PARADISO, PURGATORIO ED INFERNO SECONDO GESU’.

  • PARADISO, PURGATORIO ED INFERNO SECONDO GESU’.

    Chiede il malfattore crocifisso alla Destra di Gesù:

    “«Gesù, ricordati di me quando
    entrerai nel tuo Regno!». … 
    E Gesù:
    «In verità
    in Verità ti dico: Oggi sarai
    con me in Paradiso»”

    (Luca 23, 42-43).

    Nel Vangelo appena trascritto: “Regno di Gesù Cristo o di Dio od anche “Paradiso” sono quindi la stessa medesima cosa!

    E’ stato perciò rivelato che La vera Vita eterna è per gli Esseri umani un Vivere felicemente alla presenza di Dio una continua infinita novità di Vita (detto PARADISO)

    Il Paradiso è quindi l’unione definitiva tra Dio e l’uomo, come viene simbolicamente visto nella Bibbia (Cantico dei cantici, Apocalisse di Giovanni), ed è la più profonda delle aspirazioni dell’uomo, conducendolo definitivamente alla felicità infinita (v. I Corinzi, XIII, 12; I Giovanni, III, 2).

Rivela ancora Gesù a proposito di quello che chiamiamo Purgatorio.

Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo! (Mt 5,25-26).

Qui Gesù si riferisce a fatti d natura meno gravi dei peccati mortali nel senso che se si lascia questo mondo senza essersi pentiti di peccati meno gravi di quelli mortali quali quelli veniali, non si va subito in Paradiso ma in Purgatorio. Per poter andare in PARADISO occorre aver prima espiato in Purgatorio ogni singolo peccato veniale di cui in questo mondo non ci si è pentiti perché nulla di impuro può entrare in Dio. L’inferno invece, è tutt’altra cosa! In esso i dannati vivono in eterno il dolore, la rabbia e la disperazione propri a tutti coloro che lasciano questo mondo impenitenti di peccato mortale conosciuto come taleL’inferno è un luogo di punizione e di disperazione che attende, dopo la morte, le anime degli uomini che hanno scelto in questa vita di compiere il male, senza pentirsi nemmeno in punto di morte. In particolare, Questa penosa situazione esistenziale riguardante l’anima è destinata ad aggravarsi ulteriormente allorché nell’ultimo Giorno della fine del mondo tutti i corpi umani risorgeranno ricongiungendosi alle proprie anime: In questa situazione si sentiranno il pianto e lo “stridor di denti” che suggerisce l’idea della “rabbiosità” e dell’angoscia che provano i condannati. Infatti è per essi una dannazione, nel senso che più lungo si fa il periodo di vita trascorso fuori di Dio con satana ed i suoi demoni più triste ed angosciante diventa la condizione individuale d’esistenza di costoro che precipitano all’inferno....E sarà in definitiva che quanti hanno fatto il bene vivranno la Felicità eterna e quanti hanno fatto il male soffriranno il supplizio eterno (Mt 25,31-46).

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CHE COS’E’ LA VITA ETERNA.

  • CHE COS’E’ LA VITA ETERNA.

    Dice Gesù:

    «Padre, l’ora è venuta (=la missione che mi hai dato da compiere è stata compiuta); magnifica tuo Figlio, affinché tuo Figlio magnifichi te a cui hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato: e questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. ..

La Vita sempiterna è una espressione utilizzata nelle Scritture per definire la qualità della vita che vive il nostro Padre Eterno.

Sappiamo per rivelazione che lopera del Signore: farà avverare l’immortalità che è la vita eterna dell’uomo”.

Immortalità significa infatti vivere per sempre come esseri risorti.

Grazie all’Espiazione vicaria di Gesù Cristo tutti” riceveranno questo dono.

La vera Vita eterna o immortale per gli Esseri umani significa quindi vivere alla presenza di Dio e continuare così per sempre come Suoi familiari.

Tuttavia, per ereditare la Vita eterna di qualità divina è richiesta anche la nostra “obbedienza alle leggi e alle ordinanze del Vangelo”.

Dunque affinché gli Esseri umani ricevano da Dio\Figlio la Vita eterna, occorre che essi conoscano il solo vero Dio che è Dio in tre distinte Persone: Padre Figlio e Spirito Santo.

Ma come si conosce Dio per avere la Vita eterna di Dio?

  • Dice Gesù: “Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo.

  • Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato”.

  • E io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l’amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in essi» (Gv 17,1-26).

L’IMMORTALITA’.

Si evince da tutta la Bibbia che esiste una Vita divina che è sempiterna ed onnipotente.

Sempiterna vuol dire che Dio è sempre esistente nel senso che la Sua Vita non ha né principio né fine.

La Vita di Dio è anche onnipotente, sapendo che l’Onnipotenza è la capacità di Dio di fare da nulla (=creare), di mantenere dal nulla (= sostenere) e di eliminare nel nulla (=annientare) la Realtà dell’Esistenza.

I profeti, esprimendo la lenta maturazione del popolo ebraico, intuiscono però che il Dio “santo”, malgrado la sua alterità assoluta, è entrato in relazione con noi, ha cercato la comunione con l’uomo.

