagine della Madonna miracolosamente impressa sul mantello (“tilma”) del contadino Juan Diego.

La Tilma con l’immagine tridimensionale di Maria è custodita – tuttora del tutto incorrotta nella “nuova Basilica” eretta nel 1976 e dedicata a “Nostra Signora di Guadalupe”.

Si calcola che oltre 10 milioni di pellegrini vi si recano ogni anno da tutte le parti del mondo.

E’ in assoluto il secondo più numeroso pellegrinaggio dopo quello di Roma.

GLI INNUMEREVOLI MIRACOLI D’AMORE DI SAN SALVATORE DA HORTE.

Circa 500 anni fa, in una mattina del mese di novembre del 1565, sbarcava a Cagliari proveniente da Barcellona, preceduto e accompagnato dalla sua immensa fama, un frate che occupa un posto di gran rilievo nella “Storia cristocentrica della Salvezza”: Salvador Grionesos, noto come San Salvatore da Horte, dei Frati Minori.

La caratteristica fondamentale della sua vita apostolica trascorsa sulla terra come frate minore francescano è costituita dal numero enorme di miracoli d’Amore che egli operò senza risparmiarsi minimamente verso poveri e bisognosi.

Si tratta di un numero impressionante di Atti d’Onnipotenza o Miracoli d’Amore, che, secondo i suoi biografi, ammontano a migliaia di casi.

Reduce da una lunga serie di trasferimenti da un convento all’altro della Catalogna (le folle sterminate che quotidianamente stazionavano davanti ai suoi luoghi di residenza lo rendevano un inquilino piuttosto scomodo, ed i superiori volentieri ne facevano a meno), fu alla fine inviato in Sardegna e destinato al Convento di Gesù e Maria di Cagliari, situato molto vicino all’attuale luogo di sepoltura, che è la Chiesa di Santa Rosalia (1130-1166), altra grande operatrice di miracoli d’amore……, Patrona di Palermo.

CHI ERA SAN SALVATORE DA HORTE

San Salvatore fu un Uomo poverissimo e totalmente distaccato dai beni materiali, tanto da non avere mai avuto nemmeno un paio di scarpe o sandali (che pure erano permessi ai frati); dedicò la sua vita al servizio dei più poveri dei poveri e alla preghiera di intercessione per i malati.

In Convento fu chiamato a svolgere le mansioni più umili, e per quasi tutta la sua vita religiosa fu il cuciniere del Convento medesimo.

In conclusione, i Miracoli dAmore, in quanto Atti d’onnipotenza che Gesu’ fa e fa fare ai Suoi Santi, non sono solo quelli descritti nei Vangeli ma anche tutti quegli altri che Egli fa fare sulla terra a coloro che credono in Lui mediante lo Spirito Santo.

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