La Verità corrisponde alla Realtà

I DIECI COMANDAMENTI E L’AVVENTO DEL FIGLIO DI DIO: L’UOMO-DIO INCARNATO GESU’ CRISTO


L’intenzione dell’Altissimo era quella di rendere gli Ebrei, che erano l’unico popolo MONOTEISTA del Mondo, la prima grande nazione libera sulla terra, per cui tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinché gli Ebrei li osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui per colpa del luciferino serpente era caduta (Gn 3,1-24)

Fu così che Mosè ricevette le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, - e li trasmise al Popolo ebreo affinché li osservasse e li facesse osservare.

Tutto Israele lo rispettava e seguiva tutte le sue istruzioni perché lo riconosceva come un’autorità di Dio per guidarlo verso la Verità ovvero verso Dio stesso (Io sono la Via la Verità la Vita: Gv 14,1-12).

MARIA, LA MADRE SEMPRE VERGINE DELL’UOMO-DIO GESU’ CRISTO.

Da parte di Israele, però, l’alleanza con Dio\Padre cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio\Padre, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a salvare la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, Maria, rimasta miracolosamente sempre vergine: non solo prima, ma anche durante e dopo il parto.

In quello stesso contesto, ottenuto il consenso di Maria, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio l’Altissimo e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

LA CATTEDRA DI MOSE’.

Con la Sua predicazione, Gesù Voleva avvertire il popolo ebreo dell’atteggiamento formalista ed ipocrita degli scribi e dei farisei che affermavano di essere i detentori dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, ma non ne seguivano per nulla l’esempio: erano in realtà degli ipocriti, dei bacchettoni.

È importante rilevare quindi che Gesù - Ebreo tra gli gli ebrei - nella Sua Predicazione pubblica non si rivolse ai capi del Popolo ebraico di allora, scribi e farisei, ma alla folla ed ai suoi discepoli.

Voleva infatti mettere in guardia il popolo da scribi e farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti.

Scribi e farisei si professavano, cioè, detentori della cattedra di Mosè perché essa era la posizione più importante e rispettata di tutte. Quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso.

Scribi e farisei erano insomma dei “bacchettoni, dei bigotti “ante litteram” che ritti sulle pubbliche piazze, si fermavano a pregare per farsi vedere devoti dalla gente.
I Farisei in particolare erano una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Gli scribi dell'antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, "esperto nella legge di Mosè data dall'Eterno" era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta.

Dobbiamo perciò almeno per questo ringraziare gli scribi ebrei per aver salvaguardato l'Antico Testamento che abbiamo riportato nelle nostre Bibbie.

Purtroppo però, gli scribi andarono oltre l'interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che ,Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro.

Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alla Legge furono considerati più importanti della Legge stessa.

Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli scribi.

All'inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico rivelando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

I SERMONI DI GESU’.

Gran parte dei sermoni di Gesù parlavano di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Verso la fine del Suo Ministero, Gesu’ condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia (Matteo 23).

Lo scopo originario degli scribi era serio: conoscere, preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla, ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione. (Mar 7:13). Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio.

  1. Alla fine, furono i sacerdoti, gli scribi ed i farisei ad avere un ruolo preponderante nell’arrestare e nel fare mettere a morte Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

ECCO COME PARLO’ GESU’ SUL CONTO DEGLI SCRIBI E DEI FARISEI (Mt23,1-39

1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì" dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. 16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?18 E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? 20 Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso. 23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. 29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’inferno? 3 4 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;5 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco:la vostra casa vi sarà lasciata deserta!39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». )

LA GRANDE DIFFERENZA MORALE TRA MOSE’ ED I CAPI DEL POPOLO EBRAICO: SCRIBI, FARISEI E SADDUCEI.

Mosè deteneva l’autorità divina non perché semplicemente insegnasse al popolo a obbedire alle leggi dell’Altissimo, ma soprattutto perché era un esempio di obbedienza e rispetto per i comandamenti del Signore.

Gli scribi e i farisei erano tutt’altro. Erano solo uomini disonesti e profittatori. Non avevano rispetto e considerazione per il sacro. Poco o niente li interessava dei problemi delle persone, purché stessero bene e non mancasse loro nulla. In che modo tali uomini con intenzioni così meschine ed egoiste possono avere l’approvazione di Dio?

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati.

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza.

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Il Padre onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio.

Chi non è preoccupato per la propria vita o le proprie famiglie?

Ma se tutto è dipeso da Lui, ora, imitandolo per quanto possiamo, tutto dipende da noi non senza ricordare che la Chiesa di Cristo sussiste unicamente nella Chiesa cattolica fondata da Cristo .

L’unica cosa che GESU’ vuole e che gli dà piacere è salvare le anime per il Regno di Dio, trovando imitatori sempre più numerosi in questo mondo fino a riempirlo tutto di Sé in vista della Parusia finale del Cristo con la fine dei tempi, la resurrezione della carne e con la Vita eterna in Dio nel nuovo Eden che verrà…

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