Solo Israele, nelle culture del mediterraneo e del Medio Oriente, ha intuito (con “l’Alleanza”) che è possibile una comunione di vita con il Dio ineffabile e unico.

È così che troviamo nel Deuteronomio, rivelazioni sorprendenti di Dio sul Popolo ebraico, quali:

Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra” (Dt 7,6).

Il popolo ebraico scopre di essere ‘proprietà’ del Dio tre volte santo. E allora come rispondere? Come partecipare alla sua ‘santità divina?

Per questo è lentamente sorta la Legge (=i dieci Comandamenti), per essere certi di camminare nelle vie di Dio.

Per questo c’è un tempio con il suo culto, per rendere onore al Dio Santo ed entrare in comunione con Lui al fine di impetrare la sua misericordia.

Per questo, infine, l’Antico Testamento è una profezia del Nuovo Testamento che richiama più o meno velatamente la Persona stessa di Gesù Cristo.

COME E PERCHE’ IMITARE CRISTO IN QUESTO MONDO.

COME E PERCHE’ IMITARE CRISTO IN QUESTO MONDO.

L’ULTIMO GIORNO.

Finché questo mondo caduto, decaduto, crocifisso e mortale non diventi tutto cristiano (Mt16,19; Mr19,20) in vista della PARUSIA finale del Signore risorto per la nuova Creazione dei nuovi Cieli e nuova terra, Gesù continua a formare in esso Famiglie cristiane, vale a dire imitatori Suoi e di Sua Madre Maria al fine di cristianizzare liberamente tutto il mondo, tutti coloro cioè che alla Sua sequela sono diventati Cristiani, Santi di Cristo, canonizzati o meno.

Gesù\Cristo li manda in missione a predicare il Vangelo raccomandando loro di dire che il Regno di Dio (= la nuova creazione redenta del mondo) è vicino. E’ cioè in essi e tra di essi: ecco perché essi mediante lo Spirito di Cristo o Spirito Santo, partecipano all’onnipotenza d’Amore della Vita di Cristo e nel Suo nome possono fare gli stessi Suoi ATTI d’onnipotenza o Miracoli d’Amore come guarire gli infermi, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi, scacciare i demòni. (Mt 1,20-24).

Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.

Badando bene però a non insuperbire cadendo nella trappola di satana perché gratuitamente abbiamo ricevuto dal Signore, gratuitamente dobbiamo dare al Prossimo che è nel bisogno.

I miracoli non servono a far soldi ma devono restare Atti di Carità, per questo Gesù così ci ammonisce: Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.

In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi» (Mt 10,7-13).

Poiché, infatti, la predicazione finalizzata alla conversione è un dono di grazia se essa viene rifiutata non deve farsi insistente.

LA CARITA’: Il CUORE DEL CRISTIANESIMO.

La carità è un sentimento di viva affezione verso una o più persone, che si manifesta come desiderio di procurare il loro bene e di ricercarne la loro compagnia.

Il termine carità viene dal latino carĭtas che vuol dire «affetto, amore», derivato da carus, caro, amato.

L’etimologia della parola carità risale al sanscrito kama = desiderio, passione, attrazione. Anche il verbo amare risale alla radice indoeuropea ka da cui (c)amare, cioè desiderare in maniera viscerale, in modo integrale, totale.

Nel significato appena esposto, la Carità è dunque l’Amore che unisce Dio agli uomini e gli uomini tra di loro e Dio.

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CHI E’ DIO, COME SI RIVELA PRESENTE IN QUESTO MONDO E PERCHE’.

CHI E’ DIO, COME SI RIVELA PRESENTE IN QUESTO MONDO E PERCHE’.

Va subito precisato che rimangono del tutto sterili quelle “dimostrazioni umane dell’esistenza di Dio” che – prima di Cristo si sono susseguite lungo il corso dei secoli, anche se esse dovessero provenire dai più grandi filosofi dell’Antichità come Platone (427-347 a.C.) od Aristotele (384-322 a. C.).

Non è, infatti, l’Uomo che rivela Dio, ma Dio che si rivela all’Uomo.

Si attribuisca quindi alla Scienza la validità che le compete, ma non possiamo sottacere che i Miracoli d’Amore, ossia gli Atti di onnipotenza che la scienza non può fare esistono realmente.

Vediamo allora che cos’è l’onnipotenza e Chi è capace di compiere e di far compiere Atti d’onnipotenza, perché Questi è Dio.

L’onnipotenza – o Miracolo d’Amore è un fare benefico che fa e fa fare dal nulla (=crea), mantiene dal nulla (sostiene) ed elimina nel nulla (=annienta) la Realtà dell’esistenza.

Solo Chi è capace di fare e nel Suo Nome di far fare Atti d’onnipotenza Costui è Dio, la cui origine etimologica antichissima contiene dei significati che attengono alla luminosità ed allo splendore del cielo.

