PER UNA NUOVA CREAZIONE UNIVERSALE.
PREMESSA.
Il Signore Gesù rivela ai Suoi Discepoli che tutti i Popoli del mondo dovranno diventare volontariamente Cristiani prima che esso finisca per quello di una Nuova Creazione ove avrà stabile dimora la Giustizia divina.
APOCALISSE E PARUSIA.
Nella Bibbia l’Apocalisse è il titolo dell’ultimo capitolo del Nuovo Testamento attribuito all’apostolo Giovanni, che racconta la totale eliminazione delle potenze del male in favore dei buoni e dei giusti.
Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la seconda venuta del Figlio dell’uomo, detta Parusia.
Secondo il Dizionario Teologico di Herbert Vorgrimler: “Il Nuovo Testamento vede la Parusia – e cioè la seconda venuta a tutti visibile del Signore – come l’evento felicemente conclusivo della catastrofica «fine del mondo» annunciata da molti segni premonitori (cfrMc.) mentre satana verrà gettato definitivamente nello stagno di fuoco e zolfo…assieme alla bestia e al falso profeta:
Sarà a quel punto che giungerà la fine dei tempi in vista di una nuova Creazione con la resurrezione universale dell’Umanità e la separazione eterna tra Buoni e cattivi: tra Santi e demoni…()
Cadrà così per sempre il dominio di colui che Gesù chiama simbolicamente “il principe (maligno) di questo mondo” ossia di satana, il capo dell’inferno.
Questi, caduto per superbia dalla sua posizione di Angelo più vicino a Dio, si pervertì CON quella parte degli angeli che lo seguirono (divenuti: demoni), costituendo l’inferno e tentando l’Umanità al peccato in vista di precipitarla per sempre sotto di sè all’inferno.
Per i Cristiani, gloria significa lasciarsi rivestire di Cristo imitandolo fino a giungere alla santità, che è Il modo di vivere miracoloso di Dio proprio dell’onnipotenza di Cristo.
L’onnipotenza miracolosa dei santi di Cristo dimostra l’assoluta Verità della religione cristiana che corrisponde alla Realtà.
La prospettiva da cui si pone Gesù non è quella semplicemente umana ma quello umano divina del Figlio unigenito di Dio fattosi uomo.
Ne consegue che il Cristiano, vero imitatore di Cristo, deva avere la dolcezza inerme ed umile della pecora anche di fronte all’aggressività del lupo fidando nella misericordiosa onnipotenza del Signore, di cui è rivestito: recupererà così quell’immagine e somiglianza con Dio che per colpa di satana aveva perduto e che lo porterà per sempre in Paradiso.
IL PARADISO IN TERRA.
“In verità ti dico: oggi con me sarai in paradiso” (Lc 23,43)
Queste Parole vennero pronunciate da Gesù, in favore del ladrone pentito, crocifisso alla Sua Destra, dopo che Gesù stesso era stato percosso, deriso, tradito e crocifisso.
Esse trasudano la bellezza e l’infinita misericordia di Nostro Signore che è sempre attuale anche quando ci sembra che il Signore non ci sia o dorma!
Ma il Signore invece è sempre in colui o di chi lo ama e Lo predica!
L’obbiettivo dei santi Cristiani, infatti, è quello di un mondo più unito, spinti dalla preghiera di Gesù al Padre “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21), nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali e sociali.
L’ARTE DIVINA DI SAPERE AMARE
L’Amore di Gesu’ Cristo che il Cristiano deve imitare è un Amore gratuito che prende l’iniziativa, esso è rivolto a tutti, anche ai nemici, perché alla base di tutto c’è la presenza trinitaria di Dio e quindi l’Arte di saper amare, l’azione Comunitaria ed il Dialogo.
Ci sono Bambini, Ragazzi, Adulti, Famiglie, Religiosi, Sacerdoti; persone di altre religioni o con diverse convinzioni e di diverse etnie, etc. etc..
MA OCCHIO AL SERPENTE!
…Ma c’è, purtroppo, anche satana, il serpente, che mentre si vive nella valle di lacrime di questo mondo, bisogna saper tenere a bada pregando Dio e chiedendo il Suo aiuto accogliente.
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