Con la Sua amorevole onnipotenza, (=Miracoli d’Amore) in favore degli Esseri umani, ovvero con la Sua Incarnazione, morte ed autoresurrezione dai morti… ed anche con gli altri Suoi innumerevoli Miracoli fatti quand’era vivente sulla Terra e fatti tuttora fare nel Suo Nome ai Suoi Santi, Gesù vuol far indubbiamente capire a chi lo vuole imitare che Lui è realmente Dio, e chi Lo imita mediante lo Spirito Santo si comporta da Dio.

Lo scopo finale per cui Dio rivela la Sua esistenza e quella dei Suoi Angeli e dei Suoi Santi è per la cristianizzazione di tutto il mondo che costituisce il presupposto indispensabile per la Venuta gloriosa del Signore Risorto (=Parusia finale) in vista dei nuovi Cieli e nuova Terra della nuova Creazione del mondo dei Redenti che verrà (Mt 25,31-36).

Redimere infatti significa “ricomprare “L’Umanità perdutamente incattivita a causa dell’inclinazione naturale al male discendente dalle conseguenze diaboliche del peccato originale.

In quanto perciò realmente esistenti, Dio e gli altri esseri trascendenti minori (=Arcangeli, Angeli, Santi…) si rendono talvolta presenti in questo mondo, come, ad esempio, l’Annunciazione dell’Angelo a Maria (Lc 1,26-38) o il sogno salvifico di San Giuseppe.

Oppure anche attraverso le “locuzioni interiori”, quando si tratta delle ispirazioni dello Spirito Santo che hanno portato alla formazione della Parola di Dio” e di quella del “Figlio di Dio” contenute nella Scrittura del Testamento antico o in quella del Nuovo.

Si tratta quindi di atti di divina onnipotenza o Miracoli d’Amore che Dio, in quanto vero Dio, fa o fa fare ai Suoi Santi (Uomini ed Angeli) e che provano la Verità assoluta della Rivelazione cristiano\evangelica.

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COME NASCE IL CRISTIANESIMO E PERCHE’ RITARDA IL SUO COMPIMENTO FINALE

COME NASCE IL CRISTIANESIMO E PERCHE’ RITARDA IL SUO COMPIMENTO FINALE

DIO E MOSE’.

L’Ebreo Mosè fu scelto da Dio per liberare il popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.

L’intenzione dell’Altissimo era quella di fare degli Ebrei la prima grande nazione libera della Terra, per cui tramite Mosè dette ad essa le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinchè gli Ebrei li osservassero di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, passando da Eden, da cui per colpa del luciferino serpente l’Umanità era caduta (Gn 3,1-24), perdendo l’immortalità corporea.

Fu quindi per questo che Mosè ricevette da Dio, l’Onnipotente, le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele rispettava Mosè e seguiva tutte le sue istruzioni perché lo riconosceva come un’autorità di Dio per guidarlo verso la Verità ovvero verso Dio stesso (Io sono la Via la Verità la Vita: Gv 14,1-12).

IL SI DI MARIA ED IL MIRACOLO DELL’INCARNAZIONE DI DIO\FIGLIO.

Da parte di Israele, però, l’alleanza con Dio\Padre cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò Suo Figlio a salvare la Terra incarnandosi e nascendo miracolosamente da una Donna ebrea, la sempre vergine Madre, Maria.

Quindi, ottenuto il libero consenso da Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio di Dio da sempre, che, da quel momento in poi, sarà anche il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

Ma neanche di fronte alla eccelsa predicazione di Gesù l’establishment ebraico (=sacerdoti, scribi e farisei) cambiò condotta per potersi convertire e credere a Gesù imitandone la Vita

Per questo Gesù, rivolgendosi alla folla , la metteva in guardia dall’ipocrisia di sacerdoti, scribi e farisei che affermavano di essere i detentori dell’Autorità che Mosè aveva ricevuto da Dio, ma non ne seguivano per nulla l’esempio.

SULLA CATTEDRA DI MOSE’.

È interessante notare che Gesù non si rivolse ai religiosi ebrei di allora, scribi e farisei, ma alla folla e ai suoi discepoli.

Voleva mettere in guardia questi ultimi dagli scribi e di farisei che affermavano di essere, ma non lo erano, gli eredi detentori dell’Autorità che Mosé aveva ricevuta da Dio circa le Tavole della Legge, alias i Dieci Comandamenti .

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa

Sacerdoti, scribi e farisei erano insomma dei “bacchettoni, dei bigotti ante litteram”

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

CHI ERANO GLI SCRIBI.

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale. Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta. Possiamo ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

Gli Ebrei furono sempre più noti come “il popolo del Libro” per via del loro studio fedele della Scrittura, in particolare della Legge e di come avrebbe dovuto essere seguita.

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge. Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro conoscenza, della loro dedizione e dell’apparente rispetto della Legge.

Tuttavia, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base. Le cose peggiorarono tanto che i regolamenti e le tradizioni aggiunti alla legge dagli scribi vennero considerati più importanti della LEGGE stessa. Ciò portò a molti scontri tra Gesù, i Farisei e gli scribi. All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù sconvolse il Suo pubblico dichiarando che la giustizia degli scribi non era sufficiente per far andare in Cielo nessuno (Matteo 5:20).

L’IPOCRISIA RELIGIOSA.

Gran parte del sermone di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia (Matteo 23). Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13).
Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio.

Alla fine, furono gli stessi scribi ad avere un ruolo nel fare arrestare e crocifiggere Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia.

Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore ed obbedienza a Cristo.

ECCO COME PARLA GESU’ SUL CONTO DEGLI SCRIBI E DEI FARISEI.

1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?18 E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 uai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’inferno? 3 4 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;5 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco:la vostra casa vi sarà lasciata deserta!39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». (Matteo 23:1-12).

             LA GRANDE DIFFERENZA.

Mosè deteneva l’autorità divina non perché semplicemente insegnasse al popolo a obbedire alle leggi dell’Altissimo, ma soprattutto perché era un esempio di obbedienza e rispetto per i comandamenti del Signore.

Gli scribi e i farisei erano tutt’altro. Erano solo uomini disonesti e profittatori. Non avevano rispetto e considerazione per il sacro. Poco o niente li interessava dei problemi delle persone, purché stessero bene e non mancasse loro nulla. In che modo tali uomini con intenzioni così meschine ed egoiste possono avere l’approvazione di Dio?

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati.

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza.

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Lui onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio.

Chi non è preoccupato per la propria vita o la propria famiglia.

L’unica cosa che GESU’ vuole e che gli dà piacere è salvare le anime per il Regno di Dio Trovando imitatori sempre piu numerosi in questo mondo fino a riempitlo tutto di Se in vista della nostra resurrezione della carne e della Vita in Dio del mondo della nuova Creazione che verrà...

ALLO STESSO MODO.

Allo stesso modo degli scribi e dei farisei se non peggio si sono comportati lungo i secoli molti dei maggiorenti clericali della Chiesa di Cristo: papi, vescovi, cardinali ..

Il potere temporale della Chiesa può farsi riferire al periodo storico in cui il il Papa oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, è stato anche Sovrano politico dello Stato Pontificio: e cioè dal 752 al 1870).

Il triste termine “temporale” indica il governo degli uomini (definito “potere politico”) che erroneamente lo si vuole totalmente indipendente dalla Rivelazione cristiana sulla bbase di ciò che tramite gli Evangelisti ha rivelato Gesù Cristo che è Dio nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli.

LA BRECCIA DI PORTA PIA E LA PARUSIA FINALE .

Con la Breccia di Porta Pia 1895-1897 cessa finalmente il potere temporale dei Papi e ritorna in pienezza la Chiesa di Cristo.

Purtroppo però con queste lunghe deviazioni dalla VIA tracciata da Cristo nel Vangelo () il cammino verso la Luce della Verità che è Cristo stesso si allunga… ….E così il Regno sempiterno di Dio ritarda il suo felice compimento assoluto con la resurrezione della carne e la Vita del NUOVO MONDO della nuova Creazione che verrà’.

Nel corso della storia i cristiani morti per la loro fede sono stimati in circa settanta milioni,.

Coraggio comunque perché Gesù Cristo ha vinto per noi il mondo (Gv 16,29-33) e noi con Lui se non interponiamo ostacoli diabolici che ne ritardano lo sviluppo divino., il quale dovrà giungere alla Cristianizzazione di tutto il mondo prima che il Cristo risorto ritorni nella Sua Parusia finale per far nuove tutte le cose.

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CHE COS’E’ LA DIVINA ONNIPOTENZA.

CHE COS’E’ LA DIVINA ONNIPOTENZA.

Se a Pietro per aver detto, ispirato da Dio\Spirito Santo, che Gesù è Dio\Figlio, fu conferita – a lui ed ai suoi successori nei secoli – la direzione della Chiesa terrena di Cristo, lo stesso Pietro però fu da Gesù chiamato satana, ossia nemico irriducibile della Chiesa di Dio, per aver ritenuto che il progetto messianico di Gesù non fosse universale ma si riferisse ad una Sua vittoria terrena contro i nemici politici di Israele che era allora occupata militarmente dai Romani (Mt16,12-20) .

Pietro – poi riabilitato da Gesù stesso (Gv 21,1-17) – sarà però lui ed i suoi legittimi successori nel pontificato“il dolce Cristo in Terra”, così come fu chiamato il Pontefice Romano da Santa Caterina da Siena.

Attenzione quindi che Dio non è di questo mondo ma per questo mondo!

Ben si capisce quindi perché Gesù raccomandasse ai Suoi discepoli di non dire a nessuno che Egli era il Messia (Mt 16,20), fintanto non avessero compreso qual’era la Sua vera Missione .

In caso contrario la sua presenza sulla terra sarebbe stata equivocata dai giudei più di quanto comunque avvenne.

COSA SONO I MIRACOLI DI GESU’.

Dopo l’Atto d’onnipotenza o Miracolo d’Amore dell’autoresurrezione di Gesù dai morti, seguita dalla Sua permanenza tra i Discepoli per quaranta giorni, prima della Sua ascensione al Padre in Corpo\Anima e Divinità i Discepoli capirono bene che Gesù Cristo è realmente Dio:.

E lo capirono perché compresero che i Miracoli che Egli faceva e faceva loro fare erano degli atti di onnipotenza del tutto al di sopra di ogni umana potenza che creavano (=facevano dal nulla), sostenevano (=mantenevano dal nulla) ed annientavano (=disperdevano nel nulla) la realtà dell’esistenza.

ANCHE L’APOSTOLO TOMMASO CREDETTE.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne allora Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!».

Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»

Ma chi sono quelli che il Signore chiama beati perché, pur non avendolo visto risorto subito dopo la Sua Resurrezione, credono che sia realmente risorto ?

Quelli possiamo essere noi Cristiani che, a differenza di Tommaso, pur non avendo visto Gesù risorto subito dopo la Sua Resurrezione, crediamo – a più di 2000 anni da quei fatti – che Egli sia risorto davvero (Gv 20,24-29).

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LA RIVELAZIONE CHE DIO FA DI SE’ STESSO.

LA RIVELAZIONE CHE DIO FA DI SE’ STESSO.

Va da subito precisato che rimangono del tutto sterili quelle diverse “dimostrazioni” dell’esistenza di Dio che dopo Cristo si sono susseguite lungo il corso dei secoli, anche se esse dovessero provenire dai più grandi filosofi dell’Antichità come Platone (427-347 a C) od Aristotele (384-322 a. C.) o dai più grandi teologi dell’era cristiana come Sant’Agostino (354-430) o San Tommaso d’Aquino (1225-1274).

Sforzi del genere volti alla dimostrazione filosofico\teologica dell’esistenza di Dio, seppur meritori di rispetto per il loro scopo, lasciano tuttavia il tempo che trovano perché chi li compie non si rende conto di commettere un errore fondamentale di metodo in quanto mette al primo posto l’io invece che Dio: nel senso che è Dio che se vuole si rivela in questo mondo quando, dove e come vuole.

Si attribuisca pure alla Scienza la validità che le compete, ma non possiamo sottacere che i Miracoli esistono realmente e non hanno nulla a che vedere con la scienza perché la superano infinitamente in potenza..

Essi sono infatti atti d’onnipotenza perché non esiste una potenza maggiore di quella che soltanto per Amore fa dal nulla(=crea), mantiene dal nulla (=sostenta) ed elimina nel nulla (=annienta) la Realtà dell’esistenza:

Solo Colui che può fare e far fare questo si rivela Dio.

E’ questa infatti è l’onnipotenza con la quale Dio dimostra la Sua esistenza e che è propria solo del vero unitrino Dio in tre divine Persone nonché dei Suoi Santi – Uomini ed Angeli – ai quali Dio questa onnipotenza voglia concedere.

In quanto perciò realmente esistenti, Dio e gli altri esseri trascendenti minori (=Arcangeli, Angeli, Santi…) si rendono presenti in questo mondo attraverso le teofanie miracolose del Testamento antico (ad esempio il miracolo della manna nel deserto) e quelle altrettanto miracolose del nuovo (ad esempio: la moltiplicazione dei pani e dei pesci), nonché attraverso visioni di Angeli (ad esempio: l’Annunciazione dell’Angelo a Maria: Lc 1,26-38; il sogno di San Giuseppe);

Oppure anche attraverso le “locuzioni interiori”, quando si tratta delle ispirazioni dello Spirito Santo che hanno portato alla formazione dellaParola di Dio” del Testamento antico ed a quella del nuovo Testamento.

Si tratta quindi di tutti quegli atti di onnipotenza o Miracoli d’Amore che Dio fa e fa fare ai Suoi Santi ed ai Suoi Angeli.

IL PIU’ GRANDE MIRACOLO D’AMORE: L’INCARNAZIONE.

Cominciamo da quando Gesù chiede ai Dodici:

“La gente Chi dice che io sia?”. Ed avendo saputo che la gente pensa di Lui che sia un grande profeta simile ad uno dei più grandi profeti dell’Antico Testamento, non mostra alcun interesse per questa risposta, ma ripropone la domanda ai Suoi discepoli, chiedendo a loro di dire chi dicono che Egli sia.

E Pietro, rispondendo a nome di tutti afferma che Gesù è Il Figlio vivente di Dio-Padre, il Cristo, l’unto di Spirito Santo, il Messia promesso (Mt 16,13-16).

Sicuramente Pietro ha risposto bene (Mt 16,17-19), ma se Gesù gli avesse chiesto perché mai avesse risposto in quel modo, altrettanto sicuramente l’Apostolo non Gli avrebbe saputo ridire perché, come peraltro Gesù stesso aveva previsto, affermando che la risposta di Pietro era vera, ma non era farina del suo sacco, bensì di quella del sacco di Dio ossia: un Atto di onnipotenza o Miracolo d’Amore di Dio Spirito Santo. Era cioè una verità che non proveniva dall’intelligenza umana ma da quella superiore di Dio: un’ispirazione mistica, una locuzione interiore insomma, generata dallo spirito Santo e di cui Pietro non poteva rendersi conto.

PERCHE’ GESU’ E’ DIO

Moltissimi dicono che Gesù è Dio (e dicono bene!) ma non sanno però dire perché.

Perché Egli come abbiamo appena detto – fa e fa fare ai Suoi Santi gli stessi Atti d’onnipotenza o Miracoli d’Amore della Sua Divinità.

Parlano sì di fede, ma la pienezza della Fede in Dio può esserci fermamente fino a dare la propria vita per Lui, solo quando si è conosciuto con certezza rivelata Dio come Dio si è voluto far conoscere: ossia come Dio, come lunico Essere vivente onnipotente .

Il primo logico” parte dalla conoscenza rivelata di Chi è realmente Dio; poi viene “il primo etico”, che è la Fede e che etimologicamente significa “fune, legameosservante della Parola di Dio.

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GESU’ MAESTRO

GESU’ MAESTRO

Gesù ammaestra i Suoi Discepoli affinché insegnino alla folla          (Mt 5,1).

Chi sono i Suoi Discepoli che a loro volta devono ammaestrare la folla trasformandosi in Apostoli, in inviati cioè di Cristo?

Sono, soprattutto, coloro che seguono Gesù a tempo pieno, vale a dire i Dodici al tempo di Gesù ed i Sacerdoti di Cristo dopo Cristo ed ai tempi nostri, i quali fanno parte della Sua Chiesa:

LA PENTECOSTE CRISTIANA

La “Pentecoste cristiana” è il giorno in cui lo Spirito Santo che è Dio scende ‘sui discepoli di Gesù.

E’ il giorno in cui è nata la Chiesa indivisibile di Cristo.

L’accaduto viene riportato nella Bibbia al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli.

Quel giorno, lo Spirito\Dio scese sui primi 120 seguaci di Gesù, che iniziarono a parlare ad alta voce, in tutte le lingue del mondo di allora: segno miracoloso della Verità e dell’universalità del Vangelo di Cristo.

Ci fu un tale trambusto che migliaia di persone che erano a Gerusalemme, uscirono per vedere cosa stesse succedendo.

Di fronte alla folla riunita, Pietro pronunciò il primo messaggio evangelico e “quel giorno furono aggiunte a loro circa 3000 persone” (Atti 2:41).

Fra alterne vicende Il numero di seguaci del Vangelo è cresciuto a partire da quella prima domenica di Pentecoste cristiana.

Certo sappiamo bene che, sia al tempo di Gesù – come anche dopo fino a noitra i discepoli “a tempo pieno“ di Gesù, ossia tra i sacerdoti della Chiesa di Cristo, ci sono anche i Giuda, che purtroppo dando cattivo esempio non solo ritardano il compimento del Regno dei Cieli ma rischiano pure di far perdere le anime loro affidate.

I NUOVI GIUDA

Quanti sacerdoti di Cristo hanno venduto Cristo passando dalla parte di satana ma facendo finta di restare con Cristo anche per meno di trenta danari.

Chi sono costoro?

Costoro sono i nuovi farisei.

Ad oggi, infatti, il termine “fariseo” nel linguaggio parlato non denota più un membro della setta religiosa ebraica, ma piuttosto una persona falsa, cattedratica, che guarda più alla forma delle proprie azioni e di quelle degli altri piuttosto che alla loro sostanza soprattutto se si dice appartenere al Clero regolare.

(cfr.: Mt 23,27-32).

Spesso – ahimè molto spesso! – i sacerdoti di Cristo non vestono l’abito talare quasi l’avessero a spregio, e si incade così nell’inosservanza della raccomandazione papale emanata a suo tempo da Giovanni Paolo Secondo, che in proposito osserva:

La cura dell’amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso derivanti, quello relativo alla disciplina dell’abito ecclesiastico (che ormai più nessuno porta! ndr)

Non si dimentichi peraltro che Gesù aveva detto a Pietro: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.

A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Vade Retro satana” (Mt 16,23)

Certamente Gesù dà a Pietro, CONFERISCE CIOE’ ai Suoi Sacerdoti, le Chiavi che aprono le Porte del Regno dei Cieli; non quelle che aprono le porte spesso immonde della terra! Attenzione, quindi, a quali porte si aprono e se le vie che si percorrono non siano quelle larghe sconsigliate da Cristo.

Si ricordi sempre quello che aveva detto Gesù a Pietro dopo avergli assegnato il primato tra gli apostoli attraverso i simboli della pietra, delle chiavi e del potere di “legare e sciogliere” (Matteo 16,13-20)..

L’apostolo aveva reagito in maniera veemente quando Gesù aveva fatto balenare il destino che lo attendeva a Gerusalemme nell’abisso di dolore e di morte della passione: «Signore, questo non ti deve accadere mai!».

Ma Cristo Gesù gli aveva risposto con un: “Lungi da me, Satana”, che la dice lunga circa la Sua irremovibile determinazione ad affrontare la Sua Passione Redentrice e Salvifica fino all’ultima goccia di sangue!

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QUANDO AVVERRA’ LA RESURREZIONE DELLA CARNE

QUANDO AVVERRA’ LA RESURREZIONE DELLA CARNE

Conosciamo quanto fossero lontani da Cristo scribi, farisei e sacerdoti ebraici dei tempi di Gesù, e che Gesù aveva fermamente disapprovato.

Ancor più lontani da Cristo purtroppo lo furono lungo i secoli a venire fino a noi gli appartenenti alle istituzioni clericali della Chiesa di Cristo: papi, vescovi, presbiteri e religiosi vari.

Intendiamo riferirci in particolare al periodo storico in cui il il Papa oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, è stato anche Sovrano politico dello Stato Pontificio: e cioè dal 752 al 1870).

Con la Breccia di Porta Pia 1895-1897 cessa finalmente il potere temporale dei Papi che contemplava la pena di morte e ritorna in pienezza la Chiesa di Cristo.

Purtroppo però con queste lunghe deviazioni dalla VIA tracciata da Cristo il cammino verso la Luce della Verità che è Cristo stesso si allunga…

E così il Regno sempiterno di Dio ritarda il suo felice compimento assoluto con la resurrezione della carne e la Vita del mondo che verrà…

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I DIECI COMANDAMENTI E SATANA.

I DIECI COMANDAMENTI E SATANA.

Tutto comincia con gli Ebrei, un Popolo monoteista che era schiavo degli Egizi, un popolo politeista che adorava gli animali feroci.

Fu infatti L’Ebreo Mosè che fu scelto da Dio per liberare il popolo monoteista ebraico dalla schiavitù egiziana durata 430 anni.

L’intenzione dell’Altissimo era quella di rendere gli Ebrei la prima grande nazione libera sulla terra, per cui, tramite Mosé, ha dato loro le Sue Leggi ed i Suoi Statuti affinc gli Ebrei li osservassero liberamente di generazione in generazione e collaborassero così al progetto di Dio che in definitiva era quello di riportare la Terra al Cielo, Eden, da cui per colpa del luciferino serpente essa era caduta (Gn 3,1-24)

Fu per questo che Mosè ricevette le Divine Leggi, i cosiddetti Dieci Comandamenti, – e li trasmise al Popolo ebreo.

Tutto Israele lo rispettava e seguiva tutte le sue istruzioni perché lo riconosceva come un’autorità di Dio per guidarlo verso la Verità ovvero verso Dio stesso (Io sono la Via la Verità la Vita: Gv 14,1-12).

Ma satana l’avversario di Dio e dell’Uomo che ama Dio non dormiva!

IL SI DI MARIA E L’INCARNAZIONE REDENTRICE DELL’UNIGENITO FIGLIO DI DIO: GESU’ CRISTO.

Da parte di Israele, però, l’alleanza con Dio\Padre cominciò a vacillare, per cui, dopo alterne vicende, Dio, mediante lo Spirito Santo, mandò l’Unigenito Suo Figlio ad incarnarsi per redimere L’Umanità in grave pericolo d’inferno eterno (=morte eterna).

Ottenuto il SI di Maria rimasta sempre vergine, l’Arcangelo dell’Annunciazione chiamò col Nome di Gesù il Figlio eterno di Dio che da quel momento in poi sarà il Figlio di Dio e di Maria nel tempo e per sempre (Lc1,26-38; Mt 1,18-24).

LA DUREZZA EBRAICA DI CUORE.

Però, neanche di fronte all’ebreo Gesù, il Figlio di Dio fattosi Uomo (nato a Betlemme), i sacerdoti, gli scribi ed i farisei ebraici si convertirono alla predicazione ed ai miracoli d’Amore di Gesù.

Ciò nonostante, Gesù proseguiva la Sua Missione di conversione cristiana del popolo ebraico, l’unico Popolo monoteista tra i tanti politeisti pagani di allora.

SULLA CATTEDRA DI MOSE’.

Per questo la cattedra di Mosè era la posizione più importante e rispettata di tutte, quindi era così ambita e desiderata da coloro che volevano il potere ma ai quali non importava nulla del Popolo che doveva solo restar loro sottomesso senza ricevere alcuna adeguata istruzione formativa e religiosa.

Scribi farisei e sacerdoti ebraici erano insomma dei “bacchettoni, dei bigotti, dei mondani ante litteram”

Circa il significato del termine “fariseo”, presente presso gli Ebrei del tempo di Gesù, sono state scritte tonnellate di carte, organizzati convegni, ma non si è riusciti a cavare un ragno dal buco, forse perché le cose più semplici e popolari vengono scartate a priori.

I Farisei erano infatti una classe di persone che ritenevano di essere più vicini a Dio del popolo considerato impuro, e dal quale pertanto vivevano separati per non essere contaminati.

Accanto a questa categoria egocentrica ed egolatrica di persone, Gesù accosta anche gli Scribi.

CHI ERANO GLI SCRIBI.

Gli scribi dell’antico Israele erano uomini istruiti, la cui occupazione era quella di studiare la Legge, trascriverla e scrivere commenti su di essa. Venivano anche reclutati in occasioni in cui era necessario scrivere un documento o interpretare un punto legale.

Esdra, “esperto nella legge di Mosè data dall’Eterno” era uno scriba (Esdra 7:6).

Gli scribi prendevano molto seriamente il loro compito di preservare la Scrittura; copiavano e ricopiavano la Bibbia meticolosamente, contando persino le lettere e gli spazi per assicurarsi che ogni copia fosse corretta.

A parte l’eccesso di formalismo esteriore, possiamo comunque ringraziare gli scribi ebrei per aver preservato l’Antico Testamento delle nostre Bibbie.

Gli Ebrei furono sempre più noti come “il popolo del Libro” per via del loro studio fedele della Scrittura, in particolare della Legge e di come avrebbe dovuto essere seguita.

Nell’era del Nuovo Testamento, gli scribi venivano spesso associati alla setta dei Farisei, nonostante non tutti i Farisei fossero scribi (si veda Matteo 5:20; 12:38). Gli scribi insegnavano alle persone (Marco 1:22) ed interpretavano la Legge.

Erano ampiamente rispettati dalla comunità per via della loro sedicente conoscenza, dedizione e rispetto della Legge.

Purtroppo però, gli scribi andarono oltre l’interpretazione della Scrittura, ed aggiunsero a quello che Dio aveva detto, molte tradizioni ideate da loro. Divennero esperti nel proclamare la lettera della Legge, mentre ignoravano lo spirito che stava alla sua base.

GESU’ E GLI SCRIBI.

Gran parte dei sermoni di Gesù parlava di ciò che le persone avevano imparato (dagli scribi) e di ciò che Dio voleva davvero che imparassero (Matteo 5:21–48).

Verso la fine del Ministero di Gesù, Egli condannò completamente gli scribi per la loro ipocrisia (Matteo 23). Questi conoscevano la Legge e la insegnavano agli altri, ma non la osservavano.

Lo scopo originale degli scribi era serio: conoscere e preservare la Legge ed incoraggiare gli altri a rispettarla.

Ma le cose andarono terribilmente per il verso sbagliato quando le tradizioni umane adombrarono la Parola di Dio, ed una pretesa di santità prese il posto di una vita di vera devozione.

Gli scribi, il cui scopo dichiarato era quello di preservare la Parola, in realtà La invalidarono con le tradizioni da loro trasmesse (Mar 7:13).
Come hanno fatto le cose a giungere a questo punto? Probabilmente gli Ebrei, dopo essere sopravvissuti per secoli a persecuzioni e schiavitù, si aggrappavano con orgoglio al mantenimento della Legge e alla loro identità di popolo scelto da Dio. I leader religiosi dei tempi di Gesù assumevano certamente un atteggiamento di superiorità (Giovanni 7:49), al quale si opponeva Gesù (Matteo 9:12). Il problema principale era che gli scribi erano ipocriti nel cuore.

Erano più interessati a sembrare buoni agli occhi degli uomini, che a compiacere Dio.

Alla fine, furono gli stessi scribi ad avere un ruolo nel fare arrestare e crocifiggere Gesù (Matteo 26:57; Marco 15:1; Luca 22:1–2).

La lezione che ogni cristiano può imparare dall’ipocrisia degli scribi è che Dio vuole qualcosa di più che atti esteriori di giustizia.

Egli vuole una trasformazione interna del cuore, affinché esso si arrenda costantemente in amore ed obbedienza a Cristo, producendo uno zelo crescente per la Sua imitazione.

GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI…

1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:2 «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;6 amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.8 Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.10 E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.1415 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati.17 Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro?18 E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.

19 Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? 20 Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; 21e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita.22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti;31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna dell’infernoa? 3 4 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città;5 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!38 Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta!39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore( Mt 23:1-37)

LA GRANDE DIFFERENZA

Mosè deteneva l’autorità divina non perché semplicemente insegnasse al popolo a obbedire alle leggi dell’Altissimo, ma soprattutto perché era un esempio di obbedienza e rispetto per i comandamenti del Signore.

I veri servi del Signore Gesù sono dove Lui si trova. Gesù è tra gli afflitti, disperati, respinti, malati, depressi, lesi e umiliati.

Questa è la posizione e il luogo in cui dovrebbe essere il servo di Dio. Gesù rinunciò al suo trono con il Padre per venire in questo mondo e vivere tra i perduti. Ha dato tutto per darci la salvezza.

Ecco perché il Padre Lo ha onorato!

Lui onora anche coloro che servono il Suo amato Figlio. Chi non è preoccupato per la propria vita o le proprie famiglie.

L’unica cosa che GESU’ vuole e che gli dà piacere è salvare le anime per il Regno di Dio trovando imitatori sempre piu numerosi in questo mondo fino a riempirlo tutto di Sè in vista della nostra resurrezione della carne e della Vita in Dio del mondo che verrà...

Ma se tutto è dipeso da Lui, ora, imitandolo per quanto possiamo, tutto dipende da noi, non senza ricordare che la Chiesa di Cristo sussiste unicamente nella Chiesa cattolica fondata da Cristo.